Due

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È passato un mese e ancora non ho capito quale dono mi abbia fatto quella donna, mi sto sforzando di essere gentile il più possibile, Anna non viene a scuola da un mese ormai e sto facendo il progetto da sola a casa.
Sbuffo annoiata, seguo la lezione di storia e a fine lezione il professore mi ferma.
"Signorina come va il progetto di letteratura? La Signorina Fairy non viene da un mese ormai è la scadenza è a breve"
"Lo so, ma non so come contattarla" Dico gentilmente trattenendo la rabbia che sto deprimendo in questo mese.
"Chiedi alla segreteria della scuola dovrebbero avere l'indirizzo"
"La ringrazio" vado in segreteria e chiedo alla donna dietro al bancone.
Mi da l'indirizzo di Anna e la ringrazio.
Dopo scuola vado da lei e vedo una bella casetta bianca.
Suono il campanello e mi stringo la giacca sul corpo tremando, la porta si apre.
"Chi sei?" Dice una donna guardandomi confusa.
"Sono un'amica di Anna è un Casa?" Dico gentilmente.
"Si, entra" tira su col naso spostandosi.
Entro "scusatemi se non ho avvisato e sono piombata all'improvviso"
"Oh non preoccuparti cara" Dice gentilmente "vieni pure"
Andiamo in cucina dopo che ha chiamato la figlia, cinque bambini stanno disegnando al tavolo, li guardo sorpresa.
"Ciao signorina" dicono sorridendo.
"Ciao bambini, ma che bei disegni" Dico gentilmente.
"Grazie, li facciamo per la mamma" Dice una bambina felice, le sorrido.
"Sono sicura che le piacciano molto"
Qualcuno mi tira la gonna e abbasso lo sguardo, vedo una bambina con un pupazzo tra le braccia.
"Ciao piccola" mi abbasso e la guardo sorridendo appena "come ti chiami?"
"Sophia" Dice con voce piccola e dolce.
"Sophia eh? È proprio un bel nome" Dico gentilmente.
"Come fai a saperlo?" Dice un bambino seduto al tavolo.
"Me l'ha detto lei" Dico confusa.
"No non è vero non sa parlare" Dice il bambino scuotendo la testa, guardo la bambina.
"Chi sei Signorina?" La sua bocca rimane chiusa ma sento la sua vocina, la guardo sorpresa.
"Ti chiami Sophia vero?"
"Si" annuisce
"Io sono Leila, è tuo quello?"
Annuisce "me lo ha cucito la mamma"
"È molto bello"
"Anche tu sei molto bella" sorride stringendolo a se.
"Grazie" Dico gentilmente mettendole una mano sulla testa.
Ho capito qual'é il dono della strega.
"Tu mi leggi nel pensiero?" Guardo la bambina e le sorrido, mi guarda felice "è un si?"
Annuisco e ridacchia "non dirlo a nessuno" Dico sottovoce.
Annuisce felice "sei proprio carina sembri una principessa" Dico gentilmente.
"Grazie" arrossisce un po', mi accorgo di qualcuno sulla porta della cucina, alzo lo sguardo e mi alzo lentamente.
"Anna"
"Cosa ci fai qui?" Dice con le lacrime agli occhi.
"Sono venuta a portarti gli appunti" Dico sospirando, le sorrido gentilmente "è a scusarmi, l'ultima volta c'è stato un fraintendimento io volevo dirti che-"
"Sei qui per avere il progetto" Dice interrompendomi, me lo sbatte sul petto "eccolo ora puoi andartene"
"Anna" la donna di prima la guarda sorpresa.
"Vattene ora" Dice Anna seria.
"Ora mi sono stufata" Dico innervosendomi "Anna per una santa volta mi lasci finire di parlare?"
"Mi hai reso la vita un inferno" Dice seria "non voglio sentirti"
Fa per andarsene ma le afferro un polso bloccandola al muro.
"Adesso mi sono stancata, quel giorno a scuola volevo dirti di venire da me a finire quel maledetto progetto, ma tu non mi hai lasciato parlare e hai voluto fare di testa tua, non me ne frega niente del progetto che hai fatto da sola perché anch'io sono capace di farlo, ho provato ad andare d'accordo a essere gentile con te ma tu non mi lasci parlare, non mi lasci esprimere quello che voglio dirti maledizione sei sempre pronta a replicare e a scappare con la coda tra le gambe come se avessi fatto qualcosa di sbagliato" Dico arrabbiata sfogandomi "mi dispiace se ti ho fatta soffrire, sono una vera stronza okay? Puoi dirmelo, urlateli in faccia, forza, dimmi quello che provi ma poi lascia che io provi a non essere la stronza che sono sempre stata, perché per quanto io ci provi tu non me lo permetti" la lascio piano e faccio un passo indietro "non ero venuta per dirti questo ma per darti gli appunti di questo mese e una copia del progetto di letteratura che ho fatto" le do la borsa mentre mi guarda scioccata, mi calmo "meglio che vada ora"
La bambina mi guarda con le lacrime agli occhi, le poso una mano sulla testa "ciao principessa"
"Ciao fata" Dice dolcemente, mi saluta con una mano e stringo quella di sua madre.
"Scusate per la scenata" Dico dolcemente "siete stata davvero gentile Vi ringrazio"
"Di niente cara" Dice dolcemente, me ne vado e parcheggio su una scogliera, guardo il mare in silenzio, mi porto le ginocchia al petto e le avvolgo con le braccia.
Resto immobile per qualche ora e appoggio la testa al sedile, respiro profondamente chiudendo gli occhi.
Mi sento leggera e sento il desiderio di danzare, una lacrima mi riga il viso.
"È così brutto sentirsi rifiutati?" Dico dolcemente sentendo una presenza sul sedile posteriore.
"Chi lo sa? Chiedilo ad Anna" Dice la donna stando seduta elegantemente.
"Io ho provato ad essere gentile con lei, lei è scappata ed è sparita" Dico gesticolando "come posso avvicinarmi a lei se continua a fuggire"
"Forse potresti provare un'altro approccio" Dice alzando un sopracciglio.
Sospiro "forse sto solo perdendo tempo, se lei non vuole non posso farci niente"
Mi guarda attenta "ti arrendi così? Hai visto la sua famiglia?" Dice alzando un sopracciglio "sette figli e una madre sola"
"Il padre...?"
"È morto quando lei ha smesso di venire a scuola" Dice seria.
L'immagine del viso di quella bambina mi fa rattristire.
"Quella bambina a cui stai pensando è la dolcezza più assoluta impara da lei"
"Cosa?" Sussurro spalancando gli occhi, sparisce nel nulla e abbasso le gambe.
Torno a casa pensando alla strega, mi faccio la doccia e penso alla madre di Anna, così buona e gentile...
Mi sdraio sulle coperte rimanendo in intimo, mi rannicchio su me stessa pensando agli occhi spaventati di Anna che mi fissa "sono stata davvero così cattiva da spaventarti tanto?"
Mi addormento tra le lacrime.

Dammi un'altra possibilità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora