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"Conte cercate di renderla felice, in questo posto dannato ne ha passate di tutti i colori. Mi maledico, avrei dovuto alzare la testa fin da subito. Ghertrud non aveva alcun diritto di fare quello che ha fatto. Mi ha preso in giro per anni ,ma pagherà per tutto il male che ha fatto."
Lord Stefan e Thomas si guardavano senza capire in pieno l'astio dell'uomo verso sua moglie, da quando erano entrati nello studio non aveva smesso per un solo attimo di inveire contro di lei.
"Barone non dovrete più preoccuparvi di Ariane ,da quando è arrivata al mio castello è sotto la mia protezione e anche se vostro figlio ha cercato di tramortirla ci è riuscito solo per una piccola distrazione. Ma non succederà mai più, a questo proposito se volete scusarmi devo andare da Ariane."
Fece per alzarsi ma il barone lo trattenne ancora una volta.
"Conte ,in questa pergamena vi è l'atto di proprietà delle terre di Ariane, credo che dal momento che sposerete mia nipote vi appartengano."
"No barone, quelle terre appartengono ad Ariane e anche se avete cercato ripetute volte di vendermele ,sono sue e tali resteranno. Sarà lei a decidere cosa farne."
"Più volte? Conte di cosa state parlando? L'unica volta che io ho parlato con voi di queste terre vi ho spiegato quale fosse la situazione."
"Io non so se vostra moglie fosse effettivamente a conoscenza di quelle terre ,ma vostro figlio è venuto da me più volte con una vostra missiva per trattare sul prezzo. Ripeto sono di Ariane e deciderà lei cosa farne. Con permesso."
Thomas lasciò i due uomini a discutere nello studio e uscì da quel posto opprimente, si chiese come avesse fatto Ariane con il suo essere così solare e allegra a sopravvivere in un posto così lugubre.
La raggiunse nelle stalle, ovunque regnava sporcizia e marciume ,feci di cavalli ,paglia sporca accatastata in un angolo .
Dio ! Se il castello era lugubre quel posto era l'inferno.
Vide Ariane seduta di spalle su una cassa ,la schiena scossa dai singhiozzi, gli si strinse il cuore a vederla e non poté non immaginarla bambina nelle stesse condizioni.
Le si avvicinò piano e le posò una mano sulla spalla.
"Piccola mia"
Ariane si strinse il vecchio libro al petto e si alzò guardandolo con occhi spenti, non doveva essere lì, si vergognava troppo di mostrare dove era vissuta fino a pochi mesi prima.
"Perché sei venuto? Ti avevo detto che avrei fatto da sola, sei contento adesso? Ebbene si questo è stato il mio regno, quello che mi spettava per essere una figlia bastarda . Quello che mi è toccato sopportare per essere il frutto di un amore puro e sincero. Vorrei tanto non essere mai nata, forse mia madre sarebbe morta comunque ma almeno non avrebbe sofferto per un amore impossibile. "
Thomas non poteva sopportare di vederla in lacrime, di sentirla darsi colpe che non aveva.
"Ariane non dire così , ora è tutto finito. Torniamo a casa , lasciamoci tutto questo alle spalle,iniziamo una nuova vita solo io e te."
Ariane si asciugò gli occhi e lo guardò con aria di sfida.
"Ti sbagli Thomas, io non ce l'ho una casa."
"Che stai dicendo ? La tua casa è dove sono io, l'hai detto tu stessa. In questo momento sei sconvolta ma andrà tutto bene."
Ma fu solo grazie all'intervento di Darius che riuscirono a portarla fuori da quel posto ,con lo sguardo vuoto e il libro sempre stretto al petto.
Era infreddolita e bianca come un cencio ,Thomas tolse il mantello e glielo mise sulle spalle.
Era giunto il momento di lasciare quel posto ,al di fuori delle mura di quel castello c'era una nuova vita per Ariane ,doveva solo rialzarsi .
"Ariane quì ci sono tutti i documenti che ti riguardano ,inoltre troverai anche alcune lettere di tua madre. Ti prego di accettare le mie scuse ,se mai potrai un giorno perdonami."
Ma Ariane era in stato di shock ,Thomas la teneva in piedi e sembrava che fosse completamente assente dal suo corpo.
"Thomas sarebbe meglio andare, Ariane non sta bene."
Darius era molto preoccupato ,il comportamento di Ariane non era lecito.
"Ancora un momento Darius, stiamo aspettando delle persone."
Lord Stefan scrutava verso l'entrata del castello, aspettava con trepidazione qualcuno ma nessuno sapeva di chi si trattava.
"Lord Stefan chi stiamo aspettando?"
Thomas era impaziente, voleva portare via Ariane da quel posto ,il suo stato non lo tranquillizzava.
"Non essere impaziente Thomas ,ecco i miei ospiti. Barone vi consiglio di mandare a chiamare le vostre figlie. Ci sono i loro futuri sposi."
Quando i due uomini a cavallo arrivarono fino a loro e scesero Thomas strabuzzò gli occhi.
Anche se probabilmente avevano messo le vesti più pulite che avevano si vedeva che erano uomini rozzi ,la baronessa non sarebbe stata d'accordo.
Infatti arrivò insieme alle figlie con la sua aria altezzosa .
"Dominic per quale motivo hai mandato a chiamare le bambine?"
"Le bambine cara Ghertrud hanno ormai età da marito e consentimi di dirlo ma non sono tanto aggraziate. Quindi mi sono preso la libertà di trovare un marito per ognuna di loro."
Lord Stefan presentò i due uomini a Bernice e Catherine che erano a dir poco sconvolte ,mentre la baronessa era sbiancata.
"Questi due rozzi non sposeranno mai le mie bambine. Dominic per l'amor del cielo di qualcosa! Non puoi permettere un affronto simile."
Dominic Duran aveva finalmente la possibilità di ripagarsi tutta una vita di menzogne e non se la fece scappare.
"Ghertrud cara non credo che lord Stefan abbia tutti i torti."
"Cosa ? Sei impazzito? È delle mie figlie che stai parlando!"
"Appunto Ghertrud, delle tue figlie. Se non ti piacciono questi due pretendenti chiedi al loro legittimo padre di intervenire,magari potrà aiutarti. Anzi credo che dovresti rivolgerti al padre di Rufus magari lui ha più potere."
Ghertrud non sapeva come nascondere il viso, le figlie continuavano a piagnucolare e Darius non riusciva a mascherare le sue risate.
"Non capisco di cosa stai parlando Dominic, stai solo cercando di mettermi in ridicolo!"
Dominic scoppiò a ridere.
"Sul serio? Sono ben ventitré anni che mi metti in ridicolo, credevi davvero che non sarei riuscito a scoprire tutto? Sei un adultera Ghertrud e in quanto tale ti consiglio di raccogliere le tue cose e di seguire le tue figlie nelle loro nuove dimore e non dimenticarti quello stolto di tuo figlio."
Nonostante tutto l'odio che aveva serbato nei confronti di Ariane la cara Ghertrud non era rimasta impunita, il male anche se dovesse metterci anni ritorna sempre al mittente.
E questa volta era molto più che giusto.

Il fiore della brughieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora