08. Trappola

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«Fantastico, siamo intrappolati qua.»
«Non preoccuparti Marinette, riusciremo ad uscire...»
«L-lo spero.»

Possibile che la sfortuna fosse sempre dietro l'angolo? Che scherzo del destino era mai quello? Perché proprio lei era rimasta bloccata fra le macerie, per giunta con la sua cotta di sempre, con il modello e suo compagno di classe Adrien Agreste?

La dinamica non era stata chiara a nessuno dei due: si erano ritrovati improvvisamente sotto a un cumulo di calcinacci, fortunatamente protetti dal tavolo sotto al quale si erano rifugiati una volta percepito il pericolo. Ma ancora non erano riusciti a liberarsi e il piano in legno cominciava a cedere.

La situazione era alquanto surreale: chi si sarebbe mai immaginato che i due eroi parigini si sarebbero trovati indifesi come in quel momento?

Ma quanto ci mette Ladybug ad arrivare?, si chiedeva il biondo.

Ma dov'è finito Chat Noir, possibile che quel gattaccio non ci sia mai quando serve?, si lamentava la giovane, fra sé e sé.

Poi si udirono delle grida e dei tonfi sordi dal corridoio scolastico, e i due sobbalzarono inquieti.

«Hanno bisogno di Ladybug e Chat Noir...»
«Ma loro non ci sono...», constatò la corvina, attirando lo sguardo verde su di sé.
«Beh, Chat Noir, a quanto ne so, è un eroe alquanto impegnato, starà salvando qualcuno...»
«S-sì, anche Ladybug, p-penso...»

Abbassò lo sguardo, come intimorita: non voleva che Adrien rimanesse deluso dal comportamento dei due supereroi parigini.
«Già...»

Se davvero Ladybug stava salvando altri civili, non era in sua compagnia, perché lui era bloccato sotto a un tavolo. Quindi, non erano insieme... dov'era finita Ladybug?
«Già...»

Marinette stava inveendo silenziosamente contro il suo compagno di avventure: loro non si occupavano di certe missioni... «S-senti, Adrien...»

Il giovane si voltò nuovamente verso di lei, scrutandola ben bene, in attesa che continuasse.

«E-ecco, i-io mi chiedevo se...», arrossì lievemente.
«Se?»
«S-se... ecco...», e si fece coraggio, «tu fossi davvero innamorato di Ladybug... insomma, s-so che è la tua eroina p-preferita, almeno c-credo...»

Il ragazzo la fissò confuso, battendo ripetutamente le ciglia e arrossendo gradualmente: «Mh, già...»

Perché gli aveva chiesto una cosa del genere?

«Ladybug è soltanto un'amica.»
Un'amica?!

Aveva parlato senza pensare, perché se la sua compagna di classe avesse conosciuto l'eroina, allora avrebbe saputo perfettamente che lui e la ragazza mascherata si erano visti solo poche volte e parlati ancora meno. E quando vide la reazione della giovane, paonazza all'improvviso, si decise a chiederle qualcosa in più.

«Marinette...»
Lei lo guardò, in attesa che continuasse.

«Cosa pensi di Chat Noir?», domandò diretto, con un pizzico di malizia negli occhi.
«P-perché?», chiese, acuta e violacea in viso.
«Così, tanto per impiegare il tempo... siamo imprigionati in questo cumulo di macerie...», ridacchiò, cercando di stemperare la tensione.
«Ah, e-ecco... p-penso sia geniale... già, davvero geniale...»

Geniale? C'era qualcosa che non tornava in quella definizione... ma che hai fatto oggi, gattaccio! Ti sei messo a rincorrere topi per caso? Era frustrata, si sentiva inutile, perché, se si fosse trasformata lì, Adrien avrebbe scoperto tutto e lei non poteva rischiare.

«Ti piace?»
«Cosa?!»
«Ti piace?»
Cosa?!

«Ehm, no, cioè sì, è un buon eroe in fondo...», dichiarò, non del tutto convinta.

«Ehm, ecco, intendevo come ragazzo...»
La ragazza sgranò le palpebre, stupita.
«Mi stai chiedendo se mi piace "in quel senso"?»

Ma quello era davvero Adrien?

«B-beh, e-ecco, non saprei...», temporeggiò.

La priorità è cercare di liberarsi, pensa Marinette, pensa...

«Spero che Ladybug arrivi presto...»
«Spero che Chat Noir arrivi presto...»

Ma l'avevano sperato insieme.

«Perché?!», esclamarono all'unisono, stupefatti.

«Perché dovrebbe arrivare prima Ladybug di Chat Noir?»
«Perché dovrebbe arrivare Chat Noir prima di Ladybug, piuttosto...»

Si fissarono ancora intensamente, senza battere ciglio.

«Marinette?»
«Mh...»

Sospirò.

«Ladybug non arriverà presto, vero?»
Inaspettatamente scoppiò a ridere: un po' per quella rivelazione, un po' per quell'assurdo momento creatosi tra loro.

«Già, e credo proprio che Chat Noir sia nella sua stessa situazione...», si unì alle risa del giovane.

Aprì la borsetta e ordinò alla piccola Tikki di trasformarla. E Adrien fece lo stesso con Plagg.

I due si guardano nuovamente, sorridenti.

«Bloccati come stupidi dilettanti, milady
«In trappola direi, gattino

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