9. "Sei tu mia sorella"

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Justin's POV

La busta era al centro del tavolo, ancora sigillata mentre io e mia madre in piedi.

"Allora? La vuoi aprire?"

"Si, no, Oddio non lo so, sono nel panico"

"Ehi stai tranquillo, andrà tutto bene", mia madre mi strinse a se.

"Sono fiera di dove tu sia arrivato e della determinazione con cui hai affrontato tutto questo. Qualsiasi cosa accadrà sappi che mi dispiace"

Quella volta fui io a stringerla, la strinsi per un paio di minuti, fin quando lei si staccò e mi diede una pacca sulla spalla.

"Allora, ci siamo", dissi nervoso.

"Ci siamo"

"La apro"

Mi allungai verso la busta prendendola, le mani tremavano e un sospiro nervoso lasciò la mia bocca.

Ad ogni movimento, ad ogni trappo   il panico e la paura aumentavano sempre di più.

Chiusi gli occhi e tirai fuori il foglio.

Sul mio viso si dipinse uno sguardo confuso.

"Ha due nomi e due cognomi"

"Che cosa?", mia madre mi raggiunse e prese il foglio.

"Deve aver aggiunto tutto quando se n'è andato via"

"Tu non lo sapevi?", scosse il capo.

"Vado in camera mia"

Salì le scale, aprì la porta di camera mia buttandomi poi a peso morto sul letto.









Guardavo quel foglio da ore ormai ma niente, quel nome non mi diceva niente.

Ero frustrato, distrutto dentro perché sentivo di essere tornato al punto di partenza, come quando stai giocando al gioco dell'oca, stai vincendo e ti capita di arrivare alla casella che ti dice "torna alla casella numero uno".

Ecco mi sentivo proprio cosi.

I miei pensieri vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta.

"Avanti"

"Ehi Justin", Matt.

"Ciao Matt come mai sei da solo?"

"David è in palestra e io non avevo voglia di stare a casa. Allora come mai sei cosi giù?"

"Cosa ti fa credere che io sia triste?", dissi con la faccia contro il cuscino.

"Forse perché hai la faccia schiacciata sul cuscino e hai la voce da cane bastonato?! Dai dimmi cosa succede"

Mi voltai, presi il foglio e glielo sventolai davanti agli occhi.

"È il certificato?", annuì, lui me lo prese e sbianco'.

"Ehi tutto bene, sei pallido", mi ignorò completamente.

"Justin non ti dice niente questo nome?"

"Non lo so, non mi sembra nuovo, ma non riesco a collegare niente"

"Controlla meglio, alle volte le persone vedono la superficie delle cose non la cosa più importante"

Rimasi perplesso da ciò che aveva detto. E se avesse avuto ragione? Magari ero io che vedevo un accozzaglia di nomi, magari dovevo cercare meglio.

Presi il telefono e digitai su google l'intero nome e premetti invio.

Dopo circa cinque secondi mi si aprì una pagina wikipedia con la foto di...Alex.

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