"I only got myself so what's the point of venting my anger"
Uscì dall'aula e le note suonate al pianoforte continuavano a ripetersi nella sua mente, aveva una confusione in mente indescrivibile. Vide E'Dawn aspettarlo all'ingresso e stava giocherellando con il cellulare.
-Yo! esclamò l'amico appena lo vide uscire. -Pensavo non fossi venuto, Kangjoon si stropicciò gli occhi come se si fosse appena svegliato. -Sono arrivato in ritardo, si giustificò sbadigliando.
-Andiamo a mensa? Ho fame, E'Dawn si alzò e fece strada, Kangjoon alle sue spalle che lo seguì con lentezza.Si sedettero l'uno di fronte all'altro e senza parlare iniziarono a mangiare. Accompagnato dal suono delle stoviglie che si scontravano tra loro, alzò lo sguardo e la vide seduta da sola tra i tavoli in legno messi fuori. Con il leggero vento del pomeriggio, mangiava alternando la lettura ad un boccone di riso. -Scusa E'Dawn, torno subito, lo sguardo di Kangjoon sembrava essere disperso nel vuoto e l'amico lo seguì con gli occhi vedendolo allontanarsi sempre di più fin quando non lo vide sedersi nello stesso tavolo della ragazza.
-Ehi, disse lui. Hyolin alzò gli occhi dal libro e quando si accorse di Kangjoon rimase in silenzio a fissarlo. -Che stai facendo?
-Perché non vuoi partecipare al concorso?, la voce di Kangjoon era inespressiva, quasi senza vita, stanca.
-Eh?, il giovane ripeté la domanda, ma Hyolin rimase in silenzio. -Dimmi il perché e ti lascerò in pace.
Hyolin chiuse il libro e posò le bacchette sulla ciotola vuota, si alzò dalla panchina in legno ma Kangjoon la bloccò prima che andasse via. -Lasciami!, disse ad alta voce la ragazza e tutti gli studenti che erano lì si voltarono a osservare la scena. E'Dawn si alzò e insieme ad altri osservò il ragazzo. -Perché non vuoi partecipare al concorso?, insistette Kangjoon forzando la presa. Non l'aveva mai toccata con quella violenza, non aveva mai sentito i suoi polpastrelli toccarle così tanto la pelle. -Dimmelo!, alzò il tono della voce e Hyolin scosse più volte il braccio per liberarsi dalla presa. -Parla per l'amor del cielo, parla! Kangjoon stava per perdere la pazienza e il tono di voce sembrava andare a sfocare. -Come posso rappresentare un'università del genere? Come?, Hyolin urlò e riuscì a liberarsi della presa del ragazzo e andò via inseguita dagli sguardi degli altri. Kangjoon rimase immobile, E'Dawn vide la ragazza andare via e quando si avvicinò all'amico, lui le andò dietro.-Hyolin, fermati!, riuscì a fermarla nuovamente ma la ragazza riuscì subito a liberarsi. Non c'era nessuno intorno a loro, a parte gli alberi del cortile e le finestre chiuse delle aule. -Che cosa vuoi?, Hyolin si rassegnò e si bloccò.
-Voglio sapere la verità, perché non vuoi partecipare al concorso?, era stanco di non sapere la verità, era stanco di vedere una nube al posto del vero viso di Hyolin e voleva sapere non per il professore Yiruma ma per sé stesso e nessun altro.
-Vuoi saperlo davvero?
-Sì! Kangjoon si avvicinò di più alla ragazza e lei in risposta si allontanò.
-Kangjoon, come posso rappresentare questa università? E perché proprio io? Sono la scelta sbagliata!
-Perché pensi questo? il tono di voce di Kangjoon tendeva alla rabbia, la stanchezza era svanita del tutto.
-Non lo penso io, ma gli altri! Nessuno mi apprezza, nessuno mi ammira e se qualcuno mi conosce mi teme, ha paura, mi evita come se fossi un virus. Sono la persona sbagliata per occupare quel ruolo. Faccio paura e basta. Hyolin sentì gli occhi pizzicare e le labbra tremare come le nocche infreddolite. -Tutti hanno così tanta paura di me che anche io sto iniziando a temere me stessa.
-Hai paura di una bugia, rispose Kangjoon guardandola dritta negli occhi.
-Come fai a dirlo! Hyolin era rossa di rabbia e le sue stesse parole la stavano soffocando.
-Non hai mai fatto del male a nessuno, ma da vittima ti sei trasformata in colpevole.
-Perché pensi questo?, non ci vedeva più. Gli occhi erano così pieni di lacrime che la figura di Kangjoon era un puntino sfocato e la sua voce un sussurro, un ricordo lontano.
-Perché ti conosco.
Come un vetro in frantumi, ogni cosa, davanti a lei, parve andare a pezzi. Mentre Kangjoon avrebbe voluto abbracciarla, lei andò via lasciando al posto suo una leggera brezza autunnale, che spigolosa penetrava le ossa.
Kangjoon sospirò e cercando di ricreare ogni cosa nella sua mente, si sentì male. "Che cosa ho fatto?" e un flusso ininterrotto di pensieri lo inghiottì, ma una voce familiare lo fece trasalire.
-Kangjoon?, si voltò e lo vide, i capelli biondi erano spettinati dal vento e le guance rosse per il freddo lasciavano risaltare la pelle bianca. -E'Dawn...
-Cosa mi stai nascondendo?, l'amico aveva uno sguardo assente, come quando si guarda per troppo tempo una figura senza capirne più la forma.
-Perché non me l'hai detto?, il tono di voce di E'Dawn si spense, sembrò una fiammella che perde calore. -Ti piace quella ragazza? e indicò il posto dov'era prima che corresse via. Kangjoon non parlò, rimase in silenzio. A parte qualche suono vicino e il vento, il forte frastuono dei pensieri divenne un bisbiglio distante, ogni cosa perse forma, ragione, verità. Gli alberi del cortile perdevano le foglie mentre E'Dawn manteneva il suo silenzio e le mani di Kangjoon diventavano sempre più fredde e le labbra tremanti.
-Perché non me lo hai detto?, ripeté e l'aria si assottigliò a quelle parole, dalla bocca di E'Dawn uscì del leggero fumo danzante. -Avevo paura che mi giudicassi, quella frase uscì fredda come le labbra screpolate e ghiacciate.
-Ho capito Kangjoon, perché gli amici fanno questo: giudicano. Va bene. Infilò le mani nelle tasche del cappotto e andò via dando le spalle all'amico.
Kangjoon rimase solo, non c'era più il vento e nemmeno una foglia pronta a cadere. Sembrò che il tempo si fosse fermato nel momento sbagliato.
Aveva visto infinite volte la schiena di Hyolin abbandonarlo, lasciarlo da solo e non tornare, ma mai quella di E'Dawn. Era la prima volta che vedeva l'esile figura dell'amico andare via e lasciarlo solo.O forse era Kangjoon ad aver lasciato solo E'Dawn?
Erano passati dieci giorni e oltre ad aumentare le dicerie su Hyolin, Kangjoon non aveva causato altro. Quando la incrociava per i corridoi lei cambiava strada e non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi, E'Dawn invece era un ombra e Kangjoon era diventato invisibile. Era stato lui a distruggere ogni cosa, ma in che modo avrebbe potuto riaggiustare le cose?
________E per il giorno del mio compleanno, vorrei pubblicare un nuovo capitolo. Giusto per attirare appena la vostra attenzione
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«Corvino»
Romance"Che faccio? La seguo o non la seguo?", si chiese, ma era già nello stesso autobus dov'era lei, cercando di nascondersi tra la gente, sperando di non essere visto. "E se fosse lei?". [...] -Senti, per quanto tempo vuoi continuare a seguirmi? -Ma ch...