Jimin

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Sono confuso, decisamente confuso non resisto più alla tentazione di sbatterlo al muro e farmelo, anche prima su quei maledetti divanetti per poco...ma per fortuna mi sono ricordato di essere in un pub.

So benissimo che il minimo errore ci costerebbe caro e sinceramente di vedere la mia faccia in copertina con sotto un titolo scandaloso non è certamente quello a cui aspiro...
per lo meno non ora.

Una volta liberato lavo le mani e torno dal piccolo che ha un broncio adorabile, sta bevendo un tè freddo mentre tiene gli occhi fissi sulla mia figura, sento un formicolio come se mi stesse toccando mentalmente o è solo la mia mente malata!

Passo dal bancone a pagare mentre la cameriera mi sorride, spero solo che non mi riconosca, il massimo sarebbe non esser conosciuti qua ma la vedo dura.

T- Ti facevi bello con le ragazze?

Lo guardo mentre finisce di sorseggiare ciò che ha nel bicchiere, ho un bisogno impellente che spinge nei pantaloni e arrivati a questo punto ormai mi sembra anche stupido non soddisfarlo, ringrazio solo il fatto di mettere i pantaloni larghi ogni tanto.

-Ma io sono bello, non ho bisogno di farmi vedere-

T- Già, ti si nota anche a 3 km di distanza...

-Che intendi dire?-

T- Niente, solo che a volte mi infastidisce...

Si è accorto di aver parlato troppo e ora tergiversa volendo sapere cosa fare dopo.

Tolgo il bicchiere ormai vuoto dalle sue mani mentre mi guarda un po' spaesato.

-Tu che vorresti fare?-

Chiedo mentre comincio ad avvicinarmi soffiando le parole sulla sue labbra perfette.

Lo vedo trattenere il respiro, adoro il suo modo di fare adoro metterlo alle strette e adoro vederlo in difficoltà.

Fissa le mie labbra mentre boccheggia per rispondere, passo la lingua sul suo labbro superiore mentre i suoi occhi si socchiudono ma si riaprono velocemente non avvertendo contatto.

-Toccami...-

Sussurro nel suo orecchio leccando e mordendo il lobo, stuzzicando quel piccolo lembo di pelle, procurando sconnessi gemiti al poverino che sembra impaurito più che eccitato ma so bene che lo è perciò non mi preoccupo di niente quando prendo la sua mano e la poso sul mio membro.

-Qua...qua devi toccarmi-

T- Chim...an...andiamo via.

Senza rispondere lo prendo per mano trascinandolo fuori dal locale, al freddo pungente che da la sensazione di mille aghi conficcati nei nostri corpi caldi, Tae si stringe del tutto a me faccio fatica a camminare ma non mi importa, quello che voglio è sentirlo vicino.

Camminiamo per circa dieci minuti,
a dire la verità lo sto trascinando non lo facevo così sensibile, è delicato e tenero me ne rendo conto solo ora realmente, ora che lo sovrasto con tutta la mia figura su questo letto a baldacchino del primo Motel che ho trovato, ora che le lenzuola di un violaceo "violento" fanno risaltare tutto il caldo ambrato del suo corpo ma allo stesso tempo regalano un qualcosa di depravato alla sua espressione di assoluta estasi mentre rilascio piccoli morsi sul suo ventre, spogliandomi di quella stoffa inutile che divide i nostri corpi.



Gelosia /vmin [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora