Capitolo 3

19 1 0
                                    

Un fastidioso rumore si propaga per la stanza costringendomi ad aprire gli occhi. A malavoglia prendo il telefono e disattivo quell'aggeggio che dovrebbe essere proibito, la sveglia.

Sono esausta, gli occhi bruciano, me li sento gonfi e come minimo saranno anche arrossati, ma purtroppo sono costretta ad alzarmi. Appena mi alzo vado verso quello che dovrebbe essere un bagno. Mi guardo al piccolo specchio appeso alla parete. Come sospettavo...orrenda, ecco come sono in questo momento.

I miei occhioni, di un azzurro ghiaccio, che talvolta diventano blu, sono contornati da delle profonde occhiaie, mentre i miei capelli sono sparpagliati qua e là e sono annodati come mai li avevo visti. Dopo che mi sono guardata per fin troppo tempo, sbuffo, poi mi chino verso il lavandino e a quel punto apro l'acqua, sciacquandomi la faccia, giusto per svegliarmi e rinvigorire il mio pessimo aspetto. Infine pettino la mia chioma nera, che ormai arriva fino al fondo schiena.

Dopo aver finito in bagno, prendo il mio borsone e decido di cambiarmi. Mi metto dei pantaloncini di jeans neri con sopra una semplice maglietta a tinta unita, bianca. Decido di non truccarmi, non lo faccio molto spesso in realtà, preferisco mostrarmi realmente per quello che sono.

Ripongo i vestiti indossati il giorno precedente all'interno del borsone, dal quale poi, tiro fuori una delle merendine comprate, dovrò pur far colazione con qualcosa, mi servirebbe anche qualcosa da bere, ma ieri mi sono dimenticata di comprare l'acqua.

Dopo aver ripreso tutto l'occorrente, esco dalla stanza e, dopo averla chiusa vado verso la reception, dove però non trovo nessuno, effettivamente non credo che la signora si aspettasse che me ne andassi così presto, decido di lasciare la chiave sul bancone per poi abbandonare quel luogo così logoro.

Una volta fuori, per miracolo la mia fantastica audi è ancora lì e un sole che irradia un calore pazzesco, mi acceca.

Salgo sull'auto e finalmente posso osservare ciò che mi circonda realmente. 

Mi muovo lentamente osservando ogni minimo dettaglio. Lungo i marciapiedi, si trovano svariati sacchi dell'immondizia, accanto ad essi, qualche topo che si ciba.

Sempre su i marciapiedi o in alcuni vicoli, dei senzatetto, giacciono a terra, sopra dei giornali, che dormono beatamente.

Gruppi di ragazzi, probabilmente ubriachi e reduci da una festa, barcollano qua e la urlando frasi senza senso, con in mano bottiglie di birra ormai vuote.

Vedo di tutto, case che sembrano abbandonate, altre invece cadono praticamente a pezzi, delle tegole, provenienti dai tetti delle case stesse. Colori tristi incombono sulla città:  grigio di diverse sfumature è cosparso ovunque, eccetto qualche casa di un colore bianco tenue.

Sarà strano da pensare? Forse si, ma non è messa poi così male...ho visto di peggio.

Sto girando da un pò ormai e sono arrivata in una parte meno degradata rispetto alla precedente, sembra la parte un pò più vivibile, i palazzi sono di colori più vivaci e ci sono dei negozietti sparsi qua e la. Decido di fermarmi in un piccolo bar, a comprare dell'acqua, non ce la faccio più a resistere, la mia gola è secca quanto un deserto e questo caldo non migliora di certo la situazione.

Appena entrata, noto che ha un aspetto decisamente più accogliente rispetto ai luoghi dove sono stata in precedenza. Il bar è vuoto, ma appena entrata una ragazza si avvicina a me...finalmente una giovane.

-Ciao, dimmi pure di cosa hai bisogno- esclama con un sorriso amichevole. -Vorrei una bottiglia d'acqua e una tazza di caffè- rispondo. -D'accordo, accomodati pure, arrivano subito-

Due minuti dopo una chioma bionda appare davanti al mio campo visivo. Sul tavolino di fronte a me appoggia il caffè e l'acqua che subito tracanno come se non ci fosse un domani. -Grazie- dico subito dopo. Lei mi scruta divertita poi si siede nella sedia dalla parte opposta alla mia. Che intenzioni ha?

His Eyes || H.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora