Mina's POV
Ero rimasta a guardare quella dolce ragazza dormire, non avrà dormito la notte prima. Sembrava come se stesse sognando qualcosa di bello, non avrei mai voluto svegliarla.
Ma un pensiero ad alta voce uscì dalla mia mente:
Senti tu che ne pensi, ho ancora abbastanza tempo?
Non so se mi abbia sentito, da una parte lo spero, da una parte no, non avrebbe senso. È così bella, il suo profilo, quel naso a patatina, i capelli corti le da un aspetto maschile ma è davvero affascinante.
Tornai a casa, mi buttai sul letto sospirando forte, passarono pochi minuti quando mi arrivò la chiamata di lui, Jimin.
«Si?» risposi al telefono.
«Ehi Mina, tutto bene?»
«Si, sai una cosa? Sento ancora il sapore del pranzo.»
«Quindi il tuo disturbo alla percezione del gusto è guarito?»
«In realtà non l'ho riacquistato totalmente, però fino a poco tempo fa sentivo solo il sapore della cioccolata e dell'alcool, nient'altro»
«Visto? Dovresti lasciare il lavoro per sempre senza pensarci»
«Si..forse hai ragione se devo essere onesta ci avevo già pensato» continuammo a parlare. Quest'uomo aveva un tono gentile come se stesse sfiorando qualcosa di fragile però..
Quando respirare per me era una pena, non ascoltava quello gli dicevano e non credeva alle mie parole.
«Preparerò le carte delle tue dimissioni dopo l'estate, lo comunicherò io ai superiori» mi disse lui.
«D'accordo, scusa se ti disturbo anche dopo che ci siamo lasciati..» si lui era il mio fidanzato.
«Sono felice per te, davvero»
«Mh?»
«Perché hai incontrato quella signora»
«Di chi parli?»
«Come di chi parlo? Della persona che ti porta sempre il pranzo al parco, vi distraete e vi fate coraggio, no?»
«Ah..ehm si..» certo, la signora.
«Bene, ora va a riposarti»
«Certo, ci sentiamo Jimin, e buone cose con Yoongi»
«Grazie anche a te, spero che tu trovi qualcuno che si prenda cura di te Mina»
Lo spero anche io. Chiusi la chiamata. Lui era il mio fidanzato Jimin, ma dopo vari caos successi ognuno è andato per la sua strada, poi scoprì che si è fidanzato con un certo Yoongi. Non mi dispiaceva, si meritava di essere felice, maschio o femmina che sia, non meritava una come me al suo fianco.
Da quel momento mi sono sentita in un vortice di menzogne, gli avevo detto tante bugie e non se lo meritava.
Mese di Luglio.
Suonò la sveglia. Guardai fuori la finestra, stava piovendo, subito sorrisi pensando che avrei rivisto quella ragazza.
Come sempre mi preparai la colazione con fatica essendo che non so cucinare molto e poi andai alla mia solita fermata ed andare al parco.
Mi venne in mente però di fare un salto in un negozio d'arte e comprare un regalo di ringraziamento alla piccola ragazza. Le comprai un nuovo sketchbook e un libro sulle varie arti.
Arrivata al parco era già lì seduta con il suo blocco in mano, nel suo mondo, mentre disegnava.
«Tieni, per ringraziarti» le diedi i miei doni
«Perché?» mi chiese lei.
«Beh, mi approfitto sempre del tuo ottimo pranzo senza mai darti nulla in cambio»
«Ma avrà speso tanto per questi, sono cose costose, non so come ringraziarla» mi disse emozionata, era felice, ed io anche.
«Tranquilla è un piacere» sorrisi e lei guardava con tanta felicità i miei doni.
Dopo un po' che sfogliava il libro si fermò e mi guardò, fissò il suo sguardo sulle mie labbra, io guardai le sue, il suo neo sotto al labbro rendevano le sue labbra attira baci. Potevo dire di essere infatuata di quella ragazza, per la seconda volta mi stava succedendo questo, ma questa volta dovevo stare il mio posto, lei è troppo piccola per me, lei va nella stessa scuola in cui io lavoravo.
«Ecco proprio ora..vede sto cercando di fare un ritratto molto più sofisticato» disse dopo un po' lei
«Ehm..fantastico, di chi?»
«Non ho ancora deciso di chi, ma voglio farlo su una donna» sentii le mie guance andare a fuoco e non so nemmeno io il perché ma so che desideravo ardentemente di essere io quella donna.
«Però..non penso che io potrei riuscirci a farlo..» non volevo che si rattristisse. Perciò presi una decisione.
«Potrei..posare io per te» dissi quasi balbettando, che figura.
«Lo farebbe davvero?» si avvicinò molto eccitata a me, Dio.
«Si..»
«Grazie davvero tante, senta potrei sembrarle indiscreta, ma posso sapere il suo nome?» mi chiese e il cuore quasi mi si bloccò, spero tanto che non si ricordi del mio nome.
«Mi chiamo Mina» le dissi porgendo la mia mano essendo che non ci siamo mai presentate decentemente.
«Ohw.. Bel nome.. Io sono Chaeyoung» mi strinse la mano, era calda, liscia, ed era anche più grande della mia nonostante lei fosse così bassa e tenera.
«Ohw grazie..vieni dalla Corea Chaeyoung?»
«Si, mi sono trasferita per vari motivi..»
«Capisco... bene iniziamo il tuo futuro capolavoro?» dissi sorridendole.
«Certo, però devo metterla io nella posizione giusta per farle il ritratto»
«Come?» deglutì.
Lei si avvicinò abbastanza da poter sentire il suo respiro sul mio viso e mi prese esso con le sue mani accarezzandomi le guance e spostarmi la testa di lato mettendomi di profilo, sentivo di essere arrossita molto, stavo facendo una bella figura insomma.
Incominciò a disegnarmi, eravamo in un mondo tutto nostro, tutto sembrava essersi fermato, ogni tanto lei mi prendeva la guancia come se mi stesse studiando, aveva le labbra schiuse, i capelli d'avanti ai suoi occhi, mi venne d'istinto toglierglieli ancora le dessero fastidio. Era bellissima. Chaeyoung era bellissima.
«Vedi, un giorno ho smesso di camminare come prima, era accaduto all'improvviso» parlai senza pensare
«Sta parlando del suo lavoro?»
«Non solo, di tutto.» dissi tornando alla posizione che lei mi aveva messo.
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I feels che mi crescono qua mentre scrivo oooh, finalmente un punto di vista di Mina, bello vè?
Aggiornerò presto prometto