Capitolo 7

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Da quella notte, io e Alfredo ci siamo visti tutti i giorni.

Ovviamente, prima viene il lavoro e ,dopo, il piacere.

I suoi genitori, sopratutto suo padre, lo obbligano a stare in negozio fino a quando non finisce il suo turno, esattamente come un qualsiasi altro dipendente.

Aldo Bello, il padre di Alfredo, è sempre stato un uomo tutto d'un pezzo. Un aspetto sempre trasandato e un espressione seria perennemente stampata sempre sul viso.

Nonostante sia un tipo parecchio burbero e molto severo con i suoi figli, pare abbia un grande cuore, almeno a detta di mia madre.

Aldo non butta mai il pane o la rosticceria che gli avanza, ma porta tutto in chiesa, in modo che i poveri abbiano da mangiare.

Me lo ha raccontato mia madre ,che lo conosce molto bene.

Nonostante l'apparenza, era un ottimo studente e andava in classe con mia madre, ma un giorno, a causa dell'improvvisa morte del padre, essendo lui il fratello più grande, ha deciso di lasciare gli studi e di dedicarsi all'attività di famiglia.

All'inizio, era semplicemente un vecchio posto lugrubre, dove poche persone andavano a comprare il pane. Poi, con l'intervento di Aldo, il posto è stato completamente ristrutturato e ,tutti quanti, hanno iniziato a servirsi da lui.

Mia madre mi ha detto che ,un tempo, Aldo era molto bello e che tutte a scuola volevano fidanzarsi con lui.

"Anche tu?" Le chiedo, vedendola particolarmenete sorniona.

A quella domanda, si ricompone e mi fa un gesto della mano, come per dire che sono uno sciocco.

"Uscivamo insieme, ma non mi ha mai chiesto di metterci insieme. Inoltre,io non provavo assolutamente nulla per lui."

Nel momento in cui lo dice, però, vedo che il suo viso diventa paonazzo. Capisco che ,forse, non è vero quello che mi ha detto.

"Con l'abbandono della scuola, però, ci siamo visti sempre meno. Lui doveva lavorare ed è sparito. Quando sono tornata, dopo l'Università, ho scoperto che aveva sposato Carmen."

Carmen bello è la moglie di Aldo e madre di Alfredo ed Elena. Una donna gentile e molto spiritosa, oltre che estremamente bella.

E' l'unica che, pare, difenda suo figlio quando il padre diventa troppo brusco con lui.

Come ogni pomeriggio, arrivo davanti il panificio e aspetto che Alfredo finisca di lavorare. Mi trovo Aldo che fuma una sigaretta in solitaria.

"Salve." Lo saluto.

"Tu devi essere il compagno di scuola di Elena." Mi dice, dopo avermi studiato con i suoi occhi azzurri, dello stesso colore del figlio.

"Sono Antonio, ma tutti mi chiamano Tonino." Mi presento.

"Ultimamente, non si fa che parlare di te in casa." Mi studia un pochino con i suoi occhi.

Non so se mi guarda con astio o è solamente il suo modo di trattare le persone.

Io arrossisco.

"Elena e Alfredo sono molto felici di esserti amico e, visti i tuoi enormi successi scolastici e il buon nome della tua famiglia, mi fa piacere che quei due scellerati sappiano scegliersi gli amici."

Me lo dice in un italiano perfetto. Si vede proprio che ha studiato e che era molto promettente.

"Sai che io e tua madre andavamo a scuola insieme?"

L'Amore che RestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora