(In questo capitolo saranno descritte esplicitamente scene crude, non sono però fondamentali nello svolgimento della storia dunque se siete sensibili o suggestionabili saltate la parte tra i tre asterischi)
Tutto ciò che avevo intorno era in silenzio.
Il freddo pavimento del bagno sul quale ero seduto, i miei compagni di dormitorio, persino dalla finestra non giungeva alcun rumore.
L'unica cosa che scandiva il passare del tempo era il ritmico svuotarsi e riempirsi dei miei polmoni.
La gelida lama che tenevo in mano scintillava sotto la luce fioca di una candela.
Presi dalla tasca della mia giacca il disegno che fece Marco.
Lo vedevo spesso disegnare e certe volte rimanevo a guardarlo. Mi perdevo nei movimenti veloci della matita e nei suoi occhi color nocciola concentrati sul foglio.
A volte continuavo a fissarlo nonostante avesse già finito il disegno. Allora alzava gli occhi e vedeva me concentrato a contargli le lentiggini.[Flashback]
Marco's POV
Il compleanno di Jean sarà dopo la missione...
Qui non c'è la possibilità di fare regali veri e propri... Non ci sono né soldi né negozi in cui spenderli... Non che sia così fondamentale... ma... mi sembrava un'idea carina... un ritratto, sfruttando una delle poche cose che sono in grado di fare...
Devo ammettere che voglio bene a Jean, suppongo. Non che io sia un esperto di sentimenti ma... credo che quella che abbiamo si possa chiamare amicizia? Perciò sì... un regalo dovrebbe essere più che opportuno.
Finii il disegno e allora mi ricordai del fatto che si debba scrivere una dedica con il regalo.
Cosa avrei potuto scrivere? Come si può riassumere tutto ciò che provo...
In un batter d'occhio le guance mi si infiammarono. Sentii vampate di calore a partire dalle orecchie fino alla punta del naso... e se... e se a me lui piacesse? È questo quello che si prova? No no devo dimenticarmi di queste emozioni. Io non posso innamorarmi e intanto a Jean piace Mikasa. Siamo solo amici e saremo sempre tali.
Scrissi una semplice dedica:"Caro Jean...
Buon quasi compleanno!
Scusami per non averti comprato un regalo vero e proprio... chissà, magari tornando dalla missione andremo a comprartene uno insieme! Anche se non mi sembri per nulla il tipo di persona a cui piace fare shopping...
In ogni caso grazie... di essermi stato vicino e di avermi sopportato... grazie di tutto davvero...
E spero davvero che anche io per te sia un amico...
Spero di passarti per l'anticamera del cervello una volta ogni tanto... solo perché io non mi senta stupido a pensare a te tutto il tempo.
Davvero Jean per me sei un grandissimo amico. Grazie di essere comparso nella mia vita."
Chiusi il disegno in un pacchetto e lo misi in tasca. L'avrei dato a Jean il giorno seguente.
Alzai lo sguardo e mi spaventai quando vidi che Jean mi stava osservando. Arrossii sperando che non avesse visto il regalo e lui distolse lo sguardo. Chissà come appaia io ai suoi occhi.
[Fine flashback]Jean's POV
Provai anche io a scrivere qualcosa, come fece Marco.
Decisi che avrei provato a descrivere anche io le mie emozioni. Il foglio, però, rimase bianco e io non avrei potuto descriverle meglio.
Marco... suppongo di essere stato fortunato ad averti conosciuto. Sono una di quelle persone la cui vita è divisa in un "prima" e un "dopo" a causa tua...
Mi dispiace così tanto di non essere riuscito a salvarti.
Ed egoisticamente ti rivoglio qui con me.
Io mi sono preparato alla morte dei miei compagni.
Mi sono preparato a perdere delle persone.
Mi sono preparato al fatto che tu, un giorno, non mi avresti più svegliato con il tuo sorriso.
Mi sono preparato alla sensazione che avrei provato non avendoti più nella mia vita.
Mi sono preparato a fingere un sorriso ogni volta che la gente mi avesse chiesto come fossi stato.
Mi sono preparato a raccogliere i frammenti del mio cuore senza il tuo aiuto.
Mi sono preparato a tutto, ma nonostante ciò sono qui. Raggomitolato sul pavimento di questo cazzo di bagno con una lama in mano, pensando a cosa avrei potuto fare per averti fatto restare con me...***
Afferrai la lama e con un colpo netto tagliai le quattro vene del mio polso, quelle vene che mi separavano dal raggiungere Marco. Il gelido filo della lama lo attraversò, rabbrividii sentendo il metallo a contatto col mio sangue.
Con l'ultimo filo di voce che mi rimase sibilai: " Marco... Mi perdonerai?" Subito fui invaso da una grandissima paura. Sto per morire, pensai, ritroveranno il mio corpo nel bagno di un dormitorio lurido. Mio padre... cosa penserà? Incontrerò davvero Marco? E mia madre? Se la prenderanno con me? I caporali... gli altri compagni... perché l'ho fatto? Coprii la ferita con la mano mentre il mio respiro si faceva più affannato. Il colore purpureo del sangue era ovunque: sulle mie mani, sul pavimento, sui miei vestiti...***
Mi appoggiai al muro del bagno in preda alle vertigini. Ma subito dopo, man mano che la mia frequenza cardiaca accellerava e la pressione del sangue diminuiva, sentii un torpore invadermi il corpo mentre io scivolai in un'improvvisa calma.
La mia vista si faceva sempre più opaca e proprio mentre sentii la forza abbandonare del tutto il mio corpo, chiusi gli occhi e mi parve di sentire delle braccia cingermi le spalle e una voce in lontananza.Buonasera! State tranquilli!
la storia non è finita! Proverò a pubblicare il prossimo capitolo la prossima settimana o prima!
Grazie di aver letto la mia storia!
-Blue Eclipse
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I am with you ~ jean x marco
Fanfiction"C'erano tante cose di cui avrei voluto parlarti una volta tornati dalla missione, ma non l'hai fatto " Dopo la morte di Marco Bodt, Jean Kirschtein non è più lo stesso. il ragazzo lentigginoso continua ad apparire nei suoi sogni. Ma tutto cambierà...