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"[...] so prosperous will your future be"



Quando i suoni in sottofondo iniziarono a sfocare, la serata stava iniziando a terminare. Hyolin era esausta e i tacchi le avevano fatto male ai piedi per tutta la sera. Kangjoon era rimasto impeccabile, si presentava con grazia e parlava con garbo, senza mai sbagliare. Lo aveva osservato e aveva ragione, la sua vita era quella, fare bella figura durante quegli incontri era tutto. Tra le cose che le aveva insegnato, non aveva sbagliato. A parte la danza, aveva fatto tutto quello per cui si era preparata e ad ogni passo che faceva tra la folla di quelle persone le venivano in mente le serate trascorse a camminare con tre libri sul capo intorno alla sua piccola casa. Quegli esercizi erano serviti e stranamente pensò che non era stato del tempo perso.
Erano le due del mattino quando tutti andarono via.
-Nara, la chiamò la Signora Seo, -Sì?
-È stato davvero un piacere conoscerti, vorrei poterti invitare a cena una di queste sere, magari potremo parlare con più intimità, e rise. Kangjoon aveva lo stesso sorriso della madre. -Ne sarei più che felice. Kangjoon raggiunse le due donne, -Mamma, noi andiamo, accompagno Nara e rientro a casa.
-Andate andate che si è fatto tardi. Alla prossima.
-Arrivederci e fece un inchino rivolto sia alla donna che al marito.

-Sei stata grandiosa!, esultò Kangjoon una volta entrati in macchina e sbatté i palmi sul volante con un grande sorriso sulle labbra. -Non ti sei scomposta un solo istante e sei piaciuta a tutti, mantenne il sorriso e la guardò. -Grazie Hyolin, grazie infinite. La ragazza fece un cenno col capo, -di niente e si tolse i tacchi lasciando i piedi nudi toccare il tappetino della macchina. Appena era entrata in macchina si era sentita più leggera e il suo respiro era tornato regolare. Dopo le parole di Kangjoon, piombò un docile silenzio occupato da pensieri ingarbugliati. -Ti dispiace se metto un po' di musica?
-No, fai pure, e Hyolin riprese a guardare la strada che scorreva dal finestrino.
Accese la radio e partì la canzone, la ragazza parve riconoscerla all'istante e iniziò a seguirne le parole in silenzio e lo stesso fece Kangjoon mentre prestava attenzione alla strada. Quando si fermò al semaforo, sentì la voce di lei che bisbigliava appena seguendo il testo della canzone.
-Conosci i Blink-182?
-I miss you è una delle mie canzoni preferite. Dopo quella frase aumentò il volume della canzone e Kangjoon cantò alzando il tono della voce e lo stesso fece Hyolin.
-Ah, qual è il tuo indirizzo?
-Oh sì, hai ragione. Sai dov'è la scuola superiore Kenda?, Kangjoon annuì, -fai la stessa strada.

La strada era ben illuminata e i lampioni che circondavano la scuola davano luce anche al quartiere. -Puoi fermarti lì, indicando l'ingresso della scuola superiore. -È rimasto tutto uguale, disse il ragazzo.
-Come?
-in questo stesso quartiere ci viveva un mio amico, poi dopo le superiori si è trasferito. Venivo spesso qui e passavamo ore ore nel parco qui vicino. Tornò indietro nel tempo per un attimo e una leggera nostalgia lo invase, se avesse potuto, avrebbe preferito smettere di crescere.
Fermò la macchina e quando Hyolin fece per scendere, Kangjoon la bloccò -Aspetta, ma dov'è che abiti?, oltre alla scuola superiore non c'erano altre abitazioni intorno se non qualche negozio chiuso ma con le insegne luminose ancora accese. -Dietro l'angolo, non preoccuparti, vado a piedi. Kangjoon insistette più volte per accompagnarla ma Hyolin, senza indossare nuovamente i tacchi, uscì dal veicolo e salutando il ragazzo, andò via. Le vide i piedi nudi e le spalle rosee coperte dai capelli lunghi. Non solo quella sera era stata bravissima, ma agli occhi di tutti era bellissima.
"Grazie" sospirò Kangjoon non appena Hyolin svoltò l'angolo.

Rientrò a casa e appena aprì la porta un docile profumo l'accolse. Il letto disfatto dava l'impressione di essere freddo e la cucina sistemata sembrava essere sola. Lanciò i tacchi non appena chiuse la porta d'ingresso e si spogliò con un po' di difficoltà. Prima di mettersi a letto perse un po' di tempo in bagno. Si tolse il trucco, pettinò i capelli e indossò il pigiama. Non appena poggiò il capo sul cuscino, si addormentò e la mattina seguente non si svegliò al solito orario. 



