"Jason, sei tu? Che mi è successo?" chiese confusa Samanta.
"Siamo qui, tranquilla. Hai fatto qualcosa di straordinario, quasi magico!" rispose con enfasi Jason.
"Ho visto delle cose mentre ero incosciente sul pavimento." poi chiuse gli occhi.
"Cosa hai visto?" chiese incuriosita Megan.
"Ve lo dirò dopo, adesso andiamo."
I ragazzi si avviarono verso la terza villetta, mentre Samanta spiegava il suo sogno.
"Questa è casa mia. Entreremo dal tetto: i miei non devono vederci."
Passarono da un'apertura tra le tegole e si ritrovarono nella camera di Samanta.
"Hai tanti libri." disse Megan guardandosi intorno.
"Sì, sono la mia salvezza. Mi allontanano dai problemi di ogni giorno."
"Quali problemi?" chiese Jason.
"Il vero problema è uno solo: io."
Il silenzio fece da protagonista in quel momento.
"Sei tornata! Ti stavo aspettando!" la voce si manifestò nella sua testa.
"L'avete sentita?" domandò incerta Samanta.
"Ci siamo solo noi, non ha parlato nessuno." rispose perplessa Megan.
"Mi puoi sentire solo tu. Sono nella tua mente."
"Perché mi hai fatta tornare qui con loro?"
"Con chi parli?" domandò timoroso Jason.
"Vi dirò dopo."
"Certo che sei strana." rise Megan.
"Hai ragione, ma penso che nessuno riuscirebbe a non essere strano sapendo di essere diverso." si rabbuiò Samanta.
"Perché cerchi di sminuirti?" Tu sei come tutti noi, Samy." disse sicura Megan.
"Io sono un fantasma che passa il suo tempo a cercare di farsi vedere." le risposte di Samanta erano fredde come il ghiaccio e la ragazza era sempre più fredda con chi la circondava.
"Loro non possono capirti." le sussurrò la voce. "Cerca di spiegarglielo con calma. Infondo hai bisogno di loro per superare i Ramsum."
"Cosa dobbiamo fare?" chiese Megan.
"Samy, ora ti darò delle indicazioni. Posso farlo solo una volta, quindi cerca di memorizzarle." si pronunciò la voce.
"Prendete un foglio per favore." chiese con fretta Samanta.
Prese carta e penna, la voce cominciò a parlare.
"Andate via da Maple Valley. Là fuori un mondo attende di essere scoperto. Prendete la Myral Street e dirigetevi verso il Reth Wood. Non è un posto molto sicuro, state attenti. Una volta dentro troverai una statua: pronuncia la parola “Glacium” e scopri ciò che ti attende. Ci sentiremo lì."
Megan, guardando il foglio di carta, chiese: "Cosa sono questi nomi?"
"Andiamo a Reth Wood. Me lo ha indicato la voce." rispose Samanta
"Come ci andiamo?" chiese Megan "Noi non conosciamo nulla di tutto ciò."
"Diamole fiducia. E poi ho sempre desiderato abbandonare Maple Valley." intervenne Jason stupendo le due amiche.
"E con i nostri genitori che facciamo?" domandò incerta Megan.
"Andate a casa e avvisateli. Ci vedremo domani mattina sotto l'Albero del Peccato." consigliò Samanta.
"Inviare una Spiraletter nel caso in cui abbiate dei problemi."
"D'accordo, a domani." disse Megan, abbracciandola.
"A domani rossa." Jason la saluto, sorridendole.
"A domani ragazzi." replicò Samanta.
La cameretta ritornò ad essere vuota e Samanta riuscì a preparare le cose per il viaggio. Qualche libro, gli occhiali e la voglia di sognare era tutto quello che le serviva.
"Notte Aki." la pappagallina le fischiò in risposta. Il viaggio stava per iniziare e Samanta non vedeva l'ora di affrontarlo.
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SAMANTA-LA RAGAZZA ARTICA
FantasyTutto era come sempre. Serenità e quiete regnavano sovrane e una monotona quotidianità accompagnava la normale vita di Samanta. Ma non tutto è come sembra. Qualcosa è in vista ed è pronta a sconvolgere l'apparente tranquillità di Maple Valley.