Qualcosa: quello che vorrei

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Per quanto vorrei scrivere qualcosa, non mi esce nulla. Sto ore davanti al foglio a cercare qualcosa,
qualcosa che non c'è.
Chissà forse l'ormai non più mio nano senza barba andandosene si è portato via anche il mio "talento" o forse il mio lato positivo è andato a puttane. Credo di aver preso solo del negativo da questa esperienza con lui per quanto bella sia stata. Stavo bene quando ero con lui, ma davvero vale la pena amare qualcuno che ti fa odiare te stessa? Perché, diciamo la verità. Io mi odio. Non sono riuscita nell'unica cosa in cui avevo il bisogno chimico di riuscire. Lui.
Che mi manca glielo urlo con tutto il mio silenzio ma lui non vede che sono a pezzi e non sente il mio cuore sgretolarsi e sparire in un discreto urlo che ormai grida addio.
Che di lui ne ho bisogno si capisce a un chilometro di distanza, le guance rosse lo provano insieme allo sguardo basso, studiato per non incontrare il suo e trattenere meglio quello che ho dentro. Posso scappare, nascondermi quando lo vedo, eliminare i messaggi, cercare di lasciarmelo indietro, ma nei ricordi ci affogo. Posso cancellare qualcuno dalla mia testa forse, ma non posso certo cacciare lui dal mio cuore. E questo mi fa rabbia, mi piacerebbe essere stata qualcosa. Non dico di essere stata importante, un amore, un'amica, ma vorrei almeno essere stata qualcosa; anche se crederlo mi riesce difficile. Difficile proprio come stare nella sua stessa stanza e non potergli parlare. Difficile proprio come ingoiare l'ovatta che mi blocca il respiro quando sta con un altra, che riesce a dargli tutto quello che io evidentemente non gli ho dato.
Il negativo, la cosa "peggiore" è che cerco di prendere le distanze da tutti ormai. I ragazzi che ci provano così come quelli che potrebbero piacermi, semplicemente li evito, con la paura sviscerante che se mi piacessero davvero potrebbe finire male. Cerco un lieto fine ma non lo trovo, così come il mio lato positivo (che in realtà era lui). E poi credo che non ci possa essere rimpiazzo. La sua assenza, per quanto sembri strano, si fa sentire molto più della presenza di chiunque altro e io mi sento costantemente come in uno di quei sogni in cui si cade nel vuoto, solo che non riesco a svegliarmi. 
Ho fatto un casino, non lo nascondo. E ho paura di farne tanti altri anche se la mia vita in realtà ne è già piena.
Lui sarà stato stronzo, coglione, orgoglioso e chi più ne ha più ne metta, mi avrà anche uccisa o trattata come se di me non gliene importasse nulla, ma io mi sono allontanata, ho scelto di arrendermi decidendo che era una causa persa. È tutta colpa mia. Lui sarà il coglione, ma la scema sono io.
Io non so che devo fare, se senza di lui sarò più io ,o  se sarò solo io. Però sono curiosa, sono curiosa di sapere che occhi ha lui quando gli chiedono di me, chissà se gli brillano come prima...
Qualcosa, era quello che volevo. Qualcosa, è quello che per poco ho avuto. Qualcosa, è quello che mi manca. Qualcosa, era ciò che sarei voluta essere
Ma Qualcosa, cos'è?

Diario di un adolescente incasinata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora