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John si buttò sul suo letto, stremato.

Non ricordava di essersi mai mostrato così disponibile, però, come dire... Quel piccolo McCartney muoveva qualcosa in lui, qualcosa che credeva compassione, nel vederlo così solo e svuotato.

Si voltò e guardò le due sedie ancora lì, nel mezzo della stanza, reduci di un pomeriggio in due. La chitarra poggiata sul tappeto e ancora alcune briciole qua e là.

Però, lo dovette ammettere: gli aveva fatto piacere vederlo un po' più espressivo.

Cavoli, ne parlava quasi come se lo conoscesse da una vita.


***





"Sì?"

"Buongiorno. Lei è la signora McCartney?"

"Certo, giovanotto. Perché?"

"Piacere" gli tese la mano "Potrei andare da suo figlio?"

"...Te lo chiamo subito" rispose la donna, un po' confusa "Mike!" urlò.

"Mike? Io parlo di Paul."

La donna sgranò gli occhi: era abituata a vedere solo George bazzicare a casa loro, ogni tanto... Ma questo ragazzo?

Entrò in casa e Mary gli indicò la stanza di Paul, cercando ancora di capire.

Aprì la porta senza nemmeno bussare - nemmeno ci aveva pensato - e trovò Paul impiegato nella lettura di un libro, sul suo letto. Rimase stupito dal colore della sua stanza; nera ed incredibilmente cupa. Si spaventò quando pensò che però, si abbinava quasi alla persona che era Paul.


"John?"


"Ehi, Macca," rispose John con un sorriso sghembo. Paul rimase in un'espressione attonita "Come sei arrivato qui?" chiese Paul.

John si indicò l'occhio destro che era segnato da un pessimo colore violaceo "questo te lo spiegherò dopo. Piuttosto, perché non ti sei più fatto vedere al giardino?"

Paul non rispose, rimanendo a fissarlo quasi incredulo, così John capì di dover continuare "E' un'intera settimana che ho continuato ad andare al giardino tutti i pomeriggi perché, cazzo, ho dato per scontato che tu venissi almeno un'altra volta."

"Mi dispiace, è-"

"Cos'è?" John strappò il libro dalle mani del ragazzo senza nemmeno lasciarlo finire di parlare.

"The Adventures of Huckleberry Finn" fece una pausa "Di Twain. E' per la scuola."

"Ah" annuì John, ridandolo poi al proprietario dopo averne ispezionato la copertina "Beh, vuoi venire a fare un giro?"

Paul non esitò troppo prima di annuire vigorosamente con la testa.


Scesero le scale e John urlò un sonoro "Signora McCartney, glielo porto via per qualche ora!"

"V-va bene!" Urlò in tutta risposta lei. Affondò le mani nel lavello, ricominciando a lavare i piatti "non so nemmeno il suo nome..." mormorò.





***





"Non mi chiedi dove stiamo andando?"

"Dovrei?"

"Certo che dovresti, Macca," John si accese una sigaretta "stiamo per andare in un posto anche più bello del giardino."

"Il tuo occhio." disse Paul, cambiando discorso.

Paint It Black || McLennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora