CAPITOLO 1

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ANNA POV:

"Sei tu il migliore, il tuo destro è molto più forte, mettilo al tappeto e prenditi questo titolo" urla mio padre in faccia a Federico.

Senza dire una parola si alza dal suo sgabello, mi lascia una carezza sul viso, un occhiolino e va.

La campanella suona l'inizio dell'ultimo round, l'ultima possibilità per vincere il titolo di campione italiano della categoria U20. Spero per lui che vinca, se lo merita veramente, si è allenato duramente per questo incontro.

Io sono all'angolo con mio padre, lui è l'allenatore e io la sua assistente.

Lo sono da quando ho 14 anni, perché durante un incontro il suo assistente è stato squalificato per linguaggio poco consono e mio padre mi ha chiesto di aiutarlo, siamo stati una bella squadra e da allora sono la sua assistente.

Prima di quell'evento ero semplicemente la mascotte della sua palestra.

Mio padre è un uomo di 42 anni è molto bello, non è perché io sono di parte, ma non dimostra per nulla l'età che ha, si allena costantemente con i suoi ragazzi. A volte mi sento in colpa per lui, ha dovuto smettere di combattere per badare a me, non l'ho mai visto con un'altra donna, si è sempre occupato di me, dice che sono la sua gioia più grande e che rifarebbe tutto quello che ha fatto, ma io mi sento in colpa lo stesso. Mi ha raccontato che quando ero piccola mi portava sempre con lui anche agli incontri. Al primo incontro dove mi ha portato mi ha detto che mentre lui era sul ring ed io in braccio a mia nonna, mi sono messa a piangere lui è sceso dal ring per prendermi in braccio e calmarmi, non appena mi sono ritrovata tra le sue braccia ho sorriso, il mio primo sorriso e lui si è messo a piangere. Dal momento che era sceso dal ring doveva essere squalificato, ma i giudici si sono addolciti e hanno fatto continuare l'incontro, che ha vinto, come tutti gli altri del resto.

Vivo con cinque ragazzi, cinque campioni di pugilato, sono la vita di mio padre, io li considero miei fratelli, quasi tutti, di uno di loro sono cotta da tre anni, ma ovviamente lui non lo sa, non voglio rovinare l'equilibrio della nostra famiglia, l'unico a sapere di questa mia cotta è proprio il ragazzo che si trova sul ring in questo momento: Federico.

Federico è un ragazzo molto bello, ha 20 anni, è moro di solito, ma ultimamente ha deciso di rasare i capelli e devo dire che gli danno un'aria più da duro ed è ancora più bello del solito con questo taglio. Ha gli occhi azzurri con i contorni blu, sono spettacolari, non riesco a descriverli a parole per quanto sono belli. Ha un fisico scolpito, statuario, sembra molto più grande dell'età che realmente ha, come gli altri del resto. Ci conosciamo da quando lui aveva 10 e io 7 anni, una sera mio padre è tornato a casa con un bambino, dicendomi 'amore ti ho portato un fratellino', da quel momento ho cominciato davvero ad avere un fratello, una spalla, un appoggio per qualsiasi cosa.

Mio padre lo ha trovato per strada una sera verso mezzanotte mentre usciva da un incontro, lo ha visto che camminava per strada, così decise di fermarlo e chiedergli che cosa ci facesse un bambino così piccolo in giro da solo a quell'ora, lui gli rispose che era scappato dall'orfanotrofio, mio padre lo riaccompagnò, ma quando vide la responsabile dargli uno schiaffo in faccia molto forte, non ci pensò un momento, prese il bambino e lo porto a casa con se minacciando la signora che se si fosse opposta l'avrebbe denunciata per maltrattamento minorile.

È un ragazzo molto timido fuori dal ring, è razionale, tranne quando si tratta di me, ricordo quando alle elementari un bambino mi prendeva in giro perché io non avevo la mamma lui un giorno l'ha sentito, gli ha dato un cazzotto e gli ha spaccato il naso, ovviamente siamo stati costretti a cambiare scuola ma mio padre ha capito il motivo e non l'ha rimproverato. Nonostante Federico non chiami l'uomo che lo ha cresciuto fino ad ora 'papà', lo considera tale, mio padre però non perde la speranza che un giorno possa sentire quella parola uscire dalla bocca del giovane ragazzo nei suoi confronti.

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