La festa di Natale che organizza ogni anno mia madre, è un evento di proporzioni epiche. Qualcosa a cui possono prender parte solo la piccola Elite del territorio.
Vengono invitate sempre le stesse persone che,ormai, ho imparato a conoscere molto bene. Non mi stanno antipatiche, ma nemmeno particolarmente simpatiche.
Sono delle presenze che , nel corso degli anni, ho imparato ad accettare e che sono diventate quasi un'istituzione.
Mentre la casa è stata addobbata come se stessimo aspettando la venuta del bambin Gesù in persona, mi chiedo quando e come dovrò dare il regalo ad Alfredo.
Fuori si è scatenata una tempesta e mia madre non mi farà mai uscire con la bicicletta per andare a trovarlo.
Lei è una maniaca del controllo.
Ama controllare me, principalmente.
Mio padre torna a casa ed è bagnato fradicio.
"Lì fuori, sembra di essere sotto ad una cascata." Si lamenta, lanciando la sua valigetta sul divano del salotto.
Mia madre corre a prendere una tovaglia e gliela porge. Lui la prende e si asciuga, ringraziandola.
"Tesoro, ti secchi se quest'anno invitiamo dei miei alunni alla festa di Natale?"
In realtà, non è una richiesta. Nonostante non sia molto interessato a questi eventi, quando decide di invitare qualcuno, non si riesce dissuaderlo.
"Quanti saranno?" Chiede lei, palesemente infastidita.
"Mah, due o tre... Sono i ragazzi che ho portato la scorsa volta a cena. Gente molto tranquilla e istruita. Vedrai, faranno un'ottima impressione."
Mia madre non è per niente felice, ma sospira rassegnata e non dice nulla.
"Mamma, posso portare ad Alfredo il suo regalo di Natale?" Azzardo io.
Non è un tipo che si arrabbia molto facilmente, ma quando lo fa, incute un grandissimo timore.
"Secondo te, con questo tempo, ti lascerei mai andare da Alfredo? E poi cos'ha di così tanto speciale che ti ostini così tanto a frequentarlo?"
Inizia una serie di riflessioni molto cattive, non solo rivolte ad Alfredo, ma anche verso gli studenti di mio padre e dice di essere stanca di essere tratta con sufficienza da me e da mio padre.
"Volevo solo portargli il regalo! Visto che, tra pochissimo, sarà Natale, non ho più occasione per darglielo." Mi arrabbio io.
Mio padre, ad un certo punto, s'intromette e cerca di calmare la situazione che sta diventando sempre più tesa.
"Smettetela voi due. Non litigate. E' un periodo di pace e di festa, no? Tesoro, sai quanto tengo ai miei ragazzi e che male c'è se ho il piacere che i miei alunni più promettenti stiano assieme alla mia bellissima famiglia perfetta? Inoltre, Alfredo è un ragazzo d'oro e, seppur non ha continuato con gli studi, ha una grande intelligenza e mi piace come si appassiona alla poesia. E' una persona corretta e vuole bene a nostro figlio. Sai meglio di me quanto questo ragazzo abbia bisogno di amici."
L'intervento di mio padre, come al solito, sortisce l'effetto sperato. Mia madre sbuffa, ma poi inizia a dire che, forse, ha sbagliato, che è tutta colpa dello stress per organizzare nei minimi dettagli tutto quanto.
"Di andare da Alfredo con questo tempo è escluso." Ribadisce. "Ma visto che, ormai, la lista degli invitati si è allungata, perchè non inviti pure lui alla festa?"
E' la prima volta che mi permette di invitare una persona e mi accendo in un sorriso. Corro ad abbracciarla e cerco di farle capire quanto sia importante per me quello che mi ha appena detto.
"Ha ragione tuo padre, Alfredo è un bravo ragazzo e non intedevo veramente quello che ho detto sul suo conto, prima."
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L'Amore che Resta
ChickLit"L'Amore che Resta" racconta l'amore di due ragazzi, uomini e anziani nel corso di 50 anni. Si parte da una Sicilia anni 60, dove Tonino (protagonista e voce narrante), un ragazzo ricco e acculturato, incontra Alfredo, bello e tenebroso, insomma il...