Capitolo 8

82 8 0
                                    


La scuola è iniziata da qualche settimana e sono già immerso nei libri.

Il liceo è esattamente come lo avevo immaginato, decisamente più difficile e con professori molto esigenti e determinati a spiegare e ad interrogare.

Fortunatamente, grazie alle lezioni di mio padre, so già tradurre il greco e i professori iniziano a lodarmi.

La mole di compiti e di studio è tanta e sono costretto a rinchiudermi a casa interi pomeriggi a studiare e a cercare di memorizzare tutto ciò che non so.

Se a me viene difficile, ad Elena sembra tutto ancora più arduo.

Il primo giorno di scuola, sono arrivato presto, ma lei era già lì da parecchio. Mi ha fatto cenno e mi ha proposto di sederci insieme per il resto dell'anno.

Avere un volto amico, mi aiuta ed Elena è una studiosa molto diligente, anche se, di greco, non riesce a capire nulla.

Dopo il primo compito in classe, il professore di greco e latino, ha detto pubblicamente che ero stato il migliore e che nessuno si era, neanche lontanamente, avvicinato a me.

Elena, che aveva preso appena la sufficienza, mi ha chiesto di studiare insieme e abbiamo preso l'abitudine di vederci tutti i pomeriggi.

Io la aiuto con il greco, mentre lei mi aiuta con l'inglese. A quanto pare, non sono molto bravo con questa nuova disciplina, mentre lei, grazie ai turisti che in estate entrano al panificio, ha iniziato a studiarlo da qualche tempo e, per tutta l'estate, si è confrontata con alcuni turisti.

Alfredo, dopo l'inizio della scuola, ha cercato di lasciarmi i miei spazi, anche se, di tanto in tanto, lo invito a casa e leggiamo e analiziamo assime le poesie che non capisce e di cui vorrebbe cogliere il significato.

Mio padre, vedendo la determinazione del ragazzo, gli ha regalato un nuovo volume di poesie e lui ne è rimasto entusiasta.

Purtroppo, lo studio richiede molto tempo e non possiamo stare molto insieme, quindi ho escogitato un piano: Io ed Elena andiamo a studiare a casa sua,così da poterlo vedere.

Alfredo lavora fino a tardi ma ,almeno, riesco ad incrociarlo la sera, prima di tornarmene a casa con il mio zaino e i miei libri.

Se Alfredo lo vedo poco, Elena è sempre con me. Ho scoperto che è un tipo piacevole da frequentare, quando non fa l'arrogante e la saccente.

A scuola, tutti pensano che siamo una coppia, ma in realtà non è così.

A volte, sorrido chiedendomi cosa penserebbero i miei compagni se sapessero che ho una cotta per il fratello di Elena.

L'anno,però, procede e, piano piano, a scuola il mio nome diventa popolare. Sono uno dei ragazzi più promettenti di tutto il Gargallo.

Soltanto un altro ragazzo spicca all'interno della massa di studenti: Umberto Salvimi.

Lui frequenta un'altra classe, ma prende sempre voti molto alti.

Lo conosco soltanto quando, verso metà dicembre, prima dell'inizio delle vacanze natalizie, a scuola vengono organizzate le "Olimpiadi di Latino e Greco".

Tutti gli studenti più bravi del liceo partecipano e, alla fine, rimaniamo solo io e lui. Faccia a faccia.

Vinco io, ma solo per un caso fortuito.

Penso che Umberto sia un tipo molto tosto e anche parecchio intelligente.

Dopo aver vinto, viene da me e si presenta.

"Tuo padre è il professore di Letteratura Classica all'Università di Catania, vero?" Mi doamanda lui.

Io annuisco.

"Mio padre è un suo collega. Insegna Filosofia del Linguaggio." Mi spiega.

Scopro che Umberto si è trasferito qui soltanto da qualche mese, ma che è originario di un paese poco distante da Milano.

Suo padre, il Professore Salvimi, ha vinto la cattedra all'università di Catania e ,quindi, è stato costretto a trasferirsi anche lui qui.

"Mi piace qui. C'è così tanta arte, così tanta storia... Ogni volta che cammino per le strade, è come se respirassi la stessa aria che hanno respirato i greci."

E' un tipo strano, ma anche molto interessante.

Mi accorgo che, forse, dovrei stare in guardia da lui. Potrebbe togliermi il primato di "più bravo della scuola."

Elena, nonostante sia contenta per la mia vittoria, non riesce a digerire il fatto che, ormai, io sia diventato molto più in gamba di lei.

Studia parecchio e lo fa con diligenza, ma col greco non ha fatto gli stessi progressi che ho fatto io con l'inglese.

Iniziate le vacanze natalizie, finalmente, posso mettere da parte i libri per qualche giorno e godermi le festività.

Inizio a chiedermi se devo fare o meno un regalo di natale ad Alfredo.

"Certo che glielo devi fare." Mi dico, come se fosse un'ovvietà.

Parte la ricerca del regalo perfetto, ma qualsiasi cosa mi sembra o troppo o troppo poca. Non so cosa gli piace.

Anche se passiamo del tempo assieme, non abbiamo mai parlato delle nostre passioni. Forse, il fatto che lui lavori tutto il giorno e che io studi ossessivamente, non ci permette di avere dei passatempi o delle passioni.

Ogni giorno, faccio una passeggiata nei piccoli negozietti e studio attentamente tutto ciò che vendono, ma non c'è nulla che mi ispiri, così me ne torno a casa, decisamente depresso.

Mia madre, come tutti gli anni, inizia ad armeggiare con gli addobbi di Natale. Acquista un abete, lo addobba e mette candele e luci ovunque.

Allo stesso tempo, inizia a buttare giù una lista di persone da invitare alla classica festa di natale che organizza, annualmente, in casa.

So che Sara e sua madre sono scese per le vacanze, mentre suo padre è rimasto a Milano. Probabilemente, passerà le vacanze con l'amante.

Ho sentito parlare i miei genitori e dicevano che, ormai, l'uomo non nasconde nemmeno più che abbia una storia extraconiugale e che, a quanto pare, la donna sia rimasta incinta.

Patrizia è una cara donna e ha valutato la possibilità di lasciare il marito, ma poi come farebbe a tirare avanti?

E' proprio una brutta situazione.

Mentre mia madre è impegnata con i preparativi del Natale e mio padre passa il tempo a correggere delle tesi, io cerco in tutti i modi di risolvere il problema di cosa regalare ad Alfredo.

La soluzione arriva quando, dopo un paio di settimane, mi dice che ha finito il libro di poesie che gli ha dato mio padre e che sta mettendo via dei soldi per comprarne un altro.

Illuminato da quella rivelazione, corro in libreria e cerco una raccolta di poesie che possa piacergli.

Opto per una raccolta di poesie di Leopardi, visto che non è ancora passato alla poesia romantica.

Me lo faccio incartare e do i soldi al commesso.

Adesso, non vedo l'ora che arrivi natale. Gli darò il mio regalo, così da vedere la sua faccia quando avrà un libro nuovo di zecca da leggere e analizzare assieme a me.

L'Amore che RestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora