capitolo 2: Forever is a long time

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Consiglio la lettura di questo capitolo ascoltando la canzone "wouldn't mind". Buona lettura!

Jean's POV
entrai in sala mensa e proprio come mi aspettavo il capitano Ackerman era intento a bere una tazza di tè nero rigorosamente senza zucchero.

Gli feci il saluto militare e lui mi salutò con un cenno della mano. "Che strano modo che ha di tenere la tazza" pensai.

Il capitano si alzò dal tavolo e si avvicinò a me.
"Kirschstein ti ricordi che oggi arrivano le nuove reclute vero?" Cazzo me ne sono dimenticato "Beh ti volevo dire che tu dovrai essere presente ed aiutarli successivamente con il 3DMG capito?" "Sì heichou" risposi.
Era ovvio che avrebbe scelto me per il compito di allenare le reclute. Io sono il più bravo nel movimento tridimensionale.
Finito di fare colazione uscii dalla mensa ed iniziai a vestirmi. Entrai in bagno e chiusi la porta a chiave aprii il mio armadietto e vi trovai un biglietto. Di nuovo.
Non ci potevo credere. Quasi tutti i giorni io trovavo un biglietto da qualche parte da circa un anno.
Il biglietto era scritto su un foglio di carta leggermente colorata di azzurro e profumata di gelsomino. Le parole erano scritte a mano con una calligrafia che mi parve di conoscere.
Lo lessi:

Caro Jean, sai oggi forse ci rivedremo... era da molto tempo che aspettavo questo momento... ti prego di perdonarmi per essermi fatto attendere così a lungo.
Con affetto:
Il tuo angelo custode

Sul retro del biglietto vi era scritta una frase in inglese:

I'm not afraid anymore.
I'm not afraid.
Forever is a long time.
But I wouldn't mind spending it by your side.
Tell me everyday
I get to wake up to that smile.


Involontariamente una lacrima si fece strada sulla mia guancia...

Questi biglietti. All'inizio pensavo che fosse quel coglione di Jeager a scriverli... ma ormai non ne sono tanto sicuro. Jeager non sarebbe in grado di scrivere in quel modo... pensare che io ho anche creduto che potesse essere Marco... sono un'idiota. Marco è morto. Io ho visto il suo cadavere diviso a metà.
Perché. Perché mi sono innamorato di lui?? Io avevo preso una cotta per Mikasa non per lui. Ma poi... poi qualcosa mi fece cambiare idea... il suo sorriso, la sua gentilezza incondizionata... Non lo so... so solo che avrei voluto rivelargli i miei sentimenti dopo la missione...
Le lacrime sgorgavano come fiumi dai miei occhi.

Marco:
ti ricordi quando ho picchiato Eren Jeager perché ero arrabbiato? Pensavo che tu mi avresti voltato le spalle.
Ma non l'hai fatto.
Ti ricordi quando ti ho messo in imbarazzo davanti a tutti? Pensavo mi avresti odiato. Ma non l'hai fatto.
Ti ricordi quando mi sono mostrato debole davanti a te? Pensavo l'avresti detto a tutti. Ma non l'hai fatto.
Beh c'erano tante cose di cui avrei voluto parlarti una volta tornati dalla missione.
Ma non l'hai fatto.

Mi sedetti in un angolo e fissai il vuoto. Mi sembrò persino che Marco mi stesse stringendo la mano... mi manchi Marco. Non riesco a vivere senza di te.

Sentii bussare violentemente: "apri la porta faccia da cavallo! Sei dentro da un'ora"
quel coglione di Jeager. Mi asciugai le lacrime e aprii la porta. Non guardai neppure Eren e uscii in cortile.

Allora cosa ne pensate? Chissà chi è che lascia quei bigliettini...
L'ultima parte è tratta da una poesia di una donna il cui marito partì in Vietnam, chiamata "but you didn't"
Se avete domande, consigli i critiche non esitate a chiedere nei commenti!
~Blue Eclipse


I am with you ~ jean x marco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora