Atto primo #Sophie

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Sento un leggero brivido sulla gamba sinistra, lasciata scoperta dal caldo piumone bianco che riscalda goffamente il letto mezzo vuoto. L'odore della pioggia si infiltra nella stanza attraverso la grande finestra e viene a solleticarmi il naso, disegnando un leggero sorriso sul mio volto. Ci sono solo altre due cose che amo a questo mondo, per la sensazione di libertà che mi lasciano addosso; il vento freddo del nord e il mio giubbotto di pelle nero. Bè, certamente dovrei aggiungere un posticino sul podio anche ai grassi pancake con sciroppo d'acero che fanno al piccolo forno in fondo alla strada. Rimetterebbero al mondo anche un depresso cronico, posso assicurarlo.

Distendo le braccia sulla testa , sfiorando la spalliera in legno, per poi alzarmi a sedere, guardando fuori dalla vetrata , verso i due grossi pini centenari del parco sotto il mio palazzo. I rami si muovono in una sorta di danza sinuosa, diretta dallo scrosciare della pioggia. Una gazza plana davanti alla mia finestra, andando ad appollaiarsi sotto uno dei pini, quello dagli aghi tendenti al color petrolio.Scuote le piume nere dei riflessi blu, sistemandole sotto il pancino bianco.

Lei è libera.

Leggera.

Bellissima.

Uscendo dalla stanza svolto a sinistra , entrando nel bagno per sciacquarmi velocemente il viso e riprendermi dal torpore notturno. Dalla sala giungono saltellando le note di "Suspicious Mind", a riempire l'ambiente completamente silenzioso. Sono decisamente convinta che il vecchio lettore jukebox con inclusa una piccola impostazione per la sveglia siano stati i soldi migliori che abbia mai investito. Anche il computer trilla dalla sala. Nuove email in arrivo.

Mi guardo allo specchio.I capelli neri sono in un bel caos, facendo un baffo a quelle serpi della testa di Medusa. Gli do una sistemata usando solo le dita, sciogliendone i nodi e facendo ricadere le ciocche al meglio sotto le spalle. I piedi nudi si muovono in autonomia sulle piastrelle bianche, al ritmo della voce di Elvis , mentre massaggio sotto le occhiaie gonfie , che fanno apparire ancora più stanchi e scuri i miei occhi grigi.

Mi getto sul parquet chiaro del lungo corridoio oltre il bagno, verso la sala .Il portatile lasciato aperto sul tavolo da pranzo in rovere è acceso e la casella di posta lampeggia. Mi chino sullo schermo, spostando i capelli dietro le spalle .

Mittente - Mr. A. Berkin

L'orario è di stanotte alle 2,30.

Ora sono le 6,30. Ottimo.

Clicco su invio.

Silenzio.

La punta del lettore gira a vuoto, il jukebox da una stoccata ai dischi e subito dopo si sente il metallo poggiarsi sul nuovo lp , intonando "Come As You Are" dei Nirvana. Tamburello le dita di fianco al portatile mentre aspetto che carichi la email . Le due di notte..

" Miss Blair,

abbiamo ricevuto una grave segnalazione presso il dormitorio femminile della scuola cattolica di Saint Michael.La priora ci ha chiamati per un intervento urgente per la possibile presenza di un Esp. presso la mensa ...

Corruccio lo sguardo. Uhm, ma come...loro non dovrebbero certo rientrare nella lista dei nostri clienti..

...le spiegheranno il tutto sul posto, sembrerebbe di basso livello, massimo un due plus,un lavoro veloce, pulito, senza necessità di particolari attrezzature. Mi chiami quando tutto sarà a suo posto e avrà riscattato il premio pattuito.

Buon lavoro,

A.Berkin."

Alzo gli occhi al cielo. Ci vuole del caffè, e forte.

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