Johnny!

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Il rumore, quello stridere continuo mi risvegliò.

Aprii lentamente gli occhi e cominciai subito a prendere coscienza di tutti dolori che mi affliggevano la schiena, le gambe e il collo.

Mi guardai attorno.

Mi ero infilato in un dislivello che si creava tra una piattaforma e una costruzione abbandonata e fatiscente.

Proprio sotto di me il mare scuro spumeggiava e si agitava schiaffeggiando gli scogli coperti da numerose famiglie di balani e dagli ultimi granchi che cercavano rifugio.

Le rocce barbute e scivolose, scure e aguzze erano a pochi metri da me, le lunghe alghe si agitavano impazzite tra un miscuglio di schiuma ribollente e rifiuti di ogni genere.

Distolsi lo sguardo: l'odore salmastro dell'oceano e della putrefazione mi fece girare la testa.

Albatros enormi volteggiavano per aria e poi planando si appoggiavano su sporgenze e pali, formando lunghe file.

Avevo passato una notte pessima.

L'aria della città era filtrata, l'acqua e il cibo era decontaminato e selezionato, dopo solo una notte lì sotto invece quello che avevo bevuto e ingerito mi stavano già avvelenando e intossicando.

Accesi con qualche preoccupazione il gear, potevano localizzarmi, avevo poco tempo.

Una spia rossa mi avvertii che alcuni parametri vitali erano fuori dalla norma, temperatura, pressione e pulsazioni erano sballate, l'applicazione mi consigliava di visitare al più presto una stazione medica e assumere del Medi-gel, l'ultimo ritrovato scientifico sponsorizzato dalla Sirta Foundation composto da un fluido di naniti che si occupava di ristabilire le condizioni ottimali del soggetto malato.

Scossi la testa sorridendo e controllai subito le mail e i messaggi.

Erano molte ma una sola era davvero importante, c'era un video allegato.

Sapevo che stavo correndo dei rischi ma era necessario.

C'era solo una emoticon nel titolo, una faccina sorridente.

Poteva essere solo lui.

Avviai il filmato e rimasi alcuni minuti ipnotizzato, eravamo io e Gail abbracciati solo 2 notti fa poi la scena cambiava e un uomo alto e magro con i capelli corti e neri stava parlando con lei e alla fine dopo una discussione animata tirava fuori la pistola e le sparava 5 colpi al petto.

Poi girandosi verso una telecamera alzava l'arma sorridente e la poggiava per terra laddove l'avevo trovata io e se ne andava con calma.

Se mi aveva mandato quel filmato significava solo una cosa: ce l'aveva fatta, era sparito e non importava più che io rendessi pubblica quella prova per scagionarmi, ormai era passato il punto di non ritorno.

Sapeva che non avrei mai fatto in tempo.

Mi aveva battuto e umiliato.

Ora avevo capito il perché di quell'attacco: era stata una trappola per Gail, aveva fatto esplodere l'ufficio e ucciso nove persone solo per farla arrivare li.

Sentii la furia dentro di me, poi un rumore mi risvegliò mentre ero intento a fissare come ipnotizzato i gorghi che si formavano in quella profondità gelida, un uomo senza una protezione sarebbe morto in circa trenta secondi di ipotermia, una morte pulita e indolore.

Mi voltai e vidi accovacciato proprio sopra di me una piccola figura, un bambino avvolto in stracci mi fissava in silenzio e perplesso, poi si girò solo un attimo e capii che era troppo tardi anche per quella fine anonima e quieta.

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