capitolo 8: it's all my fault

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???'s POV
erano circa le due di notte.
Sbarrai gli occhi quando captai chiaramente le parole: "Marco... mi perdonerai?" Da quanto tempo non sentivo quel nome.
Era la voce di Jean. Ne ero sicuro.
Saltai giù dal letto e corsi fuori dal dormitorio delle reclute.
Mi concentrai al massimo per capire da dove provenisse la voce che percepii e corsi verso il bagno del dormitorio dei soldati, ma non prima di aver fatto addormentare tutte le persone del campo. 
La porta del bagno era chiusa a chiave e io mi ci buttai contro scardinandola.
Rimasi inorridito dall'immagine che mi si stagliò davanti quando spalancai la porta.
Il corpo di Jean era disteso sul pavimento, con l'uniforme ancora indosso impregnata di sangue.
Il liquido scuro non era soltanto sui vestiti. Era per terra, sul suo volto, sulle sue mani e...
Mi venne un conato di vomito quando vidi la ferita profondissima che aveva sul polso e la lama che aveva in mano.
Mi scagliai su di lui e la prima cosa che feci fu abbracciarlo. È colpa mia. È tutta colpa mia... se solo fossi venuto qualche secondo fa... cosa gli è passato per la testa? E se fosse... mi bloccai.
Il senso di colpa mi assalì. Mi hanno mandato qui per proteggerli. Per proteggerli tutti. Non per essere la causa della morte della persona che mi stava più a cuore.
Appoggiai la testa sul suo petto sentendo le lacrime appannarmi la vista.
UN BATTITO. E un altro e un altro ancora... erano deboli, ma c'erano!
Potevi ancora salvarlo.
Gli fasciai la ferita con uno straccio che era in bagno. "Andrà tutto bene Jean" gli all'orecchio.
Appoggiate le mani sul suo polso bendato dallo straccio già impregnato di sangue iniziai a guarirlo, concentrandomi al massimo e sperando che il cielo fosse d'accordo con la mia scelta.
Fortunatamente il sangue smise di uscire e vidi il volto di Jean riprendere rapidamente colore.
Tirai un sospiro di sollievo.
Lo presi delicatamente in braccio e lo portai fuori dal dormitorio.
Dove posso metterlo?  Pensai, realizzando quanto fosse drammatica ma imbarazzante la situazione.
In questo momento il suo sangue si sta probabilmente rigenerando, dunque ha bisogno di un giaciglio caldo e del cibo.
L'unico luogo che mi venne in mente fu la stalla.
Ero certo del fatto che non potessi riportarlo nel dormitorio.
Probabilmente non vuole che nessuno sappia cosa ha fatto.
E una volta che sarà rinvenuto parlerò con lui... gli chiederò p-perché..

Mi morsi il labbro, stravolto dalla remota possibilità di essere la causa di questa sua azione.

Riposi delicatamente Jean su un cumulo di fieno pulito. Il posto era molto caldo, quindi lui stava bene lì. Gli tolsi la giacca dell'uniforme impregnata di sangue.
Guardandola non potei fare a meno di pensare a quel giorno.
Le ali della libertà ricoperte di sangue.
Un sangue che non evapora, un sangue di una persona.
Un sangue versato da un soldato che dedicò la sua vita per la libertà.
Ma questa volta il sangue... questo sangue non è stato versato per la libertà di nessuno... Perché Jean...?
Andai prima in bagno e eliminai ogni traccia del passaggio mio o di Jean, e poi andai in cucina dove trovai del latte e del te stranamente ancora caldi, chi si prepara da bene alle tre di notte? Misi un po' di zucchero nel latte e uscii dalla cucina. Improvvisamente mi fu tutto più chiaro quando vidi il capitano Levi ed Eren Jeager addormentati con la testa appoggiata al tavolo della mensa, con davanti due tazze. Non so cosa ci facessero lì... e onestamente mi dispiace di averli indotti al sonno interrompendo qualsiasi cosa fosse.
Ritornai nella stalla e rimasi per qualche secondo in piedi a contemplare il corpo di Jean adagiato sul fieno.
Sembrava estremamente fragile.
Non aveva nulla a che vedere con il ragazzo che conoscevo.
La sua tenacia, la sua testardaggine... Non riuscivo a riconoscerle nell'espressione vuota che aveva sul volto.
Gli occhi che prima amavo tanto guardare erano circondati da cerchi scuri.
Era dimagrito e persino i suoi capelli avevano perso lucentezza.
Ti stavi lentamente auto-distruggendo e nessuno lo ha notato .
Mi sembrava così indifeso.
Avrei dovuto proteggerlo.
Se solo avessi capito...
Improvvisamente percepii un movimento sotto le sue palpebre. Gli occhi color nocciola iniziarono lentamente ad aprirsi.
Jean's POV
Dove mi trovo?  Pensai
Un odore acre mi stuzzicava le narici.
Feci uno sforzo per aprire gli occhi e ancora prima di mettere a fuoco notai una figura i piedi davanti a me.
Dopo qualche secondo riuscii a guardarla per bene.
"TU!?"

Eccomi qua ragazzi! Scusatemi per l'assenza! In questi giorni sono in Inghilterra e non so se troverò molto tempo per postare... comunque farò del mio meglio!
Grazie di aver letto la mia storia!
-blue eclipse

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2018 ⏰

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