Non essere triste

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La missione era fallita.
C'erano corpi di soldati sparsi per la foresta di alberi giganti, sangue che ricopriva il terreno.

Erano morti praticamente tutti. Neanche i maggiori Erwin, Levi e Hanji erano sopravvissuti.

Armin, Jean, Sasha, Connie e tutto il resto della legione esplorativa erano stati mangiati.

Ymir era morta cercando di proteggere la sua amata Christa, ma anche lei mangiata poco dopo, distratta dalla tristezza per la morte dell' amica.

Era rimasto Eren. Si era trasformato in gigante e aveva combattuto fino alla fine, ma era stato ferito anche lui alla gamba, non appena uscito dal corpo del gigante.

Stava vagando per la foresta con il dispositivo per il movimento tridimensionale, ma il gas scarseggiava.

L' unica cosa che voleva, era di trovare Mikasa. Non l' aveva più vista dalla battaglia e aveva paura di essere arrivato troppo tardi per aiutarla.

Il dispositivo fece uno strano rumore. Il gas era finito del tutto. Eren precipitó vicino ad un albero e si guardò intorno.

Dopo qualche minuto, il ragazzo si accorse di un piccolo particolare.

A terra a qualche metro di distanza, c' era una sciarpa rossa, la sciarpa rossa di Mikasa.

A quella vista si alzò subito in piedi e la prese in mano, togliendo della terra che era rimasta attaccata, facendo questo, notò con orrore che l'indumento riportava delle macchie più scure in confronto alla stoffa calda.

Sangue.

Eren, preoccupato, iniziò a seguire delle macchie di sangue, che andavano ad ingrandirsi, fino a trovare Mikasa, accasciata al tronco di un albero, con una grossa pozza di sangue che usciva a fiotti da una ferita alla fronte.

Il ragazzo accorse velocemente e si inginocchiò accanto alla ragazza.

Le sorresse la testa e la vide aprire debolmente gli occhi.

- Eren...sei...tu...- sussurrò Mikasa con voce flebile e gli sorrise debolmente.

-Non ti sforzare, ti porto via da qui.- le rispose Eren.

Mikasa era in pessime condizioni. Doveva avere delle costole rotte, visto che respirava male, tremava e aveva probabilmente la febbre, per via delle ferite alla testa, che erano quasi sicuramente infettate.

-Eren...anche...se ci provassi...non sopravviverei fino alla bas...- venne interrotta da dei violenti colpi di tosse.

Mikasa si sporse in avanti e sputò del sangue a terra, per poi accasciarsi tra le braccia di Eren, che la osservava con gli occhi spalancati.

Il ragazzo venne scosso da quella visione da un rumore di passi. Non erano passi normali. Erano quelli di un gigante.

-Mikasa, dobbiamo andarcene via da qui, sta arrivando un gigante.- le disse con tono preoccupato.

Non attese la risposta della ragazza ferita e la prese sottobraccio, iniziando ad allontanarsi da quel luogo.

Qualche metro dopo, le gambe di Mikasa cedettero definitivamente ed Eren la fece sdraiare a terra. Era troppo debole per camminare, ma il ragazzo non la poteva neanche prendere in braccio, perché era stato ferito alla gamba.

La ragazza stava chiudendo lentamente gli occhi.

-No, no, Mikasa, tieni aperti gli occhi, resisti, ti porterò al riparo e potrò curarti, non mi lasciare...- Eren le strinse la mano.

Eren notò con orrore che Mikasa aveva anche una profonda ferita all' altezza dello stomaco.

Respirava ansimando, doveva avere i polmoni pieni di sangue che le ostruivano le vie respiratorie.

-Eren, ti... ho sempre... v-voluto bene, d-...da quando...mi hai accolta nella tua...f...famiglia.- Mikasa parlava sussurrando.

Eren a quelle parole scosse forte la testa e accarezzó i capelli della ragazza.

-Non dire stupidaggini, qualcuno verrà a soccorrerci, è solo una questione di tempo.- Eren sentì delle lacrime calde scorrergli sulle guance.

Mikasa non poteva morire, era troppo presto, avevano ancora tutta la vita davanti a loro, dovevano ancora vedere l' oceano per Armin, che ormai era morto...

-E...E-ren, non devi essere triste...Quando morirò... potrò...f...f-inalmente rivedere i miei genitori... E posso...salutarti tua madre.- disse Mikasa a Eren con voce flebile.

La ragazza alzò una mano e asciugò le lacrime dal viso del ragazzo.

Eren l' abbracció forte. Non la voleva perdere, ma in quel momento stava rischiando di morire dissanguata...

I passi del gigante erano nuovamente udibili, ma questa volta Eren non fece niente.

Continuò ad accarezzare gentilmente i capelli a Mikasa, finché lei non chiuse gli occhi. Eren la abbracció forte, mentre la vita scivolava via dal suo corpo e senza sentire più il battito cardiaco della ragazza, le diede un bacio dolce sulle labbra.

Il ragazzo avvolse ancora una volta la sciarpa intorno al collo della ragazza e si fece afferrare dal gigante che si trovava ormai dietro a lui senza opporre alcuna resistenza, ma guardando ancora una volta la ragazza che stava sdraiata ai piedi dell' albero.

Eremika One-ShotsWhere stories live. Discover now