The Rain

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Son Chaeyoung è una ragazza di 18 anni che nell'ultimo periodo della sua vita ha deciso di marinare la scuola nei giorni di pioggia, ha sempre amato l'odore della pioggia sin da piccola, a scuola con i voti non andava nemmeno granché essendo anche il suo ultimo anno, ha incominciato a non preoccuparsene troppo dopo la morte del padre dopo aver finito il primo anno delle superiori. Dopo la morte del padre, la madre le portò a trasferirsi dalla Corea Del Sud in Giappone a Tokyo per cominciare una nuova vita ma fu troppo un duro colpo per lei e sua sorella Jeongyeon, per la madre peggio dato che diventò alcolizzata e in casa quasi non c'era mai andando sempre dal suo nuovo compagno, tornava a casa solo quando ci litigava, così le due dovettero cavarsela da sole da quel periodo. Infatti il secondo anno di scuola per Chaeyoung fu un inferno perché dovette imparare una nuova lingua e tutto, nonostante ciò riuscì a passarlo, ma per il terzo anno non fu lo stesso.

In tutto questo la sua passione per il disegno non svanì, anzi incominciò a disegnare sempre di più. Aveva cominciato all'età di 15 anni, da quando vide un'artista di strada dipingere sull'asfalto, lo trovava strano quanto intrigante, all'inizio ovviamente era un disastro nel disegno e quasi voleva lasciar perdere, ma suo padre trovò questa passione interessante perciò l'appoggiò e la incoraggiò.

Anche se adesso non ha più un padre ad incoraggiarla lei continuò finché, appunto, in questo ultimo periodo incominciò a marinare la scuola per andare in un posto dove poter disegnare in pace insieme al suono della pioggia e dall'odore.

Sapeva a cosa andava incontro non andando a scuola e dando via alla sua passione per davvero ma non le importava ed anche Jeongyeon lo sapeva perfettamente, ma voleva troppo bene a sua sorella per impedirle di coltivare questa passione.

Mese di Giugno.

Chaeyoung's POV

Prima di iniziare a marinare la scuola due mesi fa, non avevo mai vissuto un'esperienza simile, la mia uniforme scolastica inumidita dagli ombrelli, l'odore della naftalina sul vestito di chissà chi, il calore del corpo di qualcuno che mi sfiora, il soffio dell'aria condizionata sul volto.
Quand'ero piccola il cielo mi sembrava molto più vicino, per questo mi piace la pioggia, porta con sé l'odore del cielo.

Nelle mattine piovose, non cambio treno e scendo in questa fermata fra Shinjuku e Shibuya.
Vado sempre in questo parco di nome Shinjuku Gyoen Garden di cui ha tre entrate a pagamento, dopo essere entrata in una di esse vado sempre sotto una casetta di legno appositamente per ripararsi dalla pioggia e sedermi per incominciare a disegnare.

Ma quella mattina di Giugno trovai una ragazza seduta mentre beveva una lattina di birra, strano essendo che fosse vestita molto elegante. Mi bloccai a guardarla e lei guardò me, scossi la testa e mi sedetti sulla panchina dentro la casetta e lei mi fece spazio mettendosi dall'altro lato, lei continuò a bere tranquilla ed io cominciai ad uscire le mie cose e disegnare.
Non sapevo cosa disegnare perciò mi guardai intorno e mi fermai a guardare questa ragazza che era girata di profilo a guardare verso il ruscello.
Era davvero bellissima, non avevo mai pensato questo di una ragazza, ma lei diamine era perfetta in ogni punto, aveva dei capelli color corvino che le scendevano poco più sotto alle spalle, un naso perfetto con un neo sul lato sinistro, un altro neo sul labbro superiore al lato destro, ed un altro ancora sotto al labbro inferiore quasi al centro, le labbra passate da un rossetto rosa pastello che si contrastava perfettamente con il suo colore angelico della pelle bianca, era l'arte in persona.

"Cioccolata e Birra? Ho l'impressione di averla già vista" pensai dopo averla guardata per almeno una manciata di secondi, tornai a guardare il mio sketchbook per cancellare dei scarabocchi che avevo fatto ma ovviamente per la mia sbadataggine che si presenta sempre in momenti scomodi mi scivolò la gomma per terra ed andò a finire accanto alla ragazza, lei la prese ed io la guardai in panico, non so perché mi faceva questo effetto.

«Tieni» disse lei, Dio ma con una sola parola la sua voce dolcissima mi fece mancare il respiro, era davvero un angelo questa ragazza? Nah gli angeli non bevono birra e non mangiano cioccolata, credo..

«Oh, la ringrazio» dissi poco dopo essermi bloccata a guardarla, ancora.

Poco un paio di minuti, avevo ancora impresso il fatto di averla già vista da qualche parte.
Non so con quale coraggio decisi di chiederglielo.

«Mi scusi, noi ci siamo già viste da qualche parte?» stavo tremando, giuro.

«Ahm..no» rispose lei con la sua voce dolce

«Ah..l'avrò confusa con qualcun'altra» dissi lasciando un sospiro di sollievo, pensavo mi mandasse male per come la stia interrompendo mentre beve la sua birra.

«Di niente»

Lei continuò a bere la sua birra e un rombo del tuono si sentì, avrebbe piovuto ancora per tanto.

Ad un certo punto mi sentii uno sguardo addosso ed era la ragazza che mi guardava con una faccia indescrivibile, ma poi fece un piccolo sorriso e cominciò a parlare.

«Forse hai ragione» si alzò dalla panchina prendendo la sua borsa e l'ombrello
La guardai confusa ma rimasi confusa più per le parole che disse dopo

«Il rombo del tuono, nel cielo nuvoloso, forse pioverà e quando accadrà, resterai con me?»

Andò via lasciandomi piena di domande, cosa voleva dire? Avevo ragione sul fatto che ci fossimo già viste? Chi era questa misteriosa ragazza? La rivedrò? Solo il futuro può saperlo.

N/A

Saranno alcuni capitoli corti per dividerli in tanti capitoli per vari eventi, ed anche per aggiornare frequentemente. :)
Ps. (importante) Gli anni di scuola in Giappone sono diversi, anche i mesi, del tipo inizia a Marzo e finisce ad Aprile dell'anno dopo, delle superiori sono solo 3 anni, perció il quinto anno per noi in realtà è il loro terzo, per farvi capire e non confondervi.
E niente buona giornata!

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