Corro per le scale del palazzo, rischiando di inciampare innumerevoli volte, ma non mi interessa: devo sapere come sta Claire.
Salgo velocemente in macchina e parto alla volta dell'ospedale.
Rischio di fare diversi incidenti, ma non importa.
Lascio l'auto nel parcheggio dell'ospedale ed entro di corsa.
Diversi medici cercano di fermarmi mentre corro per i corridoi alla ricerca della sua stanza, ma io non riesco a calmarmi.
"Signore, si calmi!" Mi ferma una dottoressa.
"Sto cercando la mia ragazza." Dico io, cercando di parlare nel modo più calmo possibile.
"Come si chiama la sua ragazza?" Replica la donna.
"Claire Esposito." Le rispondo, cercando di mantenere la calma.
"Ah, sì, l'abbiamo ricoverata stamattina, stanza 224." La dottoressa si gira e fa per andarsene dopo aver parlato, ma io la fermo.
"Perché è ricoverata?" Sospiro, per evitare di arrabbiarmi.
"Queste sono informazioni riservate, mi dispiace." Risponde la donna, poi mi dà le spalle e se ne va.
Io ricomincio a camminare per i corridoi, guardando attentamente i numeri delle stanze, e poi arrivo davanti alla 224.
Mi avvicino alla porta e la spingo delicatamente.
Claire è stesa sul letto, sembra che dorma.
Entro nella stanza e vado a sedermi sul letto; lei mi dà le spalle e vedo la sua schiena alzarsi e abbassarsi lentamente.
Non riesco a trattenermi e le bacio dolcemente il collo: mi era mancata.
"Lorenzo." Sussurra lei: l'ho svegliata.
"Ciao amore." Sussurro, continuando a baciarle il collo.
"Che ci fai qui?" Si gira a guardarmi, e io le sposto una ciocca di capelli dal viso.
"Ero preoccupato per te." Le accarezzo le guance con i pollici, e lei sorride.
"Non devi preoccuparti per me." Mi sposta le mani e si fa improvvisamente seria.
"Amore, che succede?" Le do un bacio sulle labbra e la guardo negli occhi.
"Niente Lorenzo, sto bene." Abbassa lo sguardo, e io le alzo di nuovo il viso, prendendole il mento tra due dita.
"Non stai bene se sei qui, che hai?" Le accarezzo il labbro inferiore con il pollice e lei se lo morde: amo quando lo fa, ma non gliel'ho mai detto.
"Niente Lorenzo, stai tranquillo." Cerca di sembrare confortante, ma vedo i suoi occhi farsi lucidi.
"Smettila di mentirmi Claire." Le dico piano, cominciando a lasciarle lentamente dei baci sulle labbra.
"Non mi lasciare." Sussurra lei, accarezzandomi le guance e baciandomi.
"Non ti lascio amore mio." Le accarezzo i fianchi e la bacio, mordendole il labbro inferiore.
Lei sorride e fa incontrare le nostre lingue, tirandomi su di lei.
"Claire, siamo in ospedale." Rido baciandola.
"Fa niente, la porta è chiusa." Ride e mi sfila la maglia, accarezzandomi il petto.
Io rido e le sfilo il camice, trovandomi in pochi secondi il corpo della mia ragazza davanti.
"Che c'è?" Mi chiede lei: evidentemente mi sono imbambolato a guardarla.
"Sei bellissima." La bacio, mentre lei mi toglie il resto dei vestiti.
"Tu sei stupendo." Sussurra, baciandomi e accarezzandomi la schiena.
"Claire, sei sicura di volerlo fare qui?" Le dico, guardandola negli occhi.
"Sì Lorenzo, sono sicura." Mi accarezza le guance e sento il suo respiro farsi pesante mentre le accarezzo le cosce.
Io sorrido e le entro dentro, accarezzandole ancora le cosce, mentre la sento gemere di piacere.
Facciamo l'amore a lungo, fermandoci e ricominciando: è lei a volerlo, mi sembra diversa, mi dice che ne ha bisogno, non era mai successo prima.
Dopo essere arrivati al culmine per l'ultima volta, lei si addormenta e io la stringo, guardandola.
C'è una canzone che qualche volta abbiamo ascoltato insieme, e in questo momento me ne tornano in mente alcune parole.
Claire è la mia isola nel mare.
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Un'alchimia naturale.
Fanfiction"Non è soltanto poesia, ma è la tua vita che avvolge la mia, un'alchimia naturale che rende perfetto anche un giorno normale." Per Lorenzo la prima regola è: nessun coinvolgimento sentimentale. Cosa succederà quando incontrerà una ragazza che gli fa...