Riprendenosi dopo qualche secondo Valdr vide Mira cadere a terra e strisciare all'indietro contro una roccia alle sue spalle; il giovane pronto ad attaccare, prese un bastone da terra e, mettendosi in posizione di difesa, squadrò tutta l'area circostante per capire cosa avesse provocato tutto quel trambusto da parte della ragazza ma, a sua sorpresa non vide nulla. Ritornando in posizione normale, Valdr con sguardo interrogatorio guardò la ragazza che con aria spaventata, indicava Bilig.
<<Colpisci quella lucertola grassa!>>
<<Primo : non è grassa è solo questione di prospettiva, secondo: non si chiama "lucertola" ma Bilig, e terzo : è molto sensibile quindi chiedigli scusa.>>
Prendendo Bilig con un braccio, Valdr mise il suo amico intorno al collo.
<<Stai scherzano spero. Quel coso mi ha toccato una gamba ! Poteva mangiarmi, può ancora farlo. Guarda come mi guarda, sembra sia affamato>>
<<Hey ! Non offendere Bilig, lui ha un ottimo gusto per quanto riguarda il cibo, non ti sfiorerebbe neanche>>
<<Cosa vorresti dire ?!>
<<Che non invogli a farti mangiare, il che è un bene su quest'isola, non credi?>> disse Valdr con un sorriso provocatorio. Alzatasi in piedi ma rimanendo comunque a debita distanza Mira non capì cosa volesse far intendere Valdr.
<<Non so se prenderla come un complimento o un'offesa, ma purché quel co..Bilig mi stia a distanza lascerò correre.>>
Giratosi di spalle e incamminatosi di nuovo sul percorso con Bilig sulle spalle, Valdr disse con aria divertita : <<Non posso prometterti nulla, ma vedrai che diventerete amici. Chissà forse una mattina vi vedrò abbracciati a dormire insieme.>>.
Mira lasciata indietro, cominciò a correre per raggiungere i due amiconi, continuando ad elencare tutti i motivi per il quella situazione assurda, menzionata da Valdr, non potesse mai accadere in un futuro prossimo.
Arrivati a destinazione, ovvero la sua nuova stanza, Mira si sistemò al centro esausta per la faticosa camminata tutta in salita. Sdraiata a terra poté notare che ogni singola parte della stanza era illuminata in modo particolare dalla luce fioca del sole che filtrava tra i fori della parete sottile; rendeva tutto molto suggestivo.
<<Questa sarà la tua nuova stanza. Per arrivare qui bisogna, come avrai notato bisogna passare in quella piccola strettoia, e creature più grandi di un umano non riescono a passare. Ho pensato che qui ti saresti sentita più al sicuro.>>
<<È stato un bel pensiero, grazie mille.>>
Facendo un cenno con la testa e increspando le labbra, Valdr si diresse verso l'uscita della stanza quando fu fermato dalla voce di Mira.
<<Aspetta! Vald non è che ti andrebbe di rimanere un po' qui con me? Mi aiuti a sistemare questo disordine e intanto potremmo conversare un pochino, che ne dici?>>
Voltatosi con uno sguardo tra il meravigliato e il perplesso, il ragazzo le chiese di aspettare un momento. Uscì dalla stanza lasciando soli Mira e Bilig sperando che la principessa non facesse male all'amico; per sua fortuna quando rientrò poco dopo con due scope, pronto a cimentarsi nell'arte della pulizia, l'amico ancora salvo aveva trovato posto su una roccia, su cui si addormentò.
Finito dopo un paio di ore di spazzare la polvere fuori dalla stanza, Mira e Valdr si sedettero a terra ammirando il lavoro svolto quella mattina.
<<Allora, dove ci troviamo ora?>>
<<Nella tua stanza non è ovvio?>>
<<No, intendevo come si chiama questo luogo?>>
<<Non ha proprio un nome, è solo il naso del Drago>>
<<"Il naso del Drago" che nome piuttosto buffo>> Mira si mise a ridere dello strano nome.
<<Mira..guarda che questo è il naso del Drago>>. Valdr con sguardo perplesso guardò la principessa che, dal suo sguardo poco ricettivo in quel momento, non riuscì bene a capire cosa volesse dire il ragazzo.
<<Probabilmente nessuno te lo ha mai detto, questo spiegherebbe il tuo sguardo. Quest'isola non è propriamente un'isola comune; è uno scheletro di un drago.>>
<<DI UN DRAGO? NOI CI TROVIAMO SU UN DRAGO MORTO?>>
<<Beh si. In realtà ci troviamo su un mio antenato : Alcagen. Fu il primo drago, il più forte..o almeno cosi narrano le leggende. Mori secoli fa in un combattimento contro Dilong, il guardiano dei fiumi e dei mari. Ogni scogliera, le rocce che affiorano sono le sue ossa.>>
<<Quindi ci sono altri draghi?>> Mira temette la risposta alla sua domanda. Con una nota di dolore, Valdr le rispose che lui era l'unico rimasto; l'ultimo della sua specie.
<<Non ti senti solo?>>
<<No, è un peso ma anche un sollievo pensare che non ci siano altri mostri che procurano dolore. Io qui sto bene, ho Bilig che mi tiene sempre compagnia>> si girò a guardare l'amico dormire <<o quasi>>. Mira poté notare come le sue parole fossero più rivolte a se stesso che a lei, ma lasciò perdere e passò oltre.
<<I tuoi genitori dove sono? Anche loro erano draghi come te?>>
Gli occhi di Valdr si fecero scuri e sul suo volto chino, apparve l'ombra di un ricordo passato a cui lui non volle soffermarsi a pensare.
<<Scusa, non volevo farti ricordare eventi brutti del tuo passato. Scusami tanto.>>
<<Non fa niente, è solo che non ne ho mai parlato con nessuno prima d'ora>>
<<Ti capisco, so cosa vuol dire perdere qualcuno di caro. Io persi mia madre all'età di cinque anni; me la ricordo appena ma, mia sorella e mio padre dicono che le assomiglio molto.>>
<<Mi dispiace per tua madre Mira..>>
<<Grazie Valdr>>
Il silenzio calò per pochi attimi, fino a quando non fu Valdr ha rompere il silenzio.
<<Mia madre era umana, mentre mio padre era un drago. Di lei non ho ricordi visto che morì dandomi alla luce; di mio padre invece preferirei non avere ricordi.>>
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Let me touch your fire
FantasyVi ricordate quando da bambini i nostri genitori, dopo averci messo nei nostri lettini, ci raccontavano quelle favole che parlavano di principi, principesse e mostri spaventosi da cui stare lontani? Io me lo ricordo; ricordo una storia in particolar...