4. Sospetti

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Justin's POV

I ragazzi suonarono alla porta, li feci entrare.

"Ciao Justin"
"Ciao ragazzi"

Li salutai e cominciammo a parlare del più e del meno fin quando non arrivò il momento di andare a prendere Alex.

"Mi raccomando, niente figuracce o domande inopportune"
"Per le domande inopportune va bene ma per le figuracce, non posso promettere nulla"

Matt mi fece l'occhiolino e io gli tirai un pugno sul braccio.

"Sei sempre il solito", sospirai "Sono serio"
"Perché ti preoccupi tanto?", chiese stavolta David.

"Forse perché ho due amici cretini" pensai ma mi limitai ad alzare le spalle.
Arrivato davanti casa sua, suonai il clacson e lei arrivò.

Indossava un vestito blu che le arrivava fin sopra il ginocchio e le scarpe da ginnastica. Sorrisi per quel dettaglio, era bellissima.

"Buonasera"
"Ciao Alex", dissi sorridendogli dallo specchietto, lei ricambió.
"Ciao, piacere David", gli tese la mano che subito strinse.
"Alex"
"Matt, piacere", fece la stessa cosa con lui.
"Allora, che ne dite di andare da Johnny?"
"Quel pub di Toronto?" annuì
"Per me va bene è da tanto che non ci vado ed è un locale tranquillo"

Anche David annuì.

"Per te Alex va bene?"

Alex's POV

Quella domanda mi provocò una scossa lungo la schiena, era la prima volta che mi consideravano per prendere una decisione.

"Certo, va benissimo"

"Allora Alex, come mai ti sei trasferita qui a Toronto?"

Matt bevve un sorso della sua birra e mi sorrise.
Mi piaceva il suo sorriso.

"Mio padre ha deciso di prendersi una pausa dal lavoro. È un musicista", sorrisi "Per tanto tempo abbiamo girato il mondo , volevano tornare a casa.
Io e mio padre siamo originari di London, Ontario"
"Oh anche io"

Prese parola Justin e gli sorrisi.

"Siamo venuti a Toronto perché ho sempre amato questo posto, ci venivo da piccola ogni tanto"

Il silenzio avvolse la nostra conversazione, un silenzio che non durò molto.

"Matt è di Vancouver mentre io di Porto Rico"

David parlò per la seconda volta in quella serata e gliene fui grata.
In effetti avevo notato la sua carnagione più scura rispetto a noi canadesi.

"Ci sono stata un anno fa, è bellissima"
"Ci vado tutte le estati, è sempre bello tornare alle origini"

Annuì sorridendo, giocando con la bottiglia di birra che avevo appena finito.
Justin quella sera non parlò tanto, si intrometteva in qualche discorso ogni tanto ma sorrideva, sorrideva sempre e quello valeva più di mille parole.

Forse era contento che mi stessi lasciando andare e che mi stessi facendo una vita sociale. A pensarci bene, anche io mi sentivo felice, mi stavo ambientando.

Le settimane passavano e così anche i mesi.
Le ricerche continuavano ma eravamo ancora in alto mare.
Il rapporto con Justin e i ragazzi, invece, cresceva, ci volevano un gran bene.

"Niente"

Justin lanciò sul tavolo l'ennesimo documento privo di notizie.

Eravamo a casa di Matt per controllare dei documenti che gentilmente Cathy aveva trovato.
Era una bella giornata, il sole splendeva.

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