Il diario.

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N.B: Attenzione, questo spazio lo riservo alla pubblicità.
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Louis' Pov.
Era testarda come la ricordavo, forse anche di piu'.
Aveva smesso di piovere dopo un paio d'ore, dandomi il tempo di sistemare casa e farmi una doccia, e per quanto provassi a convincerla ad usare la macchina, fu inutile; per lei questo avrebbe significato tornare a prenderla in braccio e toccarla, visto che non potevamo sicuramente portare la sedia in auto.
Il suo comportamento era strano, un attimo prima sembrava fidarsi di me, un attimo dopo mi trattava come fossi un perfetto sconosciuto.
La guardaii, mentre aveva già fatto più tentavi di mettersi su quelle stampelle che avevo abbandonato, ignorando i consigli del dottore.
Continuava a sostenere di aver camminato già prima che arrivassi io a salvarla dalla pioggia, quando in realtà aveva compiuto 2 o 3 passi.
Aspettai con la sedia accanto a me, che si decidesse di sedersi, ma era davvero incorreggibile.
Dopo un po' riuscì a fare qualche piccolo passo, trovando forse la posizione che meno le faceva male, ma sforzando incredibilmente le braccia, e di tanto in tanto faceva smorfie per la stanchezza.
Piu' di una volta cercai di convincerla a prendere un taxi , ma lei si ostinava a voler camminare.
Nella preoccupazione che sentivo, mi faceva sorridere quando provavo a poggiarle una mano sulle spalle e lei rifiutava il mio tocco.
Non potevo nè parlarle, nè toccarla, mi permetteva solo di mantenerle il diario e condurre la sedia verso casa sua, e la sua cocciutaggine era maledettamente divertente.
Arrivammo ai cancelli della sua abitazione, per fortuna non molto distante dalla mia.
Si guardò attorno, con la sua solita insicurezza, come se non riuscisse a capire se io la stessi prendendo in giro o no.

-Entriamo?

Proposi, e lei mi guardò, e capii immediatamente a cosa stesse pensando.

-Io..non so dove siano le chiavi.

Ammise a bassa voce, imbarazzata.
Risi di gusto, ed entrai dentro scavalcando.
Mi avvicinai alla porta, e mi abbassai per poi scoprire una piccola mattonella e raccogliere le chiavi al suo interno.
Gliele mostrai, sorridendole.

-C'è sempre una soluzione, piccola.

Aggrottò la fronte e fece una smorfia, a labbra strette.
Andai ad aprirle e mi guardò alzando un sopracciglio, cercando una risposta.

-Lo so, è strano ma..la risposta è dentro la casa.

Esitò per qualche istante, scatenando l'ennesima sghignazzata da parte mia.

-Dai, vieni e capirai.


Haz's Pov.

Appena la porta si aprì, Louis accese la luce e si portò due dita alla bocca, per poi emettere un fischio.

-Will! Vieni qui!

Guardai Louis, piu' confusa che mai.
Si mise sulle ginocchia, con le braccia appoggiate ad esse, guardando davanti a se; sentii dei rumori, sempre più vicini.
Improvvisamente una sagoma iniziò a farsi avanti, e sbattei più volte le palpebre, sforzandomi di mettere ben a fuoco la scena, per cercare di capire cosa fosse.
Sgranai gli occhi quando mi resi conto che un cucciolo di dalmata si stava avvicinando correndo, verso di noi.
Louis lo accolse a braccia aperte e lui contento come non mai, iniziò a leccarlo ripetutamente, scatenando una risata in Louis che lo coccolò a sua volta.

Fight memory. ( It's in his DNA )Where stories live. Discover now