COMPLEANNO (ULTIMA PARTE)

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7.



Apro il mio armadio sotto lo sguardo severo e divertito di Mattia.

«Esci?» lo guardo vestito tutto in tiro.

Si, mia mamma gli aveva consigliato di portare i vestiti a casa in modo tale da non tornare dalla mamma a cambiarsi.

«Sei buffa.» Ride prima di alzarsi e vedersi allo specchio.

Resta per qualche secondo in silenzio, senza dare nessun segno di vita.
Quasi mi preoccupo, magari si sta sentendo male.

Avvicina il viso allo specchio, ammicca l'occhio e sorride in modo sensuale.

Sembra quasi che si sia innamorato di se stesso.
Dio, che nervi.

«Finito?» oso interrompere le sue smorfie.

Aggiusta la cravatta e si gira verso di me ridendo.

«Scusami, vedermi fa questo effetto.» Porta i suoi capelli marroncini all'indietro ed esce velocemente dalla camera.

Questo ragazzo è peggio di 10 ragazze messe insieme.

Nel senso, non penso sia una cosa di tutti i giorni vedere un uomo ipnotizzato dal suo riflesso.
Beh, spero faccia la fine di Narciso.

Mi spoglio lentamente, osservando il mio corpo riflesso nel lungo specchio dell'anta dell'armadio.
Porto le mani sui miei fianchi, tracciando delle linee insicure con le dita.

Per quanto io possa essere decisa, dinamica ed orgogliosa, sono pur sempre una ragazza con le mie debolezze e fragilità.

Ma poi penso a quanto sia bello essere se stessi, a quanto sia bello essere diversi.

Ovvio, perché se fossimo tutte Gigi Hadid o Sara Sampaio il mondo non avrebbe più senso.

Apro il primo cassetto del comodino e prendo i trucchi necessari.

Traccio una sicura linea d'eyeliner prima sulla palpebra destra e poi quella sinistra -stranamente sono venute bene al primo colpo-, tinteggio le mie ciglia con il mio amatissimo mascara L'Oréal, e coloro le labbra con il rossetto rosso di mia mamma.

Lei non vuole mi metta rossetti troppo forti, ma ormai sono maggiorenne.

Indosso il mio splendido vestito lungo e infilo le scarpe brillantante ai piedi.

Sistemo in capelli ravvivandoli un po', ed esco dalla camera spegnendo la luce.

Scendo le scale di casa, mi sento quasi una principessa che sta per andare al ballo della sua incoronazione.

Arrivata all'ultimo gradino, sono divorata dagli sguardi attenti dei miei familiari e di Mattia.

«Ma sei bellissima!» Marta si alza dal divano e viene ad abbracciarmi.

Mia sorella pochi secondi prima era seduta vicino a Mattia, e devo dire che questa situazione tra Marta e Birillo mi dà un fastidio tremendo.

Sorrido giusto un po' per far capire il mio fastidio nei loro confronti, prima che i miei ci ordinassero di filare in macchina.

Il locale dista giusto mezz'ora da dove abitiamo, i miei amici verranno grazie ad un pullman che mio padre ha fatto affittare.

In macchina sono seduta al centro tra mia sorella e Mattia, che non fanno altro che parlare continuamente.

Il tempo scorre lentamente e il mio spazio vitale è invaso dal respiro di Mattia.

Si gira prima a destra, poi a sinistra, poi ancora a destra; è peggio di un terremoto.
Ma devo stare calma.

SIRENA-La leggenda del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora