12. "Ti voglio bene papà"

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Alex's POV

Mi svegliai avvolta da due grandi braccia che riconobbi essere quelle di Justin.
Sorrisi, aprendo gli occhi per abituarmi alla luce.

Fissai un punto della stanza e pensai.
Oggi Justin partirà e andrà a realizzare il suo sogno e sono così contenta per lui ma mi mancherà vederlo scorrazzare per casa facendo scherzi a tutti.

Non avrei mai immaginato che questo anno sarebbe stato così pieno di sorprese, se dovessi descriverlo con una sola parola sarebbe emozionante.
Un nuovo posto dove cominciare una nuova vita, nuovi amici, Matt e infine la gioia di aver saputo di Justin.

I miei pensieri vennero interrotti da Justin che si muoveva accanto a me, si stava svegliando.

"Buongiorno", disse con la voce impastata dal sonno.

"Buongiorno fratellino", sorrise a quelle parole e io approfittai per affondare le mie labbra sulla sua morbida guancia.

"Hai dormito bene?"

"Si e tu?", annuì. "Sai che le tue braccia sono molto calde?", rise.

"Adesso lo so, grazie", alzai le spalle e mi accoccolai a lui che cominciò ad accarezzarmi i capelli.

"Non posso credere che partirai oggi"

"Non ci credo nemmeno io, più guardo quelle valigie più tutto mi sembra così strano", sospirò.

"Mi mancherai Justin"

"Anche tu piccolina ma ci sentiremo  tutti i giorni e faremo delle video chiamate, va bene?", annuì.

"Dove starai una volta arrivato?"

"Scooter, il mio manager, mi ospiterà per qualche giorno, il tempo di cercare un piccolo appartamento"

"Ma non avevi detto che avresti cercato il tuo manager una volta arrivato ad Atlanta?"

"Il signor Read ha voluto affrettare le cose. Scooter è una brava persona ci ho parlato un paio di giorni fa", annuì.

"Voglio vedere il tuo appartamento quando lo troverai"

"Certo"

Il silenzio calò ma non durò molto dato che Justin riprese la parola .

"Dobbiamo alzarci o farò tardi"

"Cinque minuti, ti prego", lo supplicai invano.

"Per quanto volessi che questo momento non finisse mai non posso concederti questi cinque minuti", sbuffai

"Va bene mi alzo"

Ci sistemammo e dopo aver aiutato Justin a portare giù tutto andammo in cucina da Cathy che stava mettendo un piatto di pancake sul tavolo.

"Buongiorno ragazzi", ci sorrise.

"Buongiorno", dicemmo all'unisono io e il biondo.

"Sedetevi, vi ho fatto i pancake "

"Wow", disse Justin sedendosi al suo posto.

"Cosa?"

"È strano che tu non abbia ancora pianto"

"Sta tranquillo, lo farò dopo. Adesso mangiamo", rise

"Sciroppo d'acero", urlano io e Justin cominciando a ridere.

Tagliai un pezzo di quella meraviglia, la inzuppati nello sciroppo e lo portai alla bocca.

Le mie papille gustative stavano urlando per la bontà, non avevo mai assaggiato niente di così buono in vita mia.

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