Assassino

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Gli assassini, questi sconosciuti.

Se credi che uccidere per difesa, senza volerlo, per cause lodevoli.. non ti
renda un assassino.
Questo articolo fa al caso tuo.

Definizione dizionario Repubblica (dizionari.repubblica.it/Italiano/C/criminale.php):

Assassino: [as-sas-sì-no]
// A s.m. (f. -na)
1 Chi si è reso colpevole di assassinio: l'a. è stato arrestato
SIN. omicida
2 fig. Chi volontariamente reca grave danno agli altri: quell'a. ha rovinato l'azienda
// B agg.
1 Che uccide, omicida: arma assassina; mano assassina; istinto a.

Criminale: [cri-mi-nà-le] (pl. -li)
// A agg.
1 Che concerne i crimini, i delitti: tribunale c.; causa, processo c.
2 Criminoso, delittuoso: atto c.; follia c.
// B s.m. (anche f. nel sign. 1)
1 Chi è colpevole di uno o più delitti: l'arresto dei criminali; c. d'occasione
3 ant. Delitto, crimine

Delitto [de-lìt-to]
s.m.
1 DIR Atto illecito, violazione di una norma penale per la quale sono previste sanzioni di carattere detentivo o pecuniario: commettere, perpetrare un d.; confessare, negare il
|| Delitto colposo, commesso per imprudenza, negligenza, inosservanza dei regolamenti
|| Delitto doloso, commesso con l'intenzione precisa di nuocere
2 estens. Omicidio, assassinio: hanno arrestato l'autore del d.; un d. atroce, efferato

Come ben notiamo, la prima definizione di assassino (sia come nome [A] che come aggettivo [B]) è quella di colui che uccide o che ha ucciso, insomma qualcuno che priva la vita ad un altro essere è un assassino, sinonimo di omicida. Collegato più estesamente al termine criminale, ovvero una persona che compie delitti (da notare, al punto B1 della definizione di criminale, che ne basta uno affinché si possa definire un qualcuno un criminale), ed un delitto si tratta di una violazione di una norma penale (come quella per la quale non possiamo nuocere alla vita d'altri) e più estesamente un omicidio, un assassinio (collegandosi alla definizione di assassino).

Dispositivo dell'art. 575 Codice penale
"Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno".

(https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-i/art575.html)

Non molto tempo fa ho letto di una persona che non considerava un assassino un poliziotto che, per presunta legittima difesa, aveva sparato ad un ragazzo e quest'ultimo è morto.

"Accusarlo di essere un assassino e un criminale mi sembra eccessivo, dubito che abbia sparato per uccidere".

Analizziamo la frase.
1. Da come già è stato fatto il punto sopra se uccidi per definizione sei sia un assassino che un criminale.
2. Di conseguenza, definire una persona che ha ucciso un assassino o un criminale, non è un'accusa (nel senso di imputazione di una colpa) ma un'accusa nel senso dichiarazione di ciò che effettivamente è (sottinteso ciò che ha fatto). Di solito si accusa in tribunale quando non si è sicuri che l'imputato sia colpevole, allora si muove un'accusa e si svolge il processo. Perciò, essendo il fatto stato documentato, sarebbe meglio dire "definirlo un assassino e un criminale mi sembra eccessivo".
3. Procediamo quindi. Adesso la frase è corretta, ma è un controsenso alla definizione stessa di assassino o criminale (chi uccide/ha ucciso). Perciò non può sembrare eccessivo, è semplicemente una definizione (esattamente come si può definire aspro un limone, non può essere eccessivo, perché si tratta di una convezione che l'uomo ha creato per comunicare).
4. "Dubito che abbia sparato per uccidere", non serve comunque a non definire quella persona secondo la terminologia che abbiamo creato per comunicare.

Chi uccide è un assassino.
Anche se lo facesse per la causa più lodevole, per difesa, senza volerlo (guarda definizione di delitto colposo) o chissà per quale altro motivo.

Anche io ho pensato che, un giorno, potrei trovarmi nella condizione di dover decidere della mia morte o della morte altrui (in una situazione, o uccidi o vieni ucciso): se decidessi di uccidere, mi considererei un assassino quale sarei.  Indipendentemente dalle ragioni.
E mi fa sorridere il fatto che molti non si vogliano prendere o non vogliano dare "il titolo" di assassino, se uccidi per definizione sei un assassino.

Se non lo si ammette:
1. è ipocrisia (tendenza a simulare buone qualità, buoni sentimenti, buone intenzioni, apparendo diversi da ciò che si è, allo scopo di farsi benvolere o per trarre in inganno);
2. oppure si tratta di persone che non credono abbastanza nelle proprie azioni/ideali/se stesso da non poter "sostenere" un titolo del genere.

Ci sono ancora alcuni che pensano che andare in guerra ti renda un eroe: no, sei un assassino prima di tutto. Magari liberi alcune persone, riesci ad ottenere buone cose, ma oltre a ciò, sei prima di tutto un assassino.

Uccido per la mia libertà? Per difesa? Senza volerlo? Sono un assassino comunque, indipendetemente dalle variabili.

Sono anche queste scelte personali che ognuno di noi deve avere il coraggio di prendere e, di conseguenza, prenderci le nostre responsabilità (ad esempio, prendere quel tanto odiato titolo oppure rischiare la morte).

Se non volete rischiare di essere considerati assassini, non fatevi trovare con pistole o armi in mano, e nessuno vi definirà mai tali. Ma dal momento che avete una pistola in mano, avete già scelto. Magari potete avere la possibilità di scegliere se premere il grilletto o meno, ma è molto più difficile poi utilizzare la ragione, soprattutto se ci troviamo in casi estremi e stressanti.

E come mi è stato puntalizzato:
"Anche perché, se così non fosse, quando una persona sarebbe un assassino? Dopo un certo numero di persone uccise? Non mi sembra abbia senso." (instagram: @annaaaluise)

E io aggiungo: infatti, se così non fosse, tutti sarebbero liberi di professarsi "santi" o assassini a prescindere dalle azioni/delitti commessi. E allora a che serve l'aver creato la lingua come mezzo di comunicazione, se ognuno decide da sé a prescindere?

Inoltre, voglio ricordarvi che assassino può essere chiunque. Dipende solo da chi siamo o chi vogliamo essere. Ma non dimenticate mai, che nessuno sarà mai migliore di qualcun'altro o viceversa.

Sono semplicemente scelte.

Pensieri di RibellioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora