Dall'altra parte del covo le pareti erano tinte a tratti di rosso, un rosso che provocava calore al solo stargli accanto; fiamme di questo si trattava. Andando avanti la principessa, armata solo del suo coraggio, poté notare che il posto in cui fu rinchiuso Valdr era un luogo aperto, in cui lui se ne sarebbe potuto andare tranquillamente, senza il minimo problema; pensò fosse strano ma non ci diede molto peso .
Provò a chiamarlo altre dieci, cento, mille volte ma la risposta fu solo il ritorno della sua voce, che rimbombava tra le pareti della grotta.<< Valdr dove sei?>>
Con la gola a pezzi continuò a camminare senza sosta in quel labirinto,finché non arrivò davanti a una delle numerose entrate, di quella che a lei pareva una grotta. Da li poteva scorgere il mare che si stendeva dinanzi a lei in tutto il suo splendore notturno. Capì di essere a un'altitudine piuttosto elevata, considerando il gelido e forte vento che le fece venire la pelle d'oca e, le piccole onde che s'infrangevano sui minuscoli scogli, a qualche trentina di metri sotto di lei.Guardandosi attorno vide, in un angolo della grotta poco lontano da lei, una specie di altare cerimoniale fatto di una strana pietra bianca. Avvicinandosi sempre più vide delle incisioni, ma non ne capì il significato; un po' perché sembrava una lingua morta, e un po' perché tutto l'altare era ricoperto di sabbia e cenere.
Lasciato stare questo strano ritrovamento, ella iniziò la ricerca di un sentiero che l'avrebbe, a dir suo, condotta alle pendici di quest'isola assurda.Muovendosi sempre più rumorosamente tra i ciottoli che ricoprivano il terreno, Mira sentì uno strano rumore sopra di lei. Bloccatasi di colpo, indirizzò il suo sguardo sopra la sua testa e lo vide; vide il drago che fermo, immobile la stava fissando con il suo sguardo agghiacciate, pronto a fare la sua mossa.
Istintivamente Mira iniziò a correre verso un riparo sicuro tra le rocce, ma il drago iniziò ad inseguirla, ed essendo più forte e più veloce di lei, non ci mise troppo tempo a raggiungerla. Fortunatamente Mira possedeva dei riflessi eccellenti e riuscì a schivare l'attacco alare del drago, finendo però tra delle rocce che le procurarono qualche taglietto superficiale. Alzatasi, Mira riniziò subito a correre verso un riparo che trovò in un insenatura alla base di una parete. Vedendo questo il drago iniziò a sputare fuoco proprio nella sua direzione, ma non riuscì a colpirla.
Seguendo un sentiero, Mira si ritrovò inaspettatamente fuori dalla grotta, su uno strapiombo sul mare.
Guardò al di sotto della ponderosa roccia ed ella non vide altro che tenebre, ma queste ultime gli fecero meno paura di quel mostro che si trovava ancora all'interno della grotta.
D'un tratto dietro di lei una voce familiare la fece rallegrare per pochi attimi ancora.
<<MIRA NON MUOVERTI. Resta ferma dove sei.>>
<<Valdr, sei ancora vivo>>
<<Perché sei uscita dal covo? Ti avevo detto di non farlo per nessun motivo! Quando imparerai ad ascoltarmi >>.
Aveva uno sguardo afflitto, uno di quegli sguardi che ha al suo interno mille sfaccettature; ed una di queste fu il rimorso di aver compiuto un atto davvero orribile. E allora un pensiero si fece largo nella mente di Mira.
<<Perché la tua cella aveva una via di fuga? Perché sai cosi tante cose sul drago? Come hai fatto a sapere dove trovarmi ora?>>
<<Mira stai calma. Non muoverti.>>
Valdr tentò di avvicinarsi sempre più cautamente alla principessa ma, ad ogni suo passo, lei ne indietreggiava altrettanti.
<<Non avvicinarti a me, mi hai sentito >>
<<Mira, è molto complicato da spiegare ora >>
<<NON TI AVVICINARE !>>
<<Mira stai attenta ! >>
<<Io mi ero fidata di te, ti avevo creduto ! E tu mi hai mentito. Che stupida sono stata a crederti.>>
Non trovando più terra sotto i piedi, Mira cadde verso le tenebre che in pochi attimi l'avvolsero completamente; contemporaneamente un urlo squarciò le tenebre, un urlo che chiamò il nome del ragazzo.
Valdr, vedendo la ragazza avvicinarsi sempre più al suolo, si gettò a sua volta nel vuoto,
sicuro che l'avrebbe salvata dalla morte che, diventava sempre più vicina e reale, ogni metro in meno che li separava.Quando finalmente la raggiunse l'afferrò e la fece mettere sopra di lui, in modo tale da proteggerla. In un quarto di secondo Valdr si trasformò nella più grande paura di Mira ultimamente, ma fu troppo tardi ; già vicini agli scogli accumunati, la principessa e il drago si schiantarono al suolo.
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Let me touch your fire
FantasyVi ricordate quando da bambini i nostri genitori, dopo averci messo nei nostri lettini, ci raccontavano quelle favole che parlavano di principi, principesse e mostri spaventosi da cui stare lontani? Io me lo ricordo; ricordo una storia in particolar...