I primi poteri

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Rimasta sola, Samanta si interrogò sul da farsi.
"Ora che faccio? Ho un giorno per cercare dei compagni, ma chi chiamare? Non ho molti amici e chi partirebbe per un viaggio senza meta?" sospirò pensierosa. "Proverò a scuola, forse lì qualcuno vorrà aiutarmi. A dopo Aki, ti voglio bene." Si catapultò sulle scale ed uscì di casa spezzando l'apparente equilibrio che dominava la scena.
Iniziò a correre, con quell'unico pensiero in mente.
Quando si fermò per riprendere fiato era ormai arrivata nel cortile della scuola.
Entrata nel grande androne, il suo entusiasmo svanì: la realtà dei fatti era evidente, lei era sola mentre tutti avevano già qualcuno.
La piccola fiammella di speranza nel suo cuore si riaccese appena vide Jason e Megan. Mentre si avvicinava ai due il suo sguardo si posò su Blake che, accompagnato da uno dei suoi tirapiedi, si dirigeva verso Jason con aria minacciosa e vendicativa.
"Bene bene, chi abbiamo qui?" rise schernendoli. "Jason Allow e Megan Arish." si pronunciò poi con fare altezzoso.
"Gli amici della rossa, boss!" si affannò a precisare Arold Whood.
"Cosa vuoi, Vansome? Cerchi rogne?" intervenne Jason, proteggendo Megan dietro di sé.
"Sarà meglio che tu capisca che non si deve alzare la voce con me." Blake sembrava pronto alla rissa.
"Arold, bloccalo!" il ragazzo eseguì, ubbidiente.
"Non farlo, per favore, possiamo parlarne..." Intervenne Megan preoccupata, cercando di far liberare il suo amico. Blake stava per colpirlo, quando una voce lo fermò: era Samanta.
"Blake!" lo chiamò con voce ferma. "Fermati! Non prendertela con gli innocenti, sei tu che hai iniziato!" la voce di Samanta risuonava sicura in tutto l'atrio.
"Guarda Arold, è arrivata anche la rossa!" si rivolse poi alla ragazza "Stai cercando di proteggere il tuo amico? Stavolta non ci sarà nessuno pronto a salvare te."
"Ferma Samanta! Sarebbe inutile, non riusciresti a fermarlo!" le urlò preoccupata Megan.
"Segui il suo consiglio, o ti pentirai delle tue scelte." la minacciò Blake.
"L'unico a dover andare via sei tu, Vansome!" urlò dimenandosi Jason.
"Ah davvero? Allora ti accontenterò, ma prima-" e lascio  la frase in sospeso. Blake sferrò un pugno allo stomaco di Samanta, mentre continuava a guardare Jason con un sorrisino sarcastico.
"Hai visto? Questo è quello che ti meriti per non esserti fatto gli affari tuoi." Samanta si accasciò al suolo dolorante, il volto smunto. Megan urlò disperata, ma nessuno intervenne: nessuno osava sfidare il crudele e potente Vansome, colui che poteva fare tutto ciò che desiderava. Jason e Megan invocavano l'aiuto di qualcuno, mentre Blake continuava ad avvicinarsi al corpo di Samanta, nel tentativo di afferrarle il braccio e dimostrare la sua potenza. Ma ciò non avvenne, perché a meno di un centimetro dalla pelle della ragazza avvertì quest'ultima bruciare, sempre più. Un'aura rossastra le avvolgeva il braccio come un manto.
"Cosa? È ancora cosciente?" domandò a sé stesso, sbalordito. Il volto di Samanta riprese colore e lentamente si rialzò dal pavimento. Era in piedi, più forte di prima, nello stupore degli studenti e sentiva che qualcosa in lei stava cambiando.

SAMANTA-LA RAGAZZA ARTICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora