His Eyes || H.s.

Capitolo 10

Dopo ieri sera, sono tornata a casa. Con i ragazzi non farò parola di ciò che ho visto. D'altronde lo facevo anche io. Oggi fa caldissimo, tra l'altro non ho nemmeno voglia di uscire di casa ma purtroppo sta mattina Emily mi ha inviato un messaggio chiedendomi di vederci per fare un giro. Alla fine ho accettato, non volevo stare sola tutto il giorno.

Dopo aver indossato un top bianco in pizzo senza maniche, abbinato ad un paio di pantaloncini di jeans ed aver preso il telefono, mi dirigo di fronte al negozio di alimentari. Ho detto ad Emily che ci saremmo trovate lì.

Quando arrivo la vedo già pronta che mi sta aspettando con lo sguardo chino sul telefono. ­-Emily- probabilmente non mi ha sentita arrivare perché al suono della mia voce trasalisce. -Oddio. Penso di aver perso 7 anni di vita- dice portandosi una mano al petto. Sorrido lievemente. -Allora, dove andiamo?- chiedo incuriosita. -Mh...vieni con me- detto ciò mi prende per il polso iniziando a trascinami. -Ehi guarda che so camminare anche da sola- appena si accorge di ciò che le ho detto arrossisce molando la presa sul mio polso. -Scusami- sussurra a voce bassa. -Stavo scherzando tranquilla- dico sorridendole.

Poco più tardi arriviamo nei pressi di un parco. E' molto grande e svariati alberi lo circondano. Delle panchine si trovano al suo interno e per la prima volta vedo dei bambini. Corrono felici, molti sono amici e giocano tra di loro. Poco più distante le madri sono a sorvergliarli con sguardi inquieti. In realtà qui sembra abbastanza tranquillo, ma non si sa mai.

Io ed Emily prendiamo posto su una panchina riparata dal sole da un grosso albero.

-Allora cosa ne pensi?- mi domanda. -Beh direi che in mezzo a questo schifo è uno dei posto più decenti- lei fa una piccola risatina annuendo. -Vivi qui da quando sei nata?- domando curiosa. -Si, qui è sempre stato così, ma alla fine poi ci fai l'abitudine. Mio zio mi ha detto che un tempo questo posto era molto bello, abitato da brave persone. Poi, tutto d'un colpo, le cose sono iniziate a cambiare. Pian piano la città ha iniziato ad impoverirsi e la criminalità ha iniziato ad aumentare con il passare del tempo fino ad arrivare ad essere...beh...così­- disse guardandomi negli occhi. -Alla fine però se ti tieni lontano dai guai non è così male- continuò.

Il problema era uno, io non ero capace a stare lontano dai guai, io stessa lo ero. Stavo per ribattere quando i suoi occhi si spalancarono fissando qualcosa alle mie spalle. -Cosa ti prende?- senza proferire parola mi fece segno di girarmi e non appena lo feci trovai dei bellissimi ragazzi a fissarci in modo quasi minaccioso.

-Ragazzi!- esclamai -Quale onore- proseguii. Ben presto Niall si avvicinò a me prendendomi in braccio e iniziando a ruotare su se stesso. -Niall! Mettimi giù o giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani- in fretta e furia mi rimise a terra.

Quando mi voltai Emily era ancora seduta sulla panchina con uno sguardo impaurito. I ragazzi si avvicinarono a me praticamente accerchiandomi. -Ma cosa ha la tua amica?- chiese Zayn sottovoce.

-Aspettate un secondo- dissi. -Emily, vieni con me- senza farla parlare la presi per un braccio e la trascinai lontana dai ragazzi. -Quale è il problema?- spalancò gli occhi guardandomi come se fossi una scema. -Quale è il problema?! Ma sai chi sono?- mi disse urlando. Non risposi alzando un sopracciglio. -Styles e la sua banda sono i più conosciuti qui. Sono i più pericolosi di tutti. Tutti sono terrorizzati da loro. Girano voci, dicono che non si fanno scrupoli a uccidere chi gli sta sul cazzo. Spacciano droga. Fanno sempre a botte e praticamente comandano la città- disse guardandoli furtivamente.

Prontamente scoppiai a ridere. La cosa non mi toccava minimamente, quelle cose le facevo anche io e di una cosa ero certa, loro non erano per niente persone spietate e senza cuore che uccidevano innocenti. E lo potevo dire nonostante li conoscessi poco. Certo magari erano minacciosi e terrorizzavano tutti, ma di certo non funzionava con me.