Capitolo dodici.

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            Capitolo dodici.

È passato un mese da quando io e Jonathan non ci parliamo più. Gregg, Caleb, Victoria e Samantha hanno cercato in tutti i modi di farci chiarire, ma non c'è stato verso. A lui non importa più, sta sempre in compagnia di quella ragazza-barbie e io d'altro canto sono sempre impegnata con Travis, per via degli allentamenti.

Anche Jon prima di andare a dormire si fa allenare da Gregg, che ha accettato la richiesta con molto entusiasmo. Anche se cerco di non darlo nell'occhio, ho notato quanto sia migliorato nel combattimento corpo a corpo, ma soprattutto è migliorato fisicamente. È più... robusto? Ha più muscoli, ecco.

Anche Travis è molto bravo come insegnante e grazie a lui sono diventata anch'io molto più brava. Se solo sapesse che, come motivo principale, ho accettato per fare il culo a suo padre e alla dottoressa Phillips se mai avessero intenzione di farmi qualcosa, o dovrei dire farci? È vero che io Jon ormai siamo diventati come due sconosciuti, ma se gli facessero del male non esiterei un solo secondo a difenderlo. Credo sia naturale, non so se lui lo farebbe, ma io sì.

Io e Travis ci siamo avvicinati molto, la sua presenza mi fa sentire a mio agio. È divertente, dolce, carino, sensibile, non so se abbia anche qualche difetto, ma credo mi piacerebbe anche in quel caso. Quando sono con lui non penso a Jon, ma quando sono da sola mentirei se dicessi che non lo faccio.

Jon mi manca davvero tanto, ma ho paura di confessarglielo per via di un rifiuto. Io a lui non sembro mancare, la ragazza-barbie colma perfettamente la mia assenza, perché lo vedo come la guarda: lei gli piace e io, purtroppo, devo farmene una ragione. Eppure non ci riesco, dove sono finite tutte le promesse che ci siamo fatti? Le cose che ci siamo detti?

«Nessuna e dico nessuna, potrebbe mai prendere il tuo posto.» Disse.
«Anche se un giorno dovessi incontrare la tua Khaleesi?» Gli chiesi.
«Sì. E anche se tu dovessi incontrare il tuo Eric, almeno spero.» Rispose.

Ma ora non ho tempo di piangermi addosso. Sono seduta sul muretto in cui ho avuto il mio primo "appuntamento-non-appuntamento" con Travis quando lo vedo arrivare, sempre con quel bel sorriso stampato sul volto. Come tutti i pomeriggi, da un mese a oggi, c'è l'allenamento. Ormai vado di rado da Carl, ma non mi ha mai detto nulla, sa che ci pensa Travis ad addestrarmi e devo dire che preferisco di gran lunga quest'ultimo.

Mi alzo e gli vado incontro, sorridendogli anch'io.
«Maestro.» Lo prendo in giro.
«Allieva.» Dice di rimando «Sei pronta?»
«Prontissima.»

Ci avviamo più avanti, in un corridoio più lungo e largo. Purtroppo nessuno ha voluto darci una stanza per farci allenare, quindi dobbiamo farci bastare questo. Travis prende un materasso grande e lo distende a terra, per poi mettercisi sopra. Lo imito, mettendomi faccia a faccia con lui. Ah, che occhi... Che sguardo!, penso.

«Ti farò il culo, rossa.» Mi fa l'occhiolino, sistemandosi in posizione d'accatto.
«Sempre se non sarò io a fartelo per prima.» Gli faccio la linguaccia, mettendomi anch'io nella sua stessa posizione.

La prima a iniziare sono io, ma Travis schiva i miei colpi perfettamente. Vedo che sta per darmi un pugno, così lo schivo anch'io, per un pelo. Gli metto le mani sul petto e lo spingo indietro, poi alzo la gamba per dargli un calcio, ma lui si abbassa velocemente e tocco solamente l'aria, irritata. Mi molla un colpo nello stomaco e il fiato mi manca per qualche secondo, finché non mi riprendo, e questa volta è lento nel muoversi: lo prendo in pieno viso. Si massaggia il naso e riparte all'attacco.

🌻 🌻🌻

Un'ora dopo siamo stanchi morti, ci stendiamo sul materasso e afferriamo le bottiglie d'acqua, bevendole tutte d'un fiato. Mi volto a guardarlo, persino il suo profilo è perfetto. Sembra stia pensando a qualcosa, ha lo sguardo perso nel vuoto, poi lo vedo estrarre qualcosa dallo zaino accanto a lui. Rimango a bocca aperta per non so quanto tempo, non posso credere a quello che sto vedendo: è un cellulare. È davvero un cellulare? Lui può averne uno? Non me l'ha mai detto, nemmeno una volta. E cosa vuole farci, adesso?


Nightmare. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora