Psiche

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Luce, sfocata,
vidi in veglia.
Così distante
nel vuoto
fui io perso,
annegato
in quel niente,
disperatamente
cercato.
Ambivo io
all'anestesia
della mente mia,
all'estasi del vago,
alla confusione
dell'errar.
D'un tratto,
vidi te
e con te
tutto passò.

Non potevo io
errar ancora nella
dolorosa psiche.
Dell'amor sentì
il bisogno della lucidità,
il bisogno dell'esser
razionale e preciso.
Affinché potessi
io perdermi in te,
constatai quindi
la costante inutilità
dell'anestesi artificiale.

Non v'è alcun dolor
se, grazie a te,
in cuor mio,
regna l'amor.    

Iuvenci vitae fragmenta ( Completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora