TROPPA LUCE.

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                                     9.

Cammino avanti e dietro per la mia camera senza sosta, è da mezz'ora che sgranocchio le mie unghie per la tensione e l'ansia.

È domenica; di solito esco sempre con mia sorella e Alessio la mattina, ma oggi mi trovo in bilico tra la realtà e un mondo completamente sconosciuto.

Sono ansia, non so cosa aspettarmi da questo viaggio e non so nemmeno se ciò che sto vivendo sia reltà oppure un sogno.

Mi sembra tutto così irreale, così impossibile e strano.

Sto aspettando Mattia da ben mezz'ora, e solo ora ha avuto la decenza di presentarsi citofonando come solo lui sa fare.

Resto in piedi davanti alla porta con faccia seria, e non appena varca la soglia della camera si impaurisce facendo due passi indietro.

«Mi hai fatto venire qui per aiutarti o per farmi prendere un infarto?» dice affannato portandosi la mano in corrispondenza del cuore.

Se, magari, caro Mattia.

«Non sono poi così spaventosa.» corruccio la fronte

«Ma avevi una faccia che nemmeno IT può competere con te.» Ride.

«Senti, inizia a fare queste battutine squallide che poi finisce male.» mi allontano dalla porta e lo invito ad entrare i camera.

Seria, prendo una felpa rosa molto pesante e indosso le scarpe più comode che ho; sarebbe stato un lungo viaggio e devo essere pronta a tutto.

«Non hai paura?» Chiede Mattia aggiustandosi la giacca.

Abbasso lo sguardo e cerco di fare tutt'altro, in effetti un po' di paura ce l'ho.

«Tu?» chiedo mentre sistemo le ultime cose prima di "partire".

«Un po'» si siede sul letto fissandomi

«Se hai paura potevi anche non accettare, non eri obbligato.» mi giro verso di lui

«Ma io voglio accompagnarti.» risponde

«Perché vuoi accompagnarmi?»

«Perché da sola è ancora più pericoloso; ed essendo l'unico ad essere stato presente durante la tua trasformazione e il colpevole di tutto ciò, mi sento in dovere di farlo.» Aggiunge prima di spostarsi il suo folto ciuffo sul lato destro «Alla fine non sono tanto una persona di merda come credi.»

Non so cosa dire, per la seconda volta non ho la risposta pronta per affrontare Mattia.

«Si vedrà poi...» sgancio la collana dal collo e la giro, in modo da intravedere la frase che c'è scritta.

«Ma che lingua è?» Giro da destra a sinistra la collana per capire cosa ci sia scritto.

«Dammi.» Mattia ruba dalle mie mani la collana e guarda attentamente la scritta.

Dopo attimi di riflessione, si porta una mano dietro la nuca per la vergogna «Cerca su google traduttore, no?»

Giusto, avrei potuto arrivarci anche io senza l'aiuto di quel genio incompreso di Mattia.

apro l'app -sì, ho l'app scaricata perché quando devo tradurre Spagnolo ho subito il jolly pronto- e digito la frase.

"Jää ja kylmä, avaa tämä ovi"
(Ghiaccio e freddo, aprite questa porta)

«È finlandese!» esclamo

«Finlandese?» Chiede Mattia spalancando gli occhi.

Annuisco mentre faccio partire l'audio per sentire la pronuncia.

«Ma dai, la diciamo in italiano.» si lamenta Mattia.

«Ma se c'è scritto in Finlandese, evidentemente dovrà essere pronunciata in questa lingua.» gli sorrido infastidita

Mattia non mi dà retta e resta in silenzio.

Ripeto per tre volte la frase assurda che c'è iscritta sul retro della collana, ma non si apre nessun portale.

«Visto che dovevi dirla in Italiano?» Dice beffardo.

Sbuffo, ma nel momento in cui apro bocca per pronunciare la frase in italiano; ecco che una fortissima luce blu acceca me e Mattia.

Faccio fatica ad aprire gli occhi, ma subito capisco che quella luce si tratti del portale per il quale io e Mattia saremmo dovuti passare fino ad arrivare "dall'altra parte del mare" dove vedremo le sirene.

Mio padre mi ha spiegato che questi essere stupefacenti, infatti, non possiamo vederli perché loro fanno in modo che nessun essere umano possa notarle.
Loro vivono in una sorta di realtà parallela costituita solo da mare.

«Mattia, vieni?» mi porto una mano davanti la faccia per la troppa luce, ed invito Mattia ad entrare in quel "tunnel" prima che si chiudesse.

Mattia viene accanto a me; velocemente mettiamo piede all'interno della luce che in pochissimo tempo ci risucchia letteralmente.

Inconsapevolmente prendo la mano di Mattia e la stringo, ho veramente tanta paura.
Siamo trascinati per questo tunnel da un vento freddo e molto forte che nessuno riuscirebbe a sfidare, ormai non si può tornare indietro.

Ci spinge velocemente, e durante il "viaggio" riesco a vedere solo tanti colori e tra le loro sfumature si intravedono i vari posti più importanti d'Italia.
Come se li stessimo visitando, ma in pochissimi secondi.

C'è il Colosseo, il duomo di Milano, il duomo di Firenze...insomma, tra le sfumature ho visto tutt'Italia.

La paura che provavo prima di sta lentamente trasformando in piacere; ma non appena non si intravede più nessun luogo, ecco che appare il buio totale.

Io e Mattia restiamo inetti tra il vento e le mie urla, che cessano solo quando Birillo mi prega di smetterla.

Comincio a pensare di essere morta; quando all'improvviso, alla fine del tunnel, si intravede una luce fioca.

Ecco, che senza nemmeno accorgercene, il tunnel si smagnetizza improvvisamente.

Io e Mattia veniamo catapultati su un gelido terreno.

Cado di faccia, e passano pochi secondi prima che riuscissi a realizzare il tutto.

Sono precipitata su della neve fresca, evidentemente ha appena smesso di nevicare.

Piccoli fiocchi bianchi circondano il mio viso, che quasi brucia per il troppo freddo.

Vicino a me c'è Mattia che si guarda intorno esaminando ogni minimo dettaglio.

Ci siamo solo io, lui, degli alberi e una lastra di ghiaccio interminabile.
Sarà mica questa Trytonis?

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DA QUI INIZIERÀ TUTTOOOO!
Che ne pensate?
Sono molto importanti per me i vostri pareri✌🏻
-Simo💙

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2017 ⏰

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