Gelosia /vmin [Completa]

Jimin

Non credo sia giusto.

Quello che sta accadendo non è giusto ma non riesco a fermarmi, ho desiderato per troppo tempo questo istante...

E ora?

Ora mi sento un verme.

Non è così che dovrei asciugare le sue lacrime, non è baciandolo che dovrei farlo sentire più sicuro non ora,
non in questo momento...non così.

T- ...Jimin...

La sua voce è lieve, le sue labbra sfiorano le mie mentre parla.
Deglutisco potrei porre fine a tutto questo ora.

-Uhm...T...Tae ho bisogno di respirare...-

Ho bisogno di uscire.

Mi alzo e prendendolo per mano lo trascino fuori dalla stanza. Se ora lo trascino in camera magari riesco a farlo addormentare prima di perdere il lume della ragione. Sento la sua mano stringersi nella mia, non lo sto guardando sto camminando più veloce che posso e me lo trascino dietro. Mi ferma.

T-Non, non puoi lasciarmi così...cioè io...

La voce tremolante, l'esile figura rischiarata dalla luna quello sguardo e quel modo di fare impacciato.
Stropiccia il pigiama mentre parla fissando il parquet che circonda il cortile. Fa freddo ma non lo sento molto in questo momento.

-Tae io non so se è giusto...tu sei confuso ci stiamo spingendo troppo in là...-

Non riesco a continuare la frase.
Il più piccolo si è gettato tra le mie braccia, finiamo a terra ed i nostri corpi si sfiorano.

T- Ti voglio Jimin.

Sfiora con la lingua l'interno del mio collo scatenando in me mille brividi,  fa pressione sul mio bacino le sue pupille si dilatano per un attimo restando con le labbra socchiuse sospirando pesantemente mentre tenta goffamente di slacciarmi la camicia.

-Hmp devo insegnarti tutto come al solito.-

Con un gesto repentino cambio le posizioni lasciandolo sorpreso, trema sotto di me ma con lo sguardo mi sta pregando.

Poso un bacio sui suoi stupendi occhi, sorride mentre scendo a baciargli la punta del naso...quel piccolo e tenero neo che tanto adoro e di cui ogni tanto si lamenta.

T- Uhmp...

Si spinge verso di me aspettando il contatto delle nostre labbra...contatto che non avviene perché ho deciso di dirottare sul mento scatenando un mugolio di protesta.

Ci fissiamo per un tempo che sembra interminabile negli occhi, è quello che ho sempre amato fare di più restare a fissarlo quando si sente osservato assume delle espressioni che sono a dir poco adorabili per me.

Poi è lui a prendere l'iniziativa strappandomi un bacio, sorrido mi allontano da lui appoggiandomi con la schiena ad uno dei pilastri, sfoggio una delle mie famose espressioni lascive...

-Vieni...-

Non se lo fa ripetere due volte si accomoda tra le mie gambe mentre blocca le mie braccia al pilastro e affonda con la lingua nella mia bocca.

Una reazione inaspettata ma ben gradita anche se il momento d'estasi viene troncato dal pianto del bambino...per sfortuna o...Fortuna.

Ora comincio a percepire il freddo.