Capitolo 2

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È probabile ci siano errori di battitura o altro, nella fretta non sono arrivata a ricontrollare. Nel caso doveste trovarli, segnalateli e li correggerò il prima possibile 😘
Buona lettura

Londra, 18 giugno 1922

Erano passati tre giorni da quella domenica ed Elèna non aveva più visto Mr. Styles in città.
Quella mattina sarebbe dovuta arrivare la posta e questo implicava ricevere l'invito alla festa di Miss Robinson.
La ragazza sperava vivamente che anche la sua famiglia potesse prendere parte al grande evento, sarebbe stata l'occasione giusta per provare a dialogare con quel giovane da cui era tanto attratta.
Era rintanata nella sua stanzetta, in attesa di veder arrivare quella busta che tanto l'avrebbe resa felice, ma più il tempo passava, più le sue speranze di poter prendere parte alla festa svanivano.
Lei e Miss Adeline non si erano mai presentate nonostante le famiglie si conoscessero. Certo, era una conoscenza molto lontana dall'amicizia, ma i Robinson sapevano molto bene chi fossero i Collins e viceversa.
-Che sciocca sei.- Elèna si allontanò dalla finestra rattristata. -Passi il tuo tempo aspettando una stupida busta nella speranza di poter vedere Mr. Styles, pur sapendo che lui non avrà occhi se non per Miss Adeline.- Non era raro che la giovane parlasse da sola ad alta voce. L'aiutava a realizzare il concetto e metabolizzarlo più velocemente, soprattutto quando si trattava di questioni di cuore che tanto le erano difficili da accettare.
Si sedette sul letto sconfortata e prese il suo diario.
"Caro diario,
più i giorni passano, più mi rendo conto di quanto io mi senta sciocca. Non faccio altro che sperare in un incontro con Mr. Styles, un incontro che possa cambiare del tutto la mia vita.
Ogni mio sogno è dedicato a lui, non posso smettere di pensarvi. È così affascinante che solo immaginarlo mi fa tremare le gambe.
È normale provare queste emozioni per una persona che non si conosce, della quale non si sa nulla?
Tutti ne parlano bene in città, ma nessuno, a parte Miss Adeline, lo conosce realmente.
Sono seduta nella mia stanza ormai da troppe ore aspettando un qualcosa che non mi verrà mai recapitato. Se mai dovessi ricevere quella lettera non riesco a pensare a quale potrebbe essere la mia reazione. Ne sarei felice?
So che la mia timidezza mi impedirebbe di avere un semplice dialogo con Mr. Styles, diverrei tutta rossa in viso e comincerei a balbettare. Non voglio che lui abbia un tale ricordo di me.
Non è un miracolo quello che desidero, ma vorrei semplicemente poter essere visibile ai suoi occhi color smeraldo.
La scorsa notte ho sognato di danzare con lui, è stato meraviglioso. Ma quando mi sono svegliata, il mio mondo, le mie fantasie, era tutto scomparso.
Non posso aspettare per tutta la vita che quel giovane mi noti. Prima o poi dovrò dimenticarlo e trovare un altro uomo da guardare con così tanta ammirazione.
Ma se anche convincessi il mio cervello, il mio cuore cosa farebbe?
Sono così confusa e sconfortata."
Elena ripose il diario sul comodino al lato del letto e si distese fissando il soffitto.
Pensò a quando riteneva sciocche tutte quelle ragazze che correvano per le strade della città alla ricerca dell'uomo perfetto da sposare, o le sue coetanee che si struggevano per amore con tanta facilità.
Al tempo non comprendeva quella sofferenza, quel continuo bisogno di vedere la persona per la quale si provava un così forte sentimento, ma adesso non poteva che biasimarle.
Era divenuta come loro, a volte anche peggio e non riusciva a riconoscersi in quelle vesti.
Era sempre stata una donna indipendente, non aveva mai avuto il bisogno necessario di una presenza al suo fianco. Sapeva badare a se stessa senza sentirsi mai sola.
Ma da quando i suoi occhi avevano visto il giovane Styles, tutto era cambiato.
-Elèna, posso entrare.- Una voce leggera parlò da dietro la porta della camera della ragazza.
-Sì madre, entrate pure.- Si alzò dal letto mettendosi seduta sul bordo mentre la madre faceva ingresso nella stanza con una busta bianca fra le mani.
Che bella donna era Mrs. Collins. Così delicata e solare. Trasmetteva sempre una tale calma che era impossibile essere arrabbiati con lei.
-Cos'avete fra le mani? È ciò che penso sia?- La ragazza, piena d'euforia si alzò con uno scatto veloce. Era arrivata. La lettera tanto attesa era finalmente stata recapitata nella dimora dei Collins ed Elèna si sentiva sempre più vicina a quel concetto che lei aveva di felicità.
-Fra due giorni Miss Robinson festeggerà il suo ventunesimo compleanno e siamo stati invitati nella loro villa qui a Londra.- Disse la madre sorridendo alla vista della felicità sul volto della figlia. -Ma dalla tua reazione deduco che tu ne fossi già al corrente.- Come poteva non esserlo? Era l'unico evento che le interessasse realmente. L'unico a cui aveva una voglia matta di partecipare, senza alcuna incertezza.
Prese la lettera dalle mani della madre e la aprì per leggerla: "In onore del ventunesimo compleanno di nostra figlia Miss Adeline Robinson, siamo lieti di invitarvi giorno 20 di questo mese alle ore 20:00 per festeggiare insieme il compimento dei suoi anni.
Il ricevimento si terrà nella nostra villa in città.
Saremo ben lieti di avervi con noi.
I nostri cordiali saluti,
La famiglia Robinson."
Elèna quasi non poteva crederci. Fra esattamente due giorni avrebbe avuto la possibilità di parlare per la prima volta con l'uomo che occupava la maggior parte dei suoi pensieri.
-Madre!- esclamò mentre la donna scendeva le scale per tornare in salotto. -Madre, che vestito indosserò quella sera?- Come ogni festa o ricevimento che si rispetti, ciò che più doveva essere importante era l'abito. Per Elèna era sempre un'ardua scelta, soprattutto dal momento che proprio quella sera sarebbe stato presente anche l'uomo del quale cercava di attirare l'attenzione.
-Nel primo pomeriggio andremo a far visita a Rosaline nel nuovo negozio. Vedremo se ci sarà l'abito adatto alla serata.- Le parole della donna furono come musica per le orecchie di Elèna. La giovane sapeva bene che lo scopo della madre era ben diverso dal suo. Jocelyn, così si chiama la donna, voleva solo che la figlia trovasse marito al più presto per sposarsi in giovane età, proprio come aveva fatto lei.
Elèna voleva incontrare l'uomo dei suoi sogni, non le importava di tutti gli altri pretendenti, esisteva solo Mr. Styles.
Più felice che mai prese un quaderno di appunti e vi scarabocchiò sopra il tipo di vestito che aveva in mente per la grande festa.
Lo voleva lungo, che aderisse perfettamente ad ogni curva del suo corpo. Sulla parte posteriore doveva esserci un leggero taglio a V, così da lasciare leggermente scoperta la schiena. Sul davanti non voleva nulla di eccessivo. Le spalline dovevano essere sottili ma non troppo. I ricami dovevano essere dorati, così che risaltassero sul tessuto dell'abito.
Non era bravissima a disegnare, ma credeva che quella bozza avrebbe dato più o meno un'idea su ciò che desiderava indossare.

Burning flame || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora