Thomas si era lavato ,tagliato la lunga barba e profumato con olio di eucalipto e bergamotto adesso il suo furetto non poteva trovare alcuna scusa,lui doveva baciarla.
Era stato difficile e penoso doverla guardare ridotta in quelle condizioni ,i suoi occhi avevano visto carni lacerate e fiotti di sangue sui campi di battaglia ma vedere le stesse cose sulla carne pallida di Ariane lo aveva scombussolato.
Mai avrebbe creduto che si potesse amare tanto, Ariane gli era entrata nel cuore ,non poteva immaginare di vivere una vita senza di lei.
Tolse l'anello con il fregio dei Mowbray dal dito e lo infilò in tasca, doveva chiedere ad Ariane di sposarlo ,ma prima doveva raccontarle cosa era successo .
Quando entrò nella stanza dove si trovava Ariane la vide in piedi vicino alla finestra mentre guardava il cielo, si perdeva a guardare quell'immensa distesa che cambiava colore quasi ogni ora,ne era affascinata.
Thomas la raggiunse e la abbracciò da dietro stringendola a se, profumava di rosa, era inusuale ,Ariane aveva il suo profumo di lavanda che la contraddistingueva ,ma da re Guglielmo la lavanda era vietata per l'allergia della sua consorte.
"Thomas potrebbe entrare il re"
"Non mi importa mio piccolo fiore della brughiera, il re è il padrone del castello ma io sto abbracciando la mia fidanzata che è la proprietaria del mio cuore."
"Ohh"
Le parole di Thomas l'avevano fatta arrossire ,l'aveva rimproverato ma in realtà voleva stare solo tra le sue braccia, gli sembrava come se fossero stati lontani per tanto tempo e solo ora si fossero ritrovati.
Appoggiò la testa sulla spalla di Thomas e si beò del calore delle sue braccia.
"Ariane"
Era tempo che sapesse cosa era successo ,ma prima doveva assolutamente baciarla, ne sentiva il bisogno assoluto.
E lo fece ,diede libero sfogo ai suoi sentimenti ,amava Ariane e doveva dirglielo aveva rischiato di non poterlo più fare per la stupidità e la cattiveria della baronessa e di suo figlio.
Ariane si lasciò andare ,una volta tanto voleva solo sentire la bocca di Thomas che la baciava e nient'altro.
Solo quando il bisogno di respiro si fece sentire smisero di farlo, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a lasciare andare l'altro.
"Ariane dobbiamo parlare ,devo spiegarti quello che è successo, vieni siedi su questa sedia."
La fece sedere su una comoda sedia e andò a prendere una coperta per coprirla ,non voleva che prendesse freddo.
"Ariane amore mio non ricordi niente?"
La vide scuotere la testa e si rabbuiò, sarebbe stato più doloroso per lei cercare di capire il motivo.
"Siamo venuti quì perché re Guglielmo aveva urgenza di vedermi e"
"Thomas non sono stupida ,questo lo ricordo benissimo, quello che non capisco è perché sono nella tua camera e perché Darius è quì e soprattutto cosa è successo."
Come al solito Ariane lo rimetteva sempre in riga.
"Ariane ricordi che quì al castello c'è anche Rufus? "
"Rufus? E per quale motivo lui ....oh per tutti i cavolfiori....."
Thomas la vide impallidire si alzò velocemente e andò a prenderle dell'acqua.
"Hai ricordato qualcosa?"
Ariane stringeva il bicchiere in modo convulso, ricordava che Rufus era entrato in camera sua ,aveva iniziato a picchiarla ma poi?
"Thomas ..."
Scoppiò a piangere nonostante avesse cercato di trattenere le lacrime , non ricordava nessuna delle parole che Rufus le aveva detto mentre la picchiava.
Aveva abusato di lei?
Come poteva chiederlo a Thomas? Si vergognava a morte, lei che non aveva mai avuto niente a che fare con gli uomini ,solo Thomas era arrivato la dove nessuno mai aveva osato.
"Non piangere piccola mia, Rufus Duran non merita le tue lacrime. Avevo promesso di proteggerti e non l'ho fatto ,perdonami se puoi. Ma ti prego non piangere per lui e per quello che ti ha fatto, sei una combattente,alzati ancora una volta dimostragli che non potranno mai piegarti."
"Thomas non devi rimproverarti ,non è colpa tua. Ti prego vorrei restare da sola."
Thomas si sentì ferito, non voleva che lei lo allontanasse,non poteva sopportarlo.
"Ariane non chiudermi fuori dai tuoi pensieri , parla con me ti prego."
"Thomas tu non capisci ,sono stata una stupida, avrei dovuto chiudere la porta a chiave ,questo gli ha permesso di farmi quello che voleva. Non potrò più essere la tua fidanzata."
Thomas rimase sconcertato, non avrebbe permesso che lei sciogliesse il fidanzamento.
"Ariane guardami, perché dici questo? Io no ti permetterò di sciogliere il nostro fidanzamento, sei diventata ogni giorno più importante nella mia vita tanto da non riuscire più a fare a meno di te."
Ariane lo allontanò e si alzò di scatto , adesso la pensava così ma dopo ?
"Thomas è meglio farlo adesso, io non potrò mai più darti quello che tu vuoi."
Thomas la prese per un braccio e la fece girare verso di se.
"E sentiamo cosa voglio che non potresti più darmi?"
Nuove lacrime scesero a bagnarle il viso, non poteva essere così crudele .
"Rufus mi ha rubato ciò che di più sacro avevo da offrirti,non ho più nulla! Adesso capisci?"
Thomas la tirò tra le sue braccia e la cullò finché non smise di singhiozzare.
"Ariane potrai offrirmi tutta te stessa ,la tua vita ,la tua gioia di vivere e il tuo amore. Rufus non ti ha toccata, era troppo preso dalla foga di picchiarti e quando ho buttato giù la porta non ha potuto farti più nulla amore mio. "
Ariane alzò gli occhi e lo guardò , doveva accertarsi che non le stesse mentendo , e l'unica cosa che riuscì a vedere negli occhi neri di Thomas fu il suo riflesso.
"Non mi stai mentendo vero? Mi ha solo picchiata?"
"Si piccola mia, nient'altro. Già solo picchiandoti ha firmato la sua condanna, è da quando ti ha fatto del male che soggiorna presso i maiali e ti posso assicurare che non sono puliti come i nostri."
Ariane si mise a ridere e il suono melodioso della sua risata riscaldò il cuore di Thomas che non volle attendere oltre ,doveva chiederle di sposarlo.
"Ariane ti ricordi che anche io volevo parlare con il re di una questione urgente?"
"Si"
"Ebbene vuoi sapere di quale questione si trattava?"
Ariane annuì .
Thomas infilò una mano nella tasca dei calzoni che portava e strinse forte l'anello che le avrebbe messo al dito .
"Siccome sei orfana di madre e illegittima solo il re può acconsentire a una richiesta che ti riguarda in assenza di parenti che valga la pena di chiamarli tali."
Ariane non capiva di cosa stava parlando, le parole che usava erano troppo strane e complicate.
"Thomas non capisco, cosa stai cercando di dirmi? Mi era sembrato di capire che non c'erano più problemi per le mancate nozze con Plinke."
"Non si tratta delle mancate nozze con Plinke ma delle future nozze con l'uomo della tua vita. "
Lo vide prostrarsi ai suoi piedi e rimase senza parole.
"Lady Ariane vorresti farmi l'onore di diventare mia moglie?"
Ariane arrossì , Thomas voleva sposarla. Sposare lei.
"I io io , oh per tutti i cavolfiori. Thomas ti prego non prendermi in giro."
Thomas le sorrise, si alzò e le prese la mano sinistra dove le mise il suo anello.
"Nessuna presa in giro Ariane, ti sto davvero chiedendo di diventare la padrona del mio castello, perché del mio cuore temo tu lo sia diventata quando ti ho vista la prima volta. "
Ariane guardò stupita l'anello con il leone che aveva sempre ammirato sulle mani grandi di Thomas ,non poteva credere alle sue orecchie era vero, voleva sposarla.
E ovviamente attendeva una risposta.
"Io ...Thomas....mi lascerai continuare a portare da mangiare al mio lupo?"
Thomas al colmo della gioia la prese in braccio e prese a girare in tondo.
Ridevano contenti come due pazzi, forse era finalmente giunto il tempo della felicità.
Re Guglielmo era entrato nella stanza e assisteva contento della loro gioia, quella ragazza ne aveva passate così tante che si meritava tutto l'amore che Thomas era capace di darle.
Ma era tempo di prendere delle decisioni ,Rufus Duran doveva essere punito, Ariane stessa avrebbe scelto la sua punizione e come era giusto che fosse bisognava ufficializzare il loro matrimonio, ma prima di tutto quello doveva mettere al corrente Thomas dell'ultima novità che riguardava la sua futura sposa.
Inoltre dovevano quanto meno preparare un pranzo per festeggiare i ventuno anni di Ariane , dato che era incosciente quando li aveva compiuti.
"Mi rallegro con voi miei cari , ora che la tua fidanzata ti ha detto si potresti lasciarla alle cure di mia sorella e seguirmi Thomas? Una questione della massima urgenza richiede il nostro intervento. Lady Ariane congratulazioni, avete un fidanzato unico e meritevole, ma mi raccomando ogni tanto sgridatelo avete la mia benedizione. "
Ariane si inchinò arrossendo suo malgrado.
"Vi ringrazio maestà."
Ariane rimase ad aspettare lady Mary, e Thomas a seguito del re lasciò la stanza per andare a vedere di quale questione si trattasse.
"Cosa succede maestà? Rappresaglie?"
"No Thomas ,niente affatto. Vieni a quanto pare il mio studio ultimamente è luogo di nuove ed esclusive notizie."
Nello studio c'erano anche Darius e lord Stefan ,quest'ultimo era piuttosto provato, mostrava un colorito pallido e fissava il vuoto.
"Maestà"
Darius si apprestò a inchinarsi davanti al giovane re ,che entrò nella stanza e andò a sedere dietro il pesante tavolo di legno scuro .
"Sedete Darius , ora che finalmente il nostro caro Thomas ha chiesto la mano alla sua fidanzata credo sia giunta ora che anche quest'altro segreto venga svelato. Speriamo che la nostra Ariane abbia il cuore forte per sopportare tutte queste nuove e sconcertanti notizie. Inoltre Thomas credo che nonostante Ariane ti abbia detto di si ,dovrai comunque chiedere obbligatoriamente la sua mano a qualcun altro."
Thomas guardava incuriosito il re e gli altri due uomini non capendo cosa in realtà significassero le parole del re.
A chi altri doveva chiedere la mano di Ariane?
"Darius credo che anche Thomas debba sapere la verità ,inoltre dovrete decidere chi tra voi dovrà dirlo ad Ariane."
"Potreste spiegarmi di che cosa state parlando?"
Thomas continuava a non capire ed era sempre tutto più confuso.
"Thomas ricordi che ho raccontato a te e Ariane la storia di sua madre? Di quanto sia stata male per aver dovuto crescere sua figlia da sola ,di quanto abbia sofferto..."
Darius gli stava spiegando il motivo per il quale erano nello studio ma non poté terminare il suo racconto perché lord Stefan lanciò il bicchiere che teneva in mano contro il muro facendolo frantumare.
"Quella donna pagherà , pagherà caro tutto il dolore che mia figlia ha dovuto sopportare. Pagherà per avermi condannato a una vita infelice e per aver costretto Margareth a vivere in miseria!"
Thomas era sbalordito, sua figlia? Una vita infelice? Ma di cosa stava parlando?
"Io non capisco."
Lord Stefan lo guardò con occhi lucidi .
"È mia figlia ,Ariane è mia figlia."
Un silenzio di tomba scese nella stanza, ognuno di loro rimuginava sull'incredibile storia che stavano vivendo.
Per la malsana ripicca di una donna tre persone avevano vissuto una vita infelice lontani uno dall'altro, lord Stefan aveva amato e amava ancora Margareth e il suo ricordo, Margareth a sua volta aveva atteso invano il suo grande amore e Ariane aveva continuato a pagare con la sua esistenza per quell'amore .
Ora era da decidere chi l'avrebbe detto a Ariane.
La decisione più saggia era che fosse lord Stefan stesso a dirglielo ,ma prima bisognava risolvere la questione in sospeso Rufus Duran.
Poco dopo pranzo Ariane fu felice di indossare un vestito e scendere in salone con lady Mary , tutti erano in attesa di vederla poiché tutti erano stati in pena per lei.
Appena misero piede nel salone Thomas andò a prenderla per accompagnarla a una delle sedute vicino al grande camino .
Le porsero una tazza di infuso caldo e rimasero a guardarla mentre lo beveva mettendola in soggezione.
"Thomas "
Lo chiamò sottovoce sperando che la sentisse ,fortunatamente si piegò verso di lei.
"Dimmi amor mio"
"Perché tutti mi guardano? Ho qualcosa che non va? Forse ho la faccia sporca?"
Thomas le sorrise, cercando di non ridere della sua faccia contrariata, se c'era una cosa che aveva imparato di Ariane era che non amava essere al centro dell'attenzione e tutti quegli sguardi puntati addosso la facevano sentire strana e fuori posto.
"Il tuo viso è bellissimo e pulito non hai nulla da temere. "
"E allora perché tutti mi guardano?"
Continuava a parlare sottovoce guardando le persone che le stavano di fronte e la fissavano sorridendo.
"Ariane "
"Si maestà"
"Siamo tutti qui perché bisogna che si risolva la questione di Rufus. Noi tutti abbiamo aspettato che tu ti rimettessi perché secondo il nostro giudizio è giusto che sia tu a dare la punizione che merita. Anche se devo dire che durante questo periodo non gli sia stato risparmiato nulla. Vero Darius?"
Darius sorrise e annuì.
"Io? Io dovrei giudicare Rufus? Maestà consentitemi di dire che state facendo un errore. "
"E perché mai?"
Ariane guardò prima Thomas e poi tutti gli altri, sembrava che nessuno la stesse giudicando e che tutti aspettassero una sua spiegazione.
"Bhe potrei essere più clemente rispetto a voi, inoltre se Darius si è premurato di non fargli mancare nulla credo che per quello che mi riguarda sia stato punito più che abbastanza."
"Bene Ariane ,come desideri allora vuol dire che prenderò provvedimento io."
"Se permetti caro nipote credo che sarebbe più opportuno che tu lasciassi a me questa incombenza. Sarei più che lieto di occuparmene."
Ariane osservò lord Stefan , non capiva perché mai volesse occuparsi di Rufus ,ma se il re era d'accordo.
"Bene ora che finalmente anche questa storia è stata risolta cosa ne dite di organizzare qualcosa per il compimento degli anni di Ariane?"
Lady Mary sprizzava gioia da tutti i pori ,era al settimo cielo , Ariane l'aveva messa al corrente che presto si sarebbe sposata e non vedeva l'ora di aiutarla a fare il suo vestito da sposa non che potesse fare granché ma almeno l'avrebbe stordita con le sue chiacchiere.
"Domani Mary domani, per l'amor del cielo ti agiti sempre come una bambina quando si tratta di far festa. Francis quanto manca per il termine dei lavori di rifacimento del vostro castello non vedo l'ora che la porti via di quì!"
Alle parole del re tutti scoppiarono a ridere e lady Mary mise su il broncio che non trattenne molto perché si mise a ridere lei stessa.
Si respirava un clima di famiglia ,un calore e una complicità che ad Ariane erano sempre mancate.
Si alzò con l'intento di lasciare la stanza , aveva voglia di piangere ,le mancava sua madre l'unica famiglia che avesse conosciuto.
"Dove vai Ariane?"
"Thomas ho bisogno di pochi minuti da sola ti prego."
Intanto lord Stefan si era alzato e aveva raggiunto i due giovani, qualche ora prima aveva scoperto che Ariane era sua figlia ,che Margareth non l'aveva mai dimenticato e aveva anche acconsentito alle nozze tra Ariane e Thomas, adesso però era giunto il momento che finalmente abbracciasse sua figlia.
"Thomas permetti? Lady Ariane venite con me vi accompagno a fare due passi."
Ariane restò sorpresa ma al consenso di Thomas non le rimase che accettare di buon grado la compagnia di lord Stefan.
Stavano passeggiando lungo il viale alberato che costeggiava l'intero castello , Ariane persa nei suoi pensieri e lord Stefan che cercava il modo migliore per dirle che era suo padre.
"Ariane "
Nel sentirsi chiamare si fermò a guardare l'uomo che le stava di fianco di una spanna più alto di lei .
"O vuoi che ti chiami lady Ariane?"
Ariane sorrise.
"Non preoccupatevi milord , non sono mai stata avezza al titolo, fino a poco più di una stagione fa ero semplicemente Ariane o per titolo dispregiativo Ariane la lady dei porci. Potete chiamarmi solo Ariane."
Lord Stefan la fissava ritrovando nel suo modo di parlare e in alcuni gesti la sua Margareth.
"Bene Ariane, ho voluto accompagnarti a fare due passi perché devo dirti una cosa. Sai io ho avuto il grande onore di conoscere tua madre."
Gli occhi di Ariane si illuminarono all'istante, era sempre bello sentire che qualcuno aveva conosciuto sua madre e farsi raccontare ciò che sapevano di lei.
"Davvero? Potreste raccontarmi qualcosa di lei? Sapete anche se avevo sette anni quando il signore l'ha reclamata a se non so molto e mi piacerebbe sapere come era prima."
Ripresero a camminare.
"Ariane tua madre era unica nella sua gentilezza ,aveva un animo buono e andava d'accordo con tutti. In questo non hai bisogno di ricordare o chiedere ,sei uguale a lei . I tuoi gesti ,le tue movenze ,i tuoi lunghi capelli color del grano ,tutto è uguale. Mi sembra quasi di rivederla se non fosse per alcuni particolari. La prima volta che la vidi fu al ballo organizzato da suo padre per l'ingresso in società di Dominic, era bellissima.
Indossava un vestito crema con ricami oro e verdi per richiamare i colori del loro casato, se ne stava seduta sulla sedia rifiutando chiunque la invitasse a ballare. "
Fece una piccola pausa ricordando quel momento come fosse stato solo il giorno prima .
"E poi? Continuate vi prego."
Ariane era impaziente.
"Io la guardavo e mi chiedevo se fosse vera o solo un sogno, finché non mi decisi e mi avvicinai. Ma non a lei, mi avvicinai alla finestra su cui lei teneva rivolto lo sguardo sperando di essere notato. E la sorte fu dalla mia, mi notò ma solo per dirmi che le stavo occupando la visuale."
Ariane scoppiò a ridere ,Darius molte volte le aveva detto che era impertinente come sua madre.
"Già , nonostante il mio cuore fosse impazzito perché mi aveva rivolto la parola ,dovetti ricredermi,mi aveva notato solo perché occupavo il suo spazio. Le chiesi cosa stesse guardando con tanto interesse, dalla finestra non si vedeva granché . E lei mi rispose 'vi siete mai soffermato a "
"Guardare e ammirare l'immensità del cielo ?"
Concluse Ariane asciugandosi una lacrima.
Lord Stefan le porse un fazzoletto e le sorrise.
"Già furono proprio queste le parole che mi disse. Le ha dette anche a te?"
Ariane scosse la testa.
"No milord , ma mi ha insegnato a guardare tutte le sfumature e i cambiamenti del cielo,mia madre era affascinata dal cielo e mi ha trasmesso la sua passione. Anche io amo soffermarmi a guardare il cielo."
"Dopo quel ballo ,cominciai a frequentare tutte le feste da ballo, ma non la incontravo quasi mai. Solo dopo un paio d'anni finalmente la mia lunga attesa fu premiata ,mio fratello Filippo festeggiava la nascita del suo primogenito e quando la vidi entrare nel salone la mia gioia fu incontenibile. La invitai a ballare e le confessai che l'avevo cercata e aspettata tanto a lungo . Era bellissima ,delicata e allo stesso tempo forte come una guerriera, mi disse che aveva lottato con una lunga e debilitante malattia e che finalmente grazie al suo fidato Darius era riuscita a sconfiggerla. Prendemmo a vederci regolarmente a qualunque festa o ballo ed era sempre più difficile cercare di tenere lontani i pretendenti. Erano tanti ,tutti fin troppo belli e tutti cercavano di circuirla, ma lei sembrava preferire sempre la mia compagnia. Diceva che siccome parlavo poco riempivo gli spazi che servivano a lei per riprendere fiato poiché parlava troppo. Un giorno mi trovavo dalle parti del suo castello e la vidi passeggiare per i boschi con Darius, che era ben diverso da come lo vedi ora ,era un giovane dai capelli corvini dalle larghe spalle e dal fisico possente ,era molto bello e io ne fui geloso. Mi avvicinai a loro e il sorriso di tua madre ancora una volta fece breccia nel mio cuore facendomi dimenticare il motivo del mio intervento. Solo quando feci la conoscenza di Darius e assaggiai le bacche che mi offrì ricordai il mio riserbo verso di lui. "
"Bacche? Oh per tutti i cavolfiori! Non vi avrà offerto le bacche di ossiria!"
Lord Stefan scoppiò a ridere, non le aveva lasciato solo le qualità fisiche ma anche la sua mania per i cavolfiori.
"Proprio così mia cara, quel diavolo di un uomo mi prese di mira e ogni qual volta gli era possibile mi puniva nel modo migliore che conosceva. Ma nonostante questo non riusciva a tenermi lontano da tua madre, era come se fossimo "
"Legati da un filo invisibile che oltrepassava anche le nubi più nere. Siete voi! Voi siete l'uomo che mia madre ha sempre amato. Voi siete mio padre? Come è possibile?"
Ariane era stravolta , solo in quel momento aveva collegato tutto quanto, le parole di lord Stefan avevano aperto come un varco nella sua memoria ,fin da quando aveva appreso l'arte della lettura aveva sempre letto una specie di raccolta dei pensieri di sua madre.
Era stato tra quei fogli che aveva letto le medesime parole sull'amore che li legava paragonato al filo forte e invisibile.
"Perdonami Ariane ,se puoi perdonami. Solo oggi ho scoperto che sei mia figlia ,il frutto di quell'amore che da sempre mi lega a tua madre. Quando tornai dalla guerra andai a cercare tua madre, sperando di trovarla ad aspettarmi come aveva promesso, ma Ghertrud mi disse che non abitava più da loro. Si era sposata e aveva seguito il marito come era giusto che fosse ,non mi aveva aspettato. Il mio dolore fu talmente grande e profondo che mi squarciò il petto ,non potevo sopportare che lei fosse di un altro. Così feci l'unica cosa che fosse possibile fare per lenire il mio dolore ,andai in cerca della mandragora ,tua madre mi aveva insegnato quali erano alcune erbe mortali, purtroppo non sapevo che nei frutti la sua efficacia scompariva. Questo mio tentativo mi privò del trono che andò a mio fratello ,ma non mi importava non volevo regnare senza tua madre al mio fianco e non volevo un altra donna che non fosse lei. Sapere che non si è mai sposata e che mi ha aspettato non mi da pace , spero solo che riuscirai a perdonarmi. Voglio almeno essere presente nella tua vita dato che ti ho appena trovata."
Ariane lo guardava con occhi pieni di lacrime e dolore ,dolore inferto da una persona arida e perfida.
"Padre"
Non aveva nessun motivo di portargli rancore, non era stata colpa sua, anche lui aveva sofferto tanto.
Il loro abbraccio si confuse con le lacrime ,lacrime di gioia, di dolore, di rivalsa.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima e negli occhi di Ariane lord Stefan aveva visto il riflesso dei suoi, la sua amata Margareth gli aveva lasciato il regalo più bello che un uomo possa avere dalla vita ,era sempre stata innamorata del colore dei suoi occhi tanto da ritrovarli sul volto della figlia.
Una figlia che era il frutto dell'amore immenso che li aveva legati.
Una figlia che aveva finalmente trovato il calore dell'abbraccio amorevole di suo padre.
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Il fiore della brughiera
ChickLitInverno del 1769 ,Ariane ascolta una conversazione tra le sorelle. Suo padre vuole darla in moglie al Signor Plinke ,il vicino vecchio e brutto. Non comprende il motivo delle decisione ma non la condivide. Fin da quando ha iniziato a capire ha sem...