LA VERITÀ

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8.

Sento dei picchiettii sulla mia caviglia destra.

Delle mani fredde vanno su e giù per il mio corpo senza sosta.

Sento alcune voci familiari; dicono cose che non riesco a ben capire.

Apro lentamente un occhio per vedere dove mi trovo, poi apro l'altro; e seduti accanto a me ci sono i miei genitori, mia sorella e Mattia.

Hanno una faccia un po' preoccupata, mista a dispiacere e gioia.

Ricordo che l'ultima volta che ho visto Mattia è stata a mare.
Al posto delle mie gambe, era cresciuta una coda da sirena.

Mi guardo intorno, e penso che tutto quello successo la sera prima fosse stato solo un brutto sogno.

Evidentemente, sono svenuta durante la festa; avendo un po' di anemia spesso mi capita.

Mattia sorride, mentre i miei genitori ordinano a mia sorella di andare fuori.

«Bea!» urla mio padre mentre mia mamma mi accarezza una guancia; le mani fredde sentite prima sul mio corpo sono proprio le sue.

Sorrido e strofino gli occhi con l'indice destro.

«Ciao Bea.» Dice Mattia con voce tremante

«Che è successo?» chiedo sedendomi a gambe incrociate sul letto.

I miei genitori si guardano; mia madre sbuffa e si porta le mani sul volto.

«Bea, c'è una cosa che dobbiamo dirti.» Dice seria

«Con Mattia qui?» Ribatto indicandolo.

Mattia abbassa lo sguardo, e va a sedersi sulla sedia vicino la scrivania.

I miei annuiscono.

«Tu non sei nostra figlia.» Dice secco mio padre.

Spalanco gli occhi; ma come non sono la loro figlia?

Apro la bocca, ma prima che potessi ribattere mio padre continua senza lasciarmi la parola.

«Vedi, eravamo in vacanza in Sardegna, precisamente sulla spiaggia della pelosa.» sorride al ricordo «Erano le 7 di mattina quando, camminando sulla spiaggia, vedemmo una signora seduta in riva al mare che piangeva.» fa una breve pausa di riflessione e passa la parola a mia madre.

«Lei aveva quasi due smeraldi al posto degli occhi, era snella e davvero molto bella; aveva qualcosa in più dagli altri...qualcosa di altrettanto straordinario.» sospira «Lei era una sirena.»

E questo cosa c'entra?

Incrocio lo sguardo di Mattia, che sembra turbato quanto me.

«Tu sei una sirena, Bea.» Aggiunge mio padre prima di accarezzarmi una guancia.

Spalanco gli occhi.

«Mi state prendendo in giro?» domando ridendo sarcasticamente «Le sirene non esistono, vero?»

I mie scuotono il capo e mi guardano con compassione.

«Ma...» non riesco a continuare la frase.

Mattia si alza e viene vicino a me.

«La tua vera mamma ci disse che non poteva più tenerti perché una donna più potente di lei, figlia del tritone Del Mar Nero, minacciava il popolo di Trytonis di distruggere qualsiasi persona di quella città subacquea.
Lo scopo di quella donna era soprattutto uccidete te; nata tra l'Unione della principessa Del Mar Mediterraneo, Esmeralda, e il tritone Virro Del Mar Tirreno.»

SIRENA-La leggenda del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora