Uno

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Chopin nocturne op.9
La melodia risuona nella mia mente "danza Leila! Danza!" Mi muovo con eleganza e leggerezza seguendo la musica, sono sola nella sala da ballo della scuola di danza.
Giro su me stessa diverse volte e mi fermo alzando le braccia con eleganza.
Mi guardo allo specchio e resto in silenzio guardandomi seria.
La mia sveglia suona, guardo il cellulare e la spengo, prendo la mia borsa e vado nello spogliatoio, mi cambio ripensando a Chopin, metto le cuffie e faccio partire le stagioni di Vivaldi.
Torno a casa in silenzio nella notte buia, la strada è illuminata da semplici lampioni, poche macchine passano di qui la notte.
Vedo una donna seduta tra le radici di un albero, le passo oltre.
"Signorina" mi fermo e la guardo confusa "per favore hai qualcosa, da mangiare?"
"No non ho niente da darti" mento freddamente.
"Ti prego signorina qualche moneta allora, c'è freddo" Dice tremando.
"Non ho niente" me ne vado seria.
Qualcuno mi afferra il polso, mi giro di scatto "cosa volete?" Dico sorpresa.
"Sei così avara e così cattiva" Dice seria con voce giovane e matura, il suo viso sembra cambiare e la guardo spaventata "per questa tua cattiveria ti toglierò il dono di fare ciò che più ami, non potrai mai più danzare, finché non troverai una persona che sarà disposta ad amarti e ti insegnerà cos'è l'amore e l'altruismo" Dice imponendosi su di me.
La spalla sembra bruciarmi e ci metto sopra una mano gemendo "voi siete pazza" Dico indietreggiando "Siete una pazza"
"Sta attenta ragazzina" mi giro cominciando a correre e torno a casa, entro nella grande villa e vado in camera mia.
"Spero di non vedere mai più quella pazza" mormoro spogliandomi, mi faccio la doccia rilassandomi.
Mi vesto indossando un vestitino bianco, scendo di sotto e vado in sala da pranzo, mi siedo accanto a mio fratello maggiore.
"Benvenuta Leila" Dice mio padre serio.
"Grazie papà" Dico mettendomi il tovagliolo sulle gambe, guardo mia madre che annuisce sorridendomi gentilmente, ricambio con un cenno della testa.
"Allora miscerino che hai combinato oggi?" Dice mio fratello sorridendo.
"Ho preso dieci in letteratura" Dico per poi bere un po' d'acqua.
Mi guarda divertito "lo immaginavo" Dice alzando gli occhi al cielo "sei così noiosa"
"Sta zitto, se sono migliore di te non è di certo colpa mia"
"Io non mi applico che è diverso e ho degli amici" Dice alzando un sopracciglio.
"Aspetta che rido" Dico acida.
"Acidina la smorfiosetta"
"Ah ah" Dico sarcastica.
Ceniamo e rimango in silenzio mentre le parole della pazza mi rimbombano nella testa.
Non potrai mai più danzare.
Decido di andare in camera prima e comincio a studiare, verso l'una mi stendo sul letto e dormo tranquilla.

Apro gli occhi sentendo la melodia di Chopin che mi fa da sveglia, mi alzo e canticchio vestendomi e ascoltando la melodia dolce del grande pianista.
La divisa della scuola è perfetta, metto la borsa in spalla e prendo il mio cellulare per poi scendere di sotto, faccio colazione messaggiando con Ebby, la mia migliore amica.
Mi viene a prendere con la macchina e andiamo a scuola.
"Ehi sorellina" guardo mio fratello che sta appoggiato alla sua macchina rosso fuoco "oggi vieni con noi al bar?"
"Ho equitazione" Dico alzando un sopracciglio.
"Andiamo il tuo cavallo non si deprimerà per un giorno"
"Peccato io si" Dico antipatica, entriamo a scuola e vediamo gli sfigati guardarci affascinati.
"Senti Leila, lo sai che Dorin è Katia si sono lasciati?"
"Cosa? Dici sul serio?" Dico beffarda.
"Si davvero" mastica il chewing-gum a bocca aperta.
"Chiudo la bocca tesoro sembri una mucca al pascolo" Dico guardandomi allo specchio, mi sistemo i capelli.
"Sei perfetta così" Dice divertita "andiamo dai"
Andiamo in classe a testa alta, siamo le più fighe della scuola e tutti ci guardano invidiosi.
Seguiamo le lezioni una ad Una fino a ora di pranzo.
Andiamo in mensa e vediamo la sfigata cercare un posto dove sedersi, Ebby le colpisce il braccio di proposito e le cade il cibo per terra, tutti ridono tranne me che tengo un sopracciglio alzato, mi da fastidio quando fa così, guardo la ragazza piegarsi a raccogliere tutto, mi allontano con Ebby e ci sediamo al nostro tavolo.
Mio fratello aiuta la sfigata che si alza e corre via piangendo, non lo guardo e ascolto Ebby, chiacchieriamo divertendoci.
Torno a casa e vado ad equitazione e poi a danza, sono sola ancora una volta, mi cambio e mi guardo allo specchio, mi riscaldo e comincio a danzare, all'improvviso cado a terra sentendo un forte dolore alla caviglia, le parole della donna mi rimbombano nella mente ma le ignoro scacciandola, ricomincio a danzare ma caso ancora, riprovo altre volte ma il risultato è lo stesso.
Decido di tornare a casa e mi chiudo in camera "è semplicemente una giornata no" Dico guardandomi allo specchio, mi vesto e mi sdraio sul letto, ascolto la musica con le cuffie e mi rilasso tranquilla.
Salto la cena e comincio a leggere, ripenso a come ho danzato oggi è metto via il libro, mi guardo allo specchio arrabbiata e noto qualcosa sul mio braccio.
Abbasso un po' la spallina del vestito e vedo un segno nero, allo guardo confusa e mi avvicino allo specchio, cerco di toglierlo e vado in bagno, lo strofino fino a farmi diventare il braccio rosso.
"Cos'è?" Dico spaventata "sembra un tatuaggio"
Cerco su internet ma non trovo niente, all'improvviso mi torna in mente il dolore al braccio subito dopo la minaccia della donna.
Esco di casa e noto un temporale che prima non avevo notato, corro nel luogo dove ho visto la donna e la trovo seduta ancora sotto l'albero, mi guarda beffarda.
"Cosa mi hai fatto?" Dico arrabbiata.
"Di cosa parli? Io sono pazza no?" Dice alzando un sopracciglio.
Una lacrima mi riga il viso "ti darò tutto quello che vuoi ma non togliermi la danza" Dico in un sussurro "ti prego.
"È troppo tardi Signorina, impara la gentilezza e l'amore è solo allora potrai riavere la danza" Dice seria e imperativa.
Scompare e urlo piangendo, mi stringo le mani sulle braccia e comincio a camminare piangendo.

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