La consapevolezza

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La notizia appresa dalla lettera sconvolse Samanta: il peso di quel dono era troppo grande da sopportare.
In quel momento Hobs e Sally entrarono nella cucina ritrovando la figlia con la lettera stretta nella mano sinistra.
Samanta si girò di scatto.
"Cosa sapete del mio passato?" chiese sicura di sé.
"Hai vissuto tutto il tempo con noi, in questa casa, a Maple Valley." affermò Hobs.
"Avete ancora il coraggio di mentirmi? Sono cresciuta in una bugia!"
"Di che parli, stai scherzando?" chiese confusa Sally.
"Come potrei scherzare su un argomento del genere?! Mi avete nascosto chi sono davvero, la mia storia, dove sono nata e chi sono i miei veri genitori!" urlò disperata Samanta, il viso bagnato dalle lacrime.
"Sally, non hai saputo comportarti da mamma perché non sei mia madre! Ti odio! Odio questa casa, odio la mia vecchia vita, odio il pensiero di guardarmi allo specchio e realizzare di essere la causa della scomparsa dei miei genitori! Ma infondo, cosa volete saperne voi del sacrificarsi per la propria figlia?" continuò Samanta. "Andrò via, non cercatemi. E non provate a fermarmi! Sono maggiorenne ormai, vivrò il tempo che mi avete sottratto da piccola." Samanta li lasciò esterrefatti e mentre un moto di rabbia la pervase, corse nella sua stanza.
"Hobs, non possiamo permetterglielo. Infondo è ancora la nostra bambina, la vado a prendere." ma mentre pronunciava quelle parole il marito la bloccò.
"Ferma Sally, lasciale il suo spazio. È rimasta con noi troppo a lungo. Lasciala andare e falle conoscere la verità."
"Ma-" provo a pronunciarsi Sally.
"Nessun 'ma', falla vivere. Ci mancherà, ma infondo se è veramente la figlia che abbiamo cresciuto, capirà e tornerà da noi." le parole di Hobs distrussero la moglie, che si rifugiò in bagno e pianse affranta dal dolore.
Intanto Samanta, chiusa nella sua cameretta, sfogò ad Aky, in un fiume impetuoso di parole, tutta la sua rabbia.
"Aky, sono terrorizzata da tutto questo. Ho paura di avere qualcosa di diverso, qualcosa che gli altri chiamerebbero 'speciale' ma che per me -lo so- diverrà un incubo. Sono una maga e non lo sapevo, cosa dovrò fare adesso?!" urlò nella disperazione.

"Scappa" le rispose il bisbiglio di una voce femminile.

Samanta si guardò intorno, gli occhi spalancati e il fiato mozzato dalla sorpresa: nella stanza non c'era nessuno.
"Chi sei, anzi, _cosa_ sei? Cosa vuoi da me?"

"Non temere, vengo dalla tua mente, sono qui per guidarti sulla giusta via.
Sei la predestinata, Samanta, e per te è arrivato il momento di partire: Krios sta radunando le sue forze e ben presto tutti i mondi saranno spacciati!
Samanta, trova dei compagni, avrai bisogno di tutto l'aiuto a tua disposizione; ci ritroveremo domani, in questa stanza.
Il viaggio per te, inizia adesso!"

"Ferma, ti prego! Dimmi almeno dove siamo diretti: non so nulla, non so neanche usare la magia, come dovrei fare?"

La voce si pronunciò in un ultimo sussurro.

"Segui i tuoi sogni."

E poi svanì.

SAMANTA-LA RAGAZZA ARTICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora