Capitolo 1

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Due anni  dopo

Celeste

Varco  l'entrata di questo posto pieno di tristezza.
Pazzesco tutte le volte che oltre  passo  l'entrata  di questo  posto ho i brividi di freddo; un freddo  che  sento  fin dentro  le ossa,  un freddo  che  mi gela  il cuore.
Anche  con trenta  gradi  sentirei  ugualmente quel  brivido  lungo  la schiena.

Sono  quasi arrivata, duecento metri, poi svolto a destra, qualche metro  ancora  e lo vedo.

Un marmo  freddo.
Una  foto  dove  sorride,  mi  ricordo  quel  momento,  eravamo  al mare,  era  seduto  sullo  scoglio  ed io di fronte  a  lui  col cellulare  glielo  scattata  mentre  mi guardava  con il suo  sguardo  innamorato.

Come  tutte  le  volte  guardo  la scritta  con il giorno  della  nascita  e poi  il giorno  maledetto  che  me l'ha portato via.
Con la mano  sfioro  la scritta

"Passione hai  lasciato un vuoto incolmabile.
Nel mio  cuore ci sarà  sempre  inciso per sempre  i tuo  nome.
Ti amerò  per l'eternità.
La tua  piccola"

Due anni dove la mia  vita  si è fermata.
Sono  morta anch'io.
Respiro?
Si!
Ma respirare  non significa vivere.
Vivere  in questo mondo senza  Giulio non è più vivere ma sopravvivere.
Non c'è gioia, non c'è  amor, non ci sono più sorrisi, perché  non ci sei  tu.
Mi chino  e bacio  la foto fredda, è tutto  freddo in questo  luogo anche  il mio cuore.

<<ciao  passione, mi manchi  tanto.
Ti amo. Ti ho portato  i  girasoli.
Ti ricordi  amore, me li portavi  sempre, dicevi  che  io ero  il tuo  girasole >>

Mi in ginocchio ai  piedi  del marmo  dove  è  deposto  un vaso  di  rose, lo avrà  portato  Olga.
Appoggio  la fronte  e la mano  come  se stessi  sul  suo petto, aspettando  un battito  che  non c'è  è una  carezza  che  non  verrà  mai.

<<Giulio ti giuro io ci provo ma non c'è la faccio a vivere senza te.
Mi hai lasciato una voragine nell'anima.
Ho i ricordi, ci sono  le nostre  foto  che  racchiudono  momenti  felici, video  di giorni  spensierati, li guardo  ma tu  non ci sei  più  amore io non posso  toccarti, non posso  sentire  la tua  voce. Mi mancano  le  tue carezze I tuoi  baci, le notti  passate a fare l'amore.
Dimmelo  parlami  Giulio ti prego  come  faccio a continuare  a vivere.
La vita  è  stata  così  ingiusta  con noi  amore mio >>

Piango  sigghiozzando, il cuore  che  quasi  mi scoppia  dentro  il petto  e l'anima  frantumato  in mille  pezzi.

<<Mi sono  rimasti I sogni, dove  tu  passione  mi vieni  a trovare nel nostro  posto, la nostra  panchina  testimone  dell'amore  che  la  visto  nascere.
Ti ho amato da subito>>

Ricordo  quei  giorni.
Ero  seduta  sulla panchina  dove  passavo  i pomeriggi a leggere libri.
Io avevo  vent'anni, lo avevo  notato  da subito.
Era  con i suoi  amici mentre  io ero  sempre  sola. Non avevo  amicizie strette, non mi sentivo  un asociale, ma non riuscivo  a espormi  con altre  persone, ero  chiusa  e molto  timida e questo  mi frenava  nel  conoscere  altre  persone. Mi isolavo.
Tutti  i pomeriggi, lo guardavo era  così  dannatamente  bello  e attraente  che  mai  avrei  pensato  che  quel  ragazzo  sarebbe  stato  l'uomo  della  mia vita.
Lo avevo  beccato  diverse  volte a guardarmi.
Poi  un giorno si avvicinò con la scusa  banale  del libro, una  parola  tirò  via  l'altra. Ci incontravamo al solito  posto i giorni  passarono  e la nostra  conoscenza  cresceva.
Ci  fu  un primo appuntamento, il primo  bacio sotto  casa  dei  nonni.
Il nostro  è  stato  il classico  colpo  di  fulmine. Un amore  come  il  nostro non doveva  finire.

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