"Chi sei? Dove sei?"
Di nuovo quella domanda, nella confusione mi sembrava di vedere quelle parole trasformarsi in una luce e guidarmi nel buio, alla fine di un lungo tunnel la luce prendeva forma, la forma di una ragazzina.
La ragazzina aveva grandi occhi verdi, lunghi capelli mossi e portava un vestito elegante, sembrava uscita da un'altra epoca.
Mi sembrava di trovarmi in una enorme stanza, una stanza piena di porte, alcune piccole, altre grandi.
La bambina mi si avvicinò e mi guardò: "Chi sei?"
Mi sussurrò di nuovo con aria interrogativa, quasi spaventata."Dove mi trovo?" riuscii a risponderle
"Non lo so, io mi sono svegliata e mi sono ritrovata qui al buio, io mi chiamo Jeena, tu conosci il mio papà?"
Adesso cominciavo a ricordare, la realtà di quello che stava accadendo mi lasciò sgomento.
"Si conosco tuo padre, ma sei vuoi che ti aiuti, che ti porti da lui, tu devi aiutare me"
Lei si limitò a guardarmi con i suoi grandi occhioni verdi e a farmi di sì con la testa.
Non sapevo come comportarmi e cosa dire, avevo paura di far esplodere una bomba con un movimento maldestro, se le avessi rivelato troppo o troppo poco non potevo immaginare quale reazione avrebbe avuto.
Nessuno si era accorto di nulla e nessuno poteva aspettarsi qualcosa di strano, ma all'improvviso la mia tuta riprese vita, l'energia ricominciò a scorrere nei sistemi, ordinai alla tuta una dose massiccia di adrenalina e con un gesto mi liberai dalla stretta dei soldati che mi trasportavano.
Le urla di sorpresa e di allarme non mi distrassero.
Per i combattimenti ravvicinati c'era una vibrolama nascosta in una tasca della tuta.
Avevo pochi attimi di vantaggio da sfruttare, il fattore sorpresa sarebbe svanito presto e mi sarei trovato in una situazione spiacevole.
Le guardie che avevo abbattuto si lamentavano a terra stordite dall'attacco.
Sentivo la tuta che potenziava la mia forza e i miei riflessi, mentre il sistema di difesa mi aiutava nell'analizzare la situazione.
Colpii due soldati che mi stavano puntando il fucile addosso, con un calcio nello stomaco e una gomitata alla tempia li avevo messi fuori gioco quanto bastava.
Gli altri soldati fecero fuoco, ma i fucili erano spenti, adesso erano i loro sistemi ad essere offline.
Un lampo di energia fu il segnale di un sovraccarico e caddero tutti a terra urlando e cercando di strapparsi di dosso i dispositivi di connessione dati.
Dopo pochi secondi giacevano immobili.
Ah Hia era fuggito, ma sapevo come trovarlo.
"Jeena? Mi senti?"
"Si"
"Sei stata bravissima, ora ti ricordi quell'uomo vestito di nero? Con la faccia cattiva? Devo trovarlo! Per tornare a casa da tuo padre dobbiamo trovarlo. Puoi aiutarmi?"
Non ricevetti risposta, ma sullo schermo comparve la mappa di tutta la struttura e un puntino luminoso che si muoveva e che rappresentava il mio amico.
Mi misi all'inseguimento.
"Jeena, ti prego guarda nella mia TESTA, vedi un uomo che si chiama Amir Gheazi, puoi dirmi se si trova ancora nella base?"
"Si"
"Puoi segnarmi anche la sua posizione?"
Mentre parlavo con Jeena correvo per i corridoi e trovavo tutte le strade vuote, gli ascensori liberi e le luci verdi.
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Mass Effect Origins
Fanfiction2149 CE. Gli esseri umani scoprono di non essere soli nell'universo e lo spazio diventa la nuova frontiera. All'alba della creazione dell'Alleanza una minaccia getta ombre su questo evento storico. Un tenente dell'Agenzia Mondiale di Sicurezza si t...