-La tua ragazza è davvero splendida. Ha un sorriso magnifico e potevi dirmelo che era figlia di due finanzieri!
La madre di Kangjoon non aveva fatto altro che parlare di Hyolin, era incredibile come quella donna riuscisse a parlare ininterrottamente anche a capo di mattina. Kangjoon mescolava il latte e ascoltava distrattamente la madre.

-Voglio invitarla a cena una di queste sere, il figlio si fece più attento e prese ad ascoltare quello che aveva da dire sua madre, -cucinerò io e andremo in campagna. Vorrei che fossimo solo io, tu, tuo padre, Nara e nessun altro. Aveva detto quelle parole con convinzione e poi cercò uno sguardo di consenso da parte del figlio.
-Chiedile quando va bene per lei e fammi sapere, okay?
-Ti farò sapere.
-Perfetto, ci vediamo stasera figliolo. La donna si alzò lasciando vuoto ogni piatto che aveva avuto davanti.
Kangjoon si coprì il volto con le mani chiedendosi per quanto tempo sarebbe andata avanti quella storia.
Esausto andò in facolta e pensò di incontrare Hyolin a lezione di sceneggiatura, ma non si presentò e non la vide in giro.
Quando finì le lezioni, prima di andare via andò nell'aula di musica e non c'era traccia né del professore Yiruma né di Hyolin.
Chissà dov'è, si chiese nel frattempo che la cercava.

Erano passati diversi giorni da quella serata e dopo di allore Kangjoon non era riuscito ancora a vedere Hyolin. Dopo tre giorni dalla sua assenza, vide il professore Yiruma in corridoio e lo bloccò prima che l'uomo potesse accorgersi di lui.
-Professore Yiruma!
-Oh, Kangjoon! Che succede?
-Professore... Ha visto Hyolin ultimamente?, l'uomo scosse la testa,
-Mi ha chiamato ieri, mi ha detto che sta male e che non rientrerà in facoltà se non prima della sua guarigione.
-Ah, ho capito. Grazie mille professore e scusi il disturbo. Non diede nemmeno tempo all'uomo di rispondere che era già andato via. Poco prima di uscire dalla facoltà vide E'Dawn entrare dal cancello principale. -Che faccia che hai, gli disse l'amico senza salutarlo e prese ad osservarlo con attenzione. -Che hai fatto in questi giorni? , Kangjoon fece spallucce, - Ho avuto una cerimonia e dopo quella sera mi sento un po' confuso, disse con sincerità il ragazzo.
-Cerimonia di che?, Kangjoon rimase in silenzio prima che potesse scapparli qualcosa. -Ehm... niente di che, affari. E'Dawn non rimase convinto della risposta dell'amico e lo guardò con sospetto.
-Sì sì, affari e rise dando una pacca all'amico esausto. -Senti, stasera usciremo con i ragazzi, ti va di unirti a noi?
-Stasera?
-Sì, forse non saremo tutti, ma avevamo pensato di andare a fare qualcosa.
-Oh, okay, vengo.
-Perfetto! Io vado, adesso ho lezione. A stasera Kangjoon.
-A stasera E'Dawn. Il ragazzo si diede qualche colpetto sul viso per svegliarsi e si diresse verso la macchina.

Parcheggiò nei pressi della scuola superiore e cercò di ricordare che strada aveva preso Hyolin. A differenza di quella sera, il quartiere era vivo e si sentivano profumi diversi inondare le strade e le voci dei ragazzi a scuola riempivano i giardini vuoti delle case circostanti. Non era cambiato nulla, le strade erano identiche a come le percorreva lui quando aveva quattordici anni e nessuna casa era stata restaurata. Prese la stessa strada che fece Hyolin la notte della carimonia e ricordando i suoi piedi nudi, seguì li stessi passi che fece allora.
Superò l'edificio della scuola superiore e svoltò l'angolo e oltre ad una piccola bottega, un parco e un vecchio edificio con la scala esterna e diversi appartamentini al suo interno, non c'era altro. Tutte le voci i colori che c'erano a soli pochi passi di distanza, lì si arrestavano, non c'era alcun suono o rumore che rendesse quella parte del quartiere viva.

-Eppure, sono sicuro che è questa la strada...

-Eppure, sono sicuro che è questa la strada

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