Presi Marven per mano mentre camminavano per i corridoi. Lui ne rimase sorpreso, ma, dopo qualche secondo di silenzio, mi sorrise e ricambiò la stretta. -Non avevo notato il modo in cui tu sei vestita-. Mi osservò spostando lo sguardo su tutto il vestito rosso, dai larghi pantaloni alla maglia decorata in oro e subito dopo le trecce con i fili rossi. -Sei stupenda. Il rosso e l'oro ti donano-. Abbassai il viso per nascondergli le mie guance infiammate dalla vergogna. -Spero che anche tu abbia qualcosa di altrettanto bello da indossare, questa sera-. Lui annuì -Ti stupirò, stanne certa. Tu, invece, mi hai sorpreso soprattutto per il trucco, non pensavo ti piacesse-. Ridacchiai -A dire il vero ho saputo della sua esistenza solo oggi. Sai, i sedici anni chiusa in casa. Ricordi?-. Lui si grattò la testa, imbarazzato -Scusa, non ci avevo pensato. Comunque sia, ti sta benissimo-. Lo tranquillizzai con un gesto della mano e iniziai a giocherellare con una treccia -Penso di non essere l'unica qui alla corte ad aver passato una vita così-. Marven scosse la testa -Nessuno di noi è rimasto chiuso per 16 anni nella propria casa. Siamo stati tutti maltratti, ma un minimo di libertà ci veniva concessa-. Rimasi a bocca aperta. Avevo dato per scontato che anche i ragazzi avessero avuto le mie stesse esperienze, ma non era così. -Fidati quando ti dico che hai avuto una vita peggiore degli altri ragazzi, me compreso. Ma ne sei uscita forte e decisa. Sai cosa vuoi e come ottenerlo. Spero che tu riesca a realizzare i tuoi piani-. Arrivammo davanti alla sua stanza e Marven si fermò davanti a me. -Giuro che non brucerò questo posto senza prima aver architettato un piano-. Lui ridacchiò e mi diede un bacio sulla fronte. Le sue labbra erano fredde e screpolate, ma quel gesto mi scaldò il cuore. -Domani inizieremo gli allenamenti, vestiti il più normale possibile e sii puntuale. Ti voglio nel salone principale per le dieci-. -Marven, è già da un mese che ho iniziato gli allenamenti-. Lui mosse la testa, come per negare ciò che avevo detto -Quel tipo di allenamento continuerà come al solito, con i ragazzi alle ottimo. Io ti insegnerò a rubare, Faiza-. Rimasi a bocca aperta -Non dovrei portare un vestito più adatto e che mi dia agilità nel movimento?-. Lui fece ancora quel movimento con la testa -No, preferisco complicare la cosa e farti sforzare-. Mi sorrise ancora una volta ed entrò nella sua camera. Mi diressi verso la mia stanza e aprii la porta. Lana e Vana mi aspettavano sedute sul letto. Alzarono lo sguardo su di me non appena entrai nella stanza. Chiusi la porta dietro le mie spalle e mi sedetti con loro. -Ci avete messo secoli a salire le scale, c'è qualcosa che vuoi dirci, Faiza?- Lana mi lanciò uno sguardo malefico mentre giocherellava con una delle sue trecce. -No, ma abbiamo fatto pace-. Vana mi fermò con un gesto della mano e uno sguardo confuso sul volto. -Parti dal principio o qui l'unica a capire sarai tu-. Mi misi comoda e iniziai a raccontare il tutto. Dal mio odio verso Vandervaal, fino al chiarimento con Marven. Rimasero sorprese quando parlai di come avrei bruciato la Corte del Deserto e del fatto che Rapha era d'accordo con me e mi avrebbe aiutato. Quando finii il racconto lasciai alle ragazze un po' di tempo per pensare e poi, dopo qualche attimo di silenzio, feci la domanda che sapevano avrei posto. -Da che parte state, ragazze?-. Le due si lanciarono uno sguardo prima di rispondermi. -Vandervaal non ci è mai piaciuto. Fa lavorare solo noi, come se lui non possa fare niente per aiutarci a mantenere la corte. Sì, ci tiene alla nostra vita, ma probabilmente solo perché gli forniamo il denaro. Senza di noi non sarebbe nessuno. Non so perché, ma sento che ci possiamo fidare di te. Ti sei già dimostrata molto forte e decisa. Ci serviva proprio questo, una persona che iniziasse la battaglia che ci libererà da questa prigionia. Quando avrai un piano potrai dircelo e noi ti aiuteremo a metterlo in pratica. O addirittura potremmo aiutarti a fare il piano stesso. Sono stanca di questa vita da ladra. E penso che lo sia anche Vana. Portaci verso una vita migliore, Faiza. Noi contiamo su di te-. Loro mi sorrisero compiaciute e io feci altrettanto. -Tu sarai la nostra condottiera e noi il tuo esercito- disse Vana, prendendomi per mano. Altre due persone erano passate dalla mia parte e in pochi mesi avrei ottenuto altri alleati. Avevo appena iniziato, eppure mi sentivo già vicina alla fine di quella storia.
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OF BLOOD AND SAND
FantasyFaiza è una wildsoul, una persona che può assumere le sembianze di qualsiasi animale. Ma lei è diversa. Sin da quando ha esalato il suo primo respiro, Faiza è perseguitata da una maledizione che le permette di trasformarsi in un solo animale: il lup...