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"I try to vent my anger but..."

-Non aveva mai detto quelle parole, Kangjoon teneva le mani strette al volante e gli occhi seguivano l'asfalto illuminata appena dai lampioni, ma sembrava che stessero fissando il vuoto. 
Hyolin osservò il profilo del ragazzo, aveva i tratti morbidi che contrastavano con la durezza del suo sguardo. Non sapeva che cosa dire per distruggere quel silenzio imbarazzante, sentiva le labbra asciutte di parole.
-Kangjoon, hai visto la luna? Il ragazzo distolse lo sguardo dalla strada e velocemente lo alzò al cielo. C'era una luna piena splendida, si riusciva a vedere ogni singolo cratere che la occupava. -È bellissima, riuscì a dire sorridendo appena come se stesse ricambiando il sorriso offertogli dalla luna.
-Sai la leggenda del coniglio nella luna?
-Il coniglio nella luna?, ripeté Kangjoon vedendo Hyolin con il capo poggiato sul finestrino, aveva uno sguardo sognante e invece di guardare la luna, sembrava che stesse guardando oltre, qualcosa di invisibile agli occhi del ragazzo.
-La leggenda parla di un povero viandante che giunse in un bosco, stanco ed affamato lì incontrò una scimmia, una lontra, uno sciacallo ed un coniglio.
Il povero viandante aveva molta fame e chiese loro aiuto; la scimmia si affrettò subito per tutto il bosco a raccogliere la frutta dagli alberi, la lontra si tuffò nel fiume lì vicino e procurò dei bei pesci grossi e saporiti, lo sciacallo non sapendo che fare entrò di nascosto in una casa di umani e da lì rubò del cibo.
Tutti portarono qualcosa al povero vecchio, tranne il coniglio, che corse su e giù per il bosco indaffarato ma senza trovare nulla se non un po' d'erba. Lo sconforto del piccolo animale lo portò a fare una scelta ardita, prese della legna e accese un fuoco e disse al vecchio che non avendo potuto trovare di meglio, si offriva a lui in pasto, e con un balzo si gettò tra le fiamme, donando le sue stesse carni. Colpito da tanta generosità, il viandante, si mostrò per colui che era in realtà e cioè la divinità induista Śakra, che colpita da tanta virtù decise di immortalare per sempre l'immagine del coniglio sulla superficie della Luna, Hyolin la indicò e con un dito ne segnò la forma, -sembra che quei crateri formino la forma di un coniglio che forgia qualcosa, no?
Kangjoon accostò la macchina e sporse il viso fuori dal finestrino. Era proprio vero, vide l'immagine di un coniglio intento nel creare qualcosa. -Non avevo mai visto una luna così bella.
-Davvero?, Hyolin si voltò verso il ragazzo, -In realtà compare ogni anno, ma è la prima volta che racconto questa leggenda a qualcuno, fece un breve sorriso e guardò Kangjoon. Sentiva le guance calde e la testa altrove, -Hyolin, sei ubriaca?, chiese d'un tratto il ragazzo guardandola trattenendosi dal ridere. Lei scosse la testa, -no, però mi sento bene, rispose lei stentando un sorriso. Kangjoon iniziò a ridere, era buffo vedere Hyolin ubriaca ed era stato strano sentirla parlare così tanto. 
Prima di mettere in moto la macchina, guardò un'ultima volta la luna piena e poi partì facendo ricadere di tanto in tanto l'attenzione su di lei, che con occhi sognanti non aveva fatto altro che osservare la luna. La osservò così attentamente da avere in mente ogni singola imperfezione delineata tra gli occhi e il candore che la circondava le bruciava quasi le iridi, ma non poteva fare a meno di distogliere l'attenzione su di essa.

-Accosta qui.
-Ma no, ti lascio sotto casa. Hyolin scosse la testa, -fammi scendere, non importa. Nemmeno il tempo di far fermare la macchina che aveva già aperto la portiera.
-Grazie per il passaggio, disse lei abbassandosi all'altezza del finestrino dov'era Kangjoon.
-Grazie a te, ci vediamo domani, il giovane le sorrise e prima che potesse alzare il finestrino, Hyolin si avvicinò a lui dandogli un veloce bacio sulla guancia. -Buonanotte Kangjoon e prima di andare a letto, guarda la luna. Gli occhi lucidi di lei brillarono e le labbra sottili lasciarono un leggero calore sulla guancia di lui. Dopo quelle parole, svanì. Sembrava che lo avesse immaginato eppure sfiorò appena l'esatto punto dove Hyolin l'aveva baciato e sembrava esserci il suo profumo e un po' del suo lucidalabbra.
La sua voce gli fece compagnia e prima di addormentarsi guardò la luna e vide l'immagine di quel coniglio incastonato tra i crateri della luna.
"Sono la prima persona a cui ha raccontato quella leggenda..." pensò Kangjoon poggiando la guancia baciata da Hyolin sul cuscino.

Il giorno dopo si precipitò in facoltà, era terribilmente in ritardo e aveva dimenticato la lezione di pianoforte.
Il corridoio era vuoto e i suoi passi riecheggiavano come bombe in un deserto. Raggiunse l'aula e il professore Yiruma era intento a correggere degli spartiti, bussò alla porta distogliendolo da quei fogli. -Professore, mi scusi il ritardo, ansimò il ragazzo. L'uomo guardò l'alunno e senza aggiungere nulla lo fece accomodare. -Siediti pure e iniziamo, non c'era fastidio nella sua voce ma semplice tranquillità.
Kangjoon si sedette e prese a ripetere i soliti spartiti. Le dita fredde sembrava volessero rifiutare di suonare e i suoni uscivano forzati, tasto dopo tasto, nota dopo nota.
-Ripeti questo brano un'ultima volta e abbiamo finito, il professore Yiruma si sedette di fianco a Kangjoon e lo seguì attentamente cercando di non darli alcuna pressione, si limitò a seguire i movimenti con lo sguardo, fingendosi uno spettatore invisibile. 

 

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-Per oggi basta così, Yiruma sorrise all'alunno e Kangjoon allontanò le mani dalla tastiera, -come sono andato?

-Davvero bene, dovrai esercitarti solo un altro po' e sarai pronto. Il professore gli sorrise e poco dopo si schiarì la voce.
-Kangjoon, ho bisogno di chiederti un piccolo aiuto. Il ragazzo si fece attento. -Vorrei che partecipassi al concorso di quest'anno come rappresentante della nostra università, però avrei bisogno di chiederti un favore.
Kangjoon rimase in silenzio e con un cenno con il capo invitò il professore a continuare. -Per ogni facoltà servirebbero due testimoni e oltre te, vorrei che si esibisse Lee Hyolin. Potresti parlarle tu? Non pensavo che la conoscessi, ma l'ultima volta mi hai chiesto di lei e ho pensato che potessi aiutarmi. Convincila a partecipare, ti prego. L'espressione supplichevole del professore fece capire quanto ci tenesse. -Posso provare, ma non posso assicurargli nulla, è parecchio testarda. Rispose Kangjoon con sincerità.

-Non lo metto in dubbio, ma proverai comunque a parlarle?
-Ci proverò.

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