Capitolo 1

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Bella's Pov

Mi alzo di scatto, a stento riesco a tenere entrambi gli occhi aperti, e questa stramaledettissima sveglia non smette di perforarmi i timpani.
Sto per rimettermi nel mio amato letto, al calduccio, quando qualcuno interrompe i miei piani.
<<Isabella svegliati o farai tardi!>> urlano dal piano di sotto.

Mia madre.
Di male in peggio....
Decido di alzarmi tanto ormai non prenderò più sonno, ed esco dalla mia camera ancora in pigiama.

Scendo i gradini delle due rampe di scale che portano al piano inferiore, uno per volta così da evitare di cadere, ma non so come ne salto uno ed ecco che mi sento la testa girare come una fottutissima trottola per la serie di giravolte che ho fatto giù per le scale.

Finché non tocco con le mie mani il pavimento e posso ringraziare il Signore per aver deciso che non era questo il momento di prendermi con lui!
Sento mia madre canticchiare come se nulla fosse. 

Ma certo fai pure! Tanto non sono io che mi sono fatta due rampe di scale rotolando e rischiando di morire.

<<Tesoro, ma cosa ci fai seduta lì sul pavimento? Vieni ho preparato i pancakes..>> mi comunica con un sorriso che le illumina il volto.
Cosa?? Ma é forse impazzita?!
<<Arrivo>> rispondo apatica.
Comincio a mangiare come se non ci fosse un domani.

Inizio con una tazza di latte e caffè, per poi passare a una brioche, biscotti al cioccolato e per concludere in bellezza due fette di torta rigorosamente al cioccolato, farcita alla nutella.

 E lo so, lo so!! Voi vi starete chiedendo come io faccia ad avere così tanta fame di prima mattina.

Semplice: io ho fame SEMPRE .

****
Salgo di tutta fretta in camera mia, apro l'anta dell'armadio e prendo un pantalone nero aderente con gli strappi alle ginocchia, una canottiera bianca, una camicia a quadri rossi e neri e le mie amate Stan Smith bianche.

Corro in bagno, mi faccio una veloce doccia, mi lavo il viso, mi vesto, do una sistemata ai capelli e poi passo al trucco.

Un pò di correttore, matita nera e un'abbondante passata di mascara.
Praticamente lo stretto necessario per non sembrare un cadavere ambulante.
Guardo l'orologio; sono le 07:45.

In perfetto orario stranamente..
Ho un quarto d'ora per arrivare in orario a scuola.
Scendo le scale, prendo lo zaino ed entro di nuovo in cucina per prendermi un biscotto al cioccolato, nel caso in cui mi venisse fame durante il tragitto casa-scuola.

<<Bella sbrigati, tuo fratello é già andato. Sei sicura che non vuoi che ti accompagni?>> domanda mia madre mentre é intenta a infornare qualcosa.
<<Sicura>> rispondo.
<<Ne sei proprio sicura? Guarda che posso lasciare qui e..>>
<<No mamma>> la interrompono prima che cominci a straparlare, sintomo che sta andando nel panico più totale <<non c'è bisogno, ho già imparato la strada a memoria e camminare non può che farmi bene.>> Annuisce.
Sistemo meglio lo zaino sulla spalla destra ed esco di casa.

Ci siamo trasferiti qui a New York poco tempo fa dall'Italia per affari.

 Mio padre ha iniziato la sua carriera come cameriere in un noto ristorante della nostra vecchia città finché poi non é arrivata la proposta che ci ha fatto trasferire qui.

Ora mio padre é socio di un noto imprenditore, che non conosco, e gestiscono uno dei tanti e lussuosi ristoranti più famosi di New York. 

Mio fratello Christian invece deve iniziare il quarto anno e io il secondo.

Christian conosce benissimo la città perché l'anno scorso si é trasferito qui da una nostra lontana zia che l'ha ospitato fino a quando i nostri genitori non hanno preso casa qui.

Quindi lui ha già i suoi amici, le sue conoscenze e la sua vita.

Io, invece, ho solo Virginia che per un colpo di fortuna si trasferì con la sua famiglia qui a New York. 

Conosco Virginia da tantissimo tempo.

É stata una delle poche persone presenti nella mia vita in maniera costante, c'è sempre stata nei momenti belli e in quelli brutti.

Devo molto a lei, perché é merito suo se io sono ancora in piedi, parte della mia felicità é grazie a lei che é sempre stata pronta e presente nel darmi una mano, un consiglio.
Ero così assorta nei pensieri dal non accorgermi di essere arrivata davanti scuola.

"Bene Bella, si comincia una nuova vita" penso tra me e me.

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Spazio autrice
Premetto che é la prima volta che faccio di una bozza un capitolo vero é proprio, quindi scusatemi anticipatamente per gli errori ortografici. Detto ciò spero che il mio libro possa appassionarvi e farvi emozionare! Lasciate commenti e tante ⭐⭐⭐⭐ e al prossimo capitolo♥!!

A un millimetro di cuore #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora