Urlai.
Sempre il solito incubo.
Sempre le solita scena.Sempre lei.
Sempre e solamente lei era la protagonista dell'incubo che ormai da diverso tempo mi perseguitava.-Rebecca.........-
Mi mancava.
Mi mancava tanto averla accanto a me.Dovevo sconfiggere la mia paura. Dovevo farlo per me, per i miei genitori, per il mio ragazzo e, soprattutto per lei. Per Rebecca.
Era per lei che dovevo andare avanti con il libro.
Era per lei che dovevo andare avanti a scrivere il prossimo capitolo.
Forse, quello che sarebbe stato l'ultimo capitolo di quella folle e incomprensibile storia.Accesi il computer e accedetti al file di word trovandomi davanti il testo dato da quei mesi di lavoro che, non sfogliavo da un po'.
Per fortuna, nonostante l'ultimo black out il quella vecchia carcassa non si era distrutta e, con lei si era salvata anche la storia.Andai all'inizio rileggendo più volte il titolo.
Non mi convinceva molto. L'avevo intitolato "occhi profondi" ma, non mi convinceva più quel titolo. L'unica cosa che mi ricordavo era che, aveva sentito qualcuno pronunciare quelle due parole e, avevo deciso di lasciare questo come titolo ma, solo ora mi accorgeva dell'assurditá di quella scelta.
Non aveva per niente senso.
Una vibrazione, un suono, un movimento.
Tutto collegato al computer, tanto vecchio che, a momenti stentava ad accedere e, spesso rischiava di rassettarsi se lo si spegnava con lo schermo chiuso.
Perché?
Aprii quella che sembrava una mail andando a vedere chi fosse riuscito a mandarmi un messaggio su quella vecchia carretta.
Era scritto in rosso e con un carattere strano, del quale non conoscevo neanche l'esistenza, anche la lingua in cui era stato scritto non era la mia, nonostante ciò, mi risultava estremamente chiaro quello che c'era scritto
Ciao.
Ti ricordi di me?
Ti ricordi quel giorno, quando, al tuo risveglio, avevi gli occhi puntati nei miei? Quando,i miei occhi, solitamente vispi e gioiosi erano macchiati da quelle strane macchie grigie?
No?
Io si invece. Mi ricordo tutto.Perfettamente.
Ogni singolo dettaglio.
Secondo.
Parola.
Fatto, legato a quel momento.
Sai una cosa? Voglio aiutarti a ricordare, voglio che tu riacquisista questo tuo ricordo perduto e, voglio che tu, di tanto in tanto, a me, ci pensi.
Fui percorsa da spasmi accompagnati da goccioline di sudore che scendevano lungo il mio viso fino ad unirsi formando un'unica goccia sul mento.
Sotto al testo era allegato un file non molto pesante.
Forse la circostanza o, la voglia di risolvere quel brutto scherzo per poi tornarmene a dormire mi diede la spinta per scaricare quel file e aprirlo.

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Amnesia
SpiritualSiamo sicuri che sia sempre il bene a vincere? Bhe, se n'eravate convinti vi sbagliavate, volete sapere perché? Ho io la risposta per voi: sta qui. Questa storia vi dimostrerà l'esatto contrario quindi, cosa aspettate?