"regain my consciouness"
Aveva indossato diversi abiti e alla fine si convinse, scelse una camicia di lino bianca e de pantaloni color beige scuro. Sistemò i capelli in una coda di cavallo ordinata e si sforzò nel creare un trucco leggero e naturale. Kangjoon le aveva inviato un messaggio e sarebbe arrivato lì per le sei del pomeriggio.
Hyolin riuscì a sistemarsi in tempo e non appena le arrivò il messaggio del ragazzo che la stava aspettando giù, uscì di casa e per evitare di scompigliare i capelli non corse troppo velocemente per le scale.
Kangjoon era fuori dalla macchina e la stava aspettando fuori, poggiato allo sportello del passeggero. -Hai fatto presto, le disse quando la vide arrivare.
-Ero già pronta, come sto? E fece una breve giravolta per mostrare come si era vestita. Kangjoon la osservò attentamente e sia i vestiti che il trucco erano ben curati, -sei perfetta, le aprì la portiera della macchina e la fece salire.
-Quanto dista la campagna?
-Un bel po', se sei stanca dormi pure, ti sveglio io appena stiamo arrivando. Hyolin si voltò verso il ragazzo e poi guardò il proprio riflesso sullo specchietto retrovisore. -Si nota così tanto che sono stanca? aveva cercato di truccarsi per bene e non voleva mostrare né il suo pallore né le occhiaie evidenti.
-Non si vede, lo so e basta.
Hyolin non aggiunse nulla, poggiò la testa sul sedile e si addormentò senza aggiungere altro.-Hyolin, siamo arrivati. La ragazza aprì gli occhi e vide una piccola casetta in legno e degli alberi intorno. Sembrava una casa fuoriuscita da un libro di fiabe. Dalla bocca del camino usciva del fumo scuro e dentro avevano acceso già le luci.
-Mamma, siamo arrivati, urlò Kangjoon appena entrarono in casa. -Oh, benvenuti! La donna uscì dalla cucina e indossava un grembiule tutto sporco di salsa al pomodoro. -Che bello vedere un viso nuovo in questa casa. Kangjoon non ha mai portato nessuno qui, dato che non ha mai avuto una ragazza e lanciò un'occhiata maldestra al figlio. Hyolin cambiò discorso chiedendo alla signora Seo se avesse bisogno d'aiuto,
-Assolutamente no, sto solo aspettando mio marito e poi devo solo apparecchiare. Kangjoon, mostrale la casa! Gli fece segno con le mani di andare e senza esitare si diressero al piano di sopra. -Scusala, ma voleva cucinare da sola stasera quindi è un po' su di giri.
Hyolin rise brevemente, -che pensiero dolce.
-È da tanto che non cucinava, e anche Kangjoon rise.-Questo è il piano di sopra. Ci sono le camere da letto e un piccolo giardino. Aprì una grande finestra priva di tende e si mostrò il piccolo giardino in tutta la sua bellezza. Sembrava essere un balcone invaso da tanti alti ed eleganti alberi. -È bellissimo! Esclamò Hyolin guardandosi intorno. -Piace anche a me. Quand'ero piccolo passavo la maggior parte del mio tempo qui. Mi costruivo delle tende con le lenzuola e mi nascondevo tra i rami degli alberi. E le indicò i luoghi esatti dove stava.
-Quindi è vero?
-Cosa? E una volta rientrati Kangjoon bloccò la finestra.
-Che non hai mai avuto una fidanzata...
-Ah sì, prendimi pure in giro. Rispose il ragazzo abituato a quella reazione.
-Perché dovrei? Non sono nella posizione per poterti giudicare, ammise Hyolin guardando il piccolo salottino con le poltrone in pelle.
-Sì, non ho mai avuto una ragazza e non penso l'avrò mai.
-E perché?
-Ma hai visto che tipo di persone mi circondano? Se dovessi fidanzarmi con qualcuno lo farei solo per interessi e se qualche ragazza è mai stata attratta da me non è di certo per il mio carattere, ma per i soldi che ho in tasca. Quelle parole non gli facevano più male, era così abituato da diventare allergico ai veri sentimenti.
-Secondo me ti sbagli, la voce di Hyolin spezzò in due l'aura decisa che si era creata attorno a Kangjoon. -Non tutte le persone sono così frivole e superficiali e dovresti saperlo. Se una ragazza ti piace, cerca di conoscerla, prova a stare con lei... e solo dopo potrai davvero dire com'è e come non è.
Kangjoon non rispose e prese a giocherellare con i bordi di pelle delle poltrone. -È difficile, tagliò corto -E tu? Hai appena detto che non sei nella posizione per potermi giudicare.
-Non ti sto giudicando, ti sto solo dando un consiglio. E poi a me piaceva un ragazzo e pensavo di piacere anche io a lui, ma poi è scomparso e non l'ho più rivisto...
-A tavola!, la voce squillante della madre interruppe la voce docile di Hyolin e poco dopo scesero al piano inferiore. La tavola era ben apparecchiata e un buon profumo si levava dai piatti. Nei bicchieri era già stato versato del vino spumoso e un vassoio di carne adornava la splendida tavola, -accomodatevi e insieme a loro prese posto anche il padre di Kangjoon.
-Che bello vedervi, dissero entrambi con i visi luminosi. I ragazzi si guardarono e insieme sorrisero rivolti ai due adulti che presero a dividere il cibo sui piatti.
-Prendi Hyolin, e il Signor Seo iniziò a versarle del vino nel bicchiere di vetro, -è il nostro vino di famiglia, bevilo e dimmi come ti sembra. La ragazza lo sorseggiò appena e il profumo della bevanda era irresistibile. -È davvero buono!, esclamò e poco dopo ne bevve un altro sorso.
-Avanti, brindiamo!, tutti alzarono i calici e al tintinnio dei vetri fragili si sentì la voce della mamma di Kangjoon dire:
-A voi due e alla vostra felicità.Il signor Seo si limitò a chiedere poche cose sulla vita privata della ragazza e sul lavoro dei genitori. Fu una cena tranquilla e guidata dalla dolcezza del vino e del cibo. Kangjoon faticò a credere che quei due fossero i suoi genitori, sorridevano e parlavano come aveva dimenticato che riuscissero a fare. Non aveva avuto alcun modo di potersi preoccupare e la serenità di quella serata parve cancellare quell'inganno che conoscevano solo i due giovani.
-E quindi che progetti hai per il futuro, Hyolin?, il Signor Seo aveva le guance rosse e gli occhi lucidi, sorrideva e stava bene. Aveva un'aria tranquilla e docile, come se da un momento all'altro potesse addormentarsi. -È difficile dirlo, per adesso vorrei concentrarmi sul mio presente. Voglio raggiungere i miei obbiettivi con il giusto tempo. Anche Hyolin sentiva le guance scottare, ma riusciva a pesare le parole e i pensieri. Il Signor Seo sorrise distogliendo lo sguardo da lei e lo posò sul figlio: -Hyolin, prenditi cura di Kangjoon, è la mia unica cosa preziosa._______
Con questo capitolo vorrei augurare anche tanti auguri di buon compleanno a Seo Kangjoon, nonché il protagonista di questa storia💕

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«Corvino»
Romansa"Che faccio? La seguo o non la seguo?", si chiese, ma era già nello stesso autobus dov'era lei, cercando di nascondersi tra la gente, sperando di non essere visto. "E se fosse lei?". [...] -Senti, per quanto tempo vuoi continuare a seguirmi? -Ma ch...