Ogni volta che Harry sorrideva si formavano delle fossette agli angoli della bocca ed erano la cosa più dolce e bella che Eléna avesse mai visto.
Poteva notarle dall'altro lato della strada e non riusciva a smettere di farsi contagiare da quel sorriso. -Mr. Styles, cosa mi avete fatto? Non riesco a non pensarvi.- Disse sottovoce sorseggiando del the caldo.
Lo guardava e sentiva le gambe tremare. Era bello come nessun altro, bello come il sole di mezzogiorno che illumina le strade di Londra, bello come le foglie che formano un tappeto marrone in autunno. Bello come le stelle che brillano in cielo nelle notti d'estate. Bello come la neve, dolce e candida. Le aveva rapito il cuore ma non sentiva nessun vuoto nel petto, forse perché era nelle mani della persona giusta.
Eléna prese il diario e vi annotò quel momento, mentre il sole disegnava la sagoma del giovane sul muro di un vecchio edificio.
Non riusciva smettere di pensare a quanto Adeline fosse fortunata ad avere al suo fianco Mr. Styles e provò ad immaginare per un attimo cosa significasse essere la sua fidanzata. Pensò alle lunghe passeggiate che avrebbero potuto fare al chiaro di luna, a tutte le poesie che lui le avrebbe letto, sdraiati all'ombra di uno dei suoi alberi preferiti. A tutti i sorrisi che solo lei avrebbe causato, quelli veri e sinceri e ai suoi baci, morbidi e delicati ma pieni di passione. Tornare a casa e trovarlo seduto sulla poltrona intento a leggere un romanzo o a suonare il pianoforte, sì, perché fra i suoi numerosi pregi c'era anche questo. A quanto pare Mr. Styles era bravo a suonare la chitarra e il piano e si vociferava avesse anche una voce angelica, inconfondibile, di quelle che ti fanno venire la pelle d'oca e tremare il cuore.
Eléna la immaginava così la vita insieme a lui. Ma non poteva fare altro che questo, perché al suo posto c'era Adeline e lei non avrebbe mai provato la sensazione di essere stretta fra le braccia dell'uomo di cui era di era follemente innamorata.
-Eléna cara.- Una voce squillante la distrasse dai suoi pensieri. La ragazza si voltò: era Miss Margaret Harrington, l'amica più stretta della giovane. Una ragazza semplice ma bella. Sembrava quasi una bambola di porcellana tanto rosea era la sua carnagione. I capelli biondi le incorniciavano il viso dove risplendevano due occhi meravigliosi, un misto di azzurro e verde che cambiava in base alla luce. Portamento impeccabile e un sorriso capace di alleviare qualsiasi pena. -Come stai? Sempre assorta nei tuoi più profondi pensieri?
Eléna si alzò e la abbracciò. -Margaret cara, ti sapevo fuori città, altrimenti ti avrei invitata a prendere un the con me.- rispose la ragazza accomodandosi nuovamente al tavolo.
Miss Margaret apparteneva ad una delle famiglie più antiche di Londra. Lei ed Elèna si conoscevano sin da bambine ed erano sempre andate molto d'accordo. Margaret vantava una lunga lista di pretendenti che spesso cercava di far conoscere anche alla sua amica tanto le dispiaceva vederla sempre in solitudine.
-Abbiamo dovuto rimandare il viaggio alla prossima settimana a causa delle condizioni di salute di mio padre.- Rispose accomodandosi di fronte Elena. -Fortunatamente non è nulla di preoccupante, ma abbiamo preferito non rischiare.
-Oh, mi dispiace così tanto per il signor Harrington. Passerò a fare visita nei prossimi giorni.- Rispose accennando un sorriso all'amica. Poi si voltò verso il lato opposto della strada, dove fino a pochi minuti prima si trovavano Harry e Adeline ma constatò che i due non erano più lì. Cercò Mr. Styles con lo sguardo ma non v'era più l'ombra né di lui né della sua compagna.
-Elèna, ti vedo distratta. C'è qualcosa che non va?- Margaret sapeva bene quali erano i sentimenti dell'amica nei confronti del giovane Styles e più volte aveva tentato nel dissuaderla presentandole altri giovani, ma il suo cuore continuava ad appartenere ad Harry pur non avendolo mai conosciuto. -Si tratta di Mr. Styles? È lui che cerchi tra la folla?- Gli occhi di Margaret fissavano Elèna che a sua volta teneva lo sguardo basso, guardando la tazza del the.
-So che i miei sentimenti sono infondati e sbagliati, ma non c'è ragione o uomo che riesca a togliere Mr. Styles dai miei pensieri e dal mio cuore. Vederlo provoca sempre un milione di emozioni dentro di me.- Ed era vero. Ogni volta era come se un uragano la travolgesse, scombussolandola completamente. Ma cosa aveva di così speciale quel giovane? Non gli aveva mai rivolto la parola né un semplice cenno, non si erano mai guardati negli occhi. Da cosa nascevano tutti quei sentimenti e come si poteva reprimerli senza soffrire?
-So bene cosa provi e nonostante io non approvi questo tuo comportamento così immaturo mi sento di doverti dire una cosa che potrebbe renderti felice.- Le parole di Margaret attirarono l'attenzione di Elèna che smise di guardarsi attorno e si voltò verso l'amica con un'espressione piena di speranza. -Ho sentito dire che a breve i Robinson daranno una grande festa in onore del compleanno di Miss Adeline. Questo mese compirà ventunanni e a quanto pare vi saranno dei grandi festeggiamenti. Forse avrai l'occasione di incontrare finalmente il tuo misterioso Mr. Styles.
Elèna non poté nascondere il pizzico di delusione che le portò tale notizia. Per quanto fosse felice di poter incontrare Harry era ben consapevole che lui non avrebbe avuto occhi se non per Adeline, soprattutto nel giorno del suo ventunesimo compleanno. -Questa notizia mi rende molto felice.- Mentì. -Ma devo ricordarti, mia cara Margaret, che fu proprio ad uno di questi balli che Mr. Styles incontrò per la prima volta Miss Robinson e di lì furono inseparabili. Non avrò mai alcuna chance e per quanto possa essere attratta da quel giovane uomo, sono una ragazza con dei valori e non farei mai un tale torto a Miss Adeline. Come potrei mai dissuadere Mr. Styles dallo stare con lei? Non ne sarei mai capace.- Elèna tirò un grande sospiro. -Amica mia, perdonami ma temo di dover tornare a casa. Ho troppi pensieri per la testa e ho bisogno di chiarire i miei dubbi.- Le due amiche si salutarono senza troppi convenevoli ed Elèna prese la via di ritorno.Era quasi arrivata quando una leggera brezza fece volare via il suo cappello lasciando che i capelli castani le ricadessero lungo la schiena.
-Ecco a lei.- Quando Elèna si chinò per raccoglierlo qualcuno l'aveva già preceduta. Era il giovane Elijah Harvey, un ragazzo che faceva parlare molto di sé in città per tutte le donne con cui era stato nonostante la sua giovane età. Chiunque e qualunque cosa volesse, riusciva sempre ad ottenerla. D'altronde, per quanto scortese potesse essere, il suo aspetto estetico lo avvantaggiava con le donne di tutte le età. Era alto, snello, capelli biondi e pettinati in modo impeccabile. Due occhi azzurri e freddi come il mare che non lasciavano trapelare alcun tipo di emozione. La sua voce era sensuale, così come i suoi modi di fare. Ma nonostante tutto Eléna non lo aveva mai visto di buon occhio, si conoscevano a malapena, era il tipo di persona da cui cercava di mantenere sempre una certa distanza.
-Dovrebbe stare più attenta al suo cappello, Miss Collins.- Il giovane sorrise e scostò il ciuffo biondo lasciando che i suoi occhi azzurri incontrassero quelli color nocciola di Elèna.
La ragazza si sentì a disagio. Schiarì la voce e riprese il cappello. -Grazie molte, Mr. Harvey.
-Si figuri. È il mio compito aiutare chi è in difficoltà, soprattutto se ha degli occhi belli come i suoi.- Disse con un sorriso pieno di malizia. Era così dannatamente pieno di sé che faceva andare fuori di testa la giovane ragazza. Come poteva essere così spudorato? -Se posso permettermi...- Elèna lo interruppe prima che potesse dire qualsiasi altra cosa.
-Mi scusi se posso sembrarle scortese ma vado molto di fretta. Potremmo rimandare questa chiacchierata ad un'altra volta, magari. La ringrazio ancora e le auguro una buona giornata.- La ragazza cercò di essere il più gentile possibile nel liquidare quella che si sarebbe potuta trasformare in una discussione a lei poco gradita, raccolse i capelli in una crocchia sopra la testa, si rimise il cappello e si allontanò.
Mr. Harvey rimase a guardarla senza dire una parola mentre velocemente scompariva dalla sua vista. -Elèna Collins, un giorno cadrai ai miei piedi. È solo questione di tempo.La finestra della camera di Elèna dava su uno dei viali più trafficati di Londra.
La domenica in particolare era uno dei suoi giorni preferiti perché poteva osservare chiunque senza mai essere vista.
Quel giorno, però, sedersi vicino la finestra non era ciò che più desiderava fare.
Era sdraiata sul letto e continuava a pensare all'unico uomo che era riuscito a non abbandonare mai i suoi desideri.
L'immagine che aveva del giovane Styles era talmente nitida e precisa che le bastò chiudere gli occhi per immaginarlo davanti a sé.
Era in un completo blu notte. La giacca gli si stringeva perfettamente sui fianchi, ricadendo poi morbida verso la fine. Aveva una leggera barba incolta che lo rendeva ancora più affascinante e misterioso. I capelli erano ordinati, ma allo stesso tempo aveva un ciuffo che gli ricadeva lungo la fronte. Gli occhi verde smeraldo riflettevano l'immagine di Elèna che sorrideva mentre insieme ballavano sulle note di una dolce musica suonata al pianoforte.
La mano di lui teneva delicatamente le sua mentre con l'altra cingeva la sottile vita della giovane. I capelli di lei ondeggiavano ad ogni giravolta. Si sentiva cullare come fosse su di una barca. E poi lui la stringeva a sé ancora e ancora mentre tutti li guardavano, ammiravano quanto belli fossero insieme. Invidiavano il loro amore, l'armonia dei loro corpi che danzavano insieme, la sintonia dei movimenti. Erano perfetti tutti e due ed Eléna non aveva alcuna intenzione di riaprire gli occhi. Le piaceva vivere in quella realtà, dove lei era con il ragazzo che aveva sempre desiderato e tutto era perfetto, proprio come in una di quelle favole che sua madre le raccontava quando era una bambina.
Nel suo sogno rimasero tutta la notte a danzare, come se non ci fosse nessun altro al dì fuori di loro due. Lei, Harry e la musica del pianoforte.
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Burning flame || H.S.
RomanceEra il febbraio del 1922 quando Miss Collins, figlia di una famiglia benestante londinese, vide per la prima volta quel giovane di cui tutta Londra parlava negli ultimi tempi. Come ogni domenica mattina Elèna era solita sedersi su una panchina sott